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Bitcoin senza leva: perché la liquidità si sta prosciugando

- di: Vittorio Massi
 
Bitcoin senza leva: perché la liquidità si sta prosciugando
Il mercato crypto entra in una fase delicata tra deleveraging e assenza di capitale fresco.

Il mercato delle criptovalute sta vivendo una fase di raffreddamento strutturale. Non è solo una questione di prezzo: sotto la superficie, si sta consumando un processo più profondo e silenzioso. La leva finanziaria si ritira, la liquidità diminuisce e Bitcoin, ancora una volta, fa da apripista a un movimento che coinvolge l’intero ecosistema crypto.

I segnali arrivano chiari dalle principali metriche dei derivati e dagli indicatori di liquidità reale. Tutti raccontano la stessa storia: meno rischio, meno capitale in circolo, più fragilità nei movimenti di mercato.

Calo della leva sui future: il segnale che non va ignorato

Il primo campanello d’allarme arriva dall’Open Interest sui future di Bitcoin. Negli ultimi mesi, dopo aver toccato livelli elevati nel corso del 2025, il dato mostra una contrazione progressiva.

L’Open Interest misura il numero totale di posizioni aperte sui contratti derivati. Quando scende, significa una cosa precisa: gli operatori stanno chiudendo posizioni e riducendo l’esposizione. In altre parole, il mercato sta entrando in modalità difensiva.

Quando questa dinamica si accompagna a prezzi deboli o laterali, il messaggio è inequivocabile: risk off. Meno fiducia, meno propensione a utilizzare leva, meno liquidità pronta a sostenere movimenti direzionali.

“La riduzione dell’Open Interest segnala una fase di normalizzazione del rischio dopo mesi di eccessi”, osservano diversi analisti di mercato nelle note pubblicate a fine dicembre 2025.

Volumi spot in caduta: la liquidità reale si assottiglia

Il quadro diventa ancora più delicato se si osserva il rapporto tra Open Interest e volumi di scambio spot. Qui emerge un elemento cruciale: i volumi spot stanno calando più velocemente dell’attività sui derivati.

Questo significa che la liquidità reale – quella che permette al mercato di assorbire ordini consistenti senza scossoni – si sta riducendo in modo marcato.

In un contesto simile, anche flussi relativamente modesti possono generare movimenti improvvisi e disordinati. È il motivo per cui, negli ultimi mesi, Bitcoin ha mostrato:

  • breakout poco convincenti;
  • rimbalzi rapidi ma fragili;
  • ritorni veloci all’interno dei range precedenti.

Quando manca profondità di mercato, la qualità del trend peggiora e aumenta il rischio di falsi segnali operativi.

Stablecoin Supply Ratio: poca polvere da sparo

Un ulteriore tassello arriva dal Stablecoin Supply Ratio (SSR), un indicatore che misura quanta liquidità potenziale è pronta a entrare su Bitcoin attraverso le stablecoin.

Un SSR elevato indica che, rispetto alla capitalizzazione di BTC, l’offerta di stablecoin disponibili è ridotta. Tradotto: c’è poco capitale “in panchina” pronto a essere impiegato.

Secondo i dati aggiornati a dicembre 2025, l’SSR resta su livelli che suggeriscono assenza di nuova liquidità. Questo spiega perché ogni tentativo di rimbalzo venga rapidamente assorbito: manca il carburante per costruire un movimento sostenibile.

“Senza un afflusso di capitale fresco, i rialzi restano tecnici e vulnerabili”, sottolineano diverse analisi pubblicate negli ultimi giorni dell’anno.

Estimated Leverage Ratio: la conferma finale

A chiudere il cerchio arriva l’Estimated Leverage Ratio (ELR), che mette in relazione l’Open Interest con le riserve di Bitcoin sugli exchange.

La flessione dell’ELR conferma che la leva complessiva utilizzata sul mercato dei future sta diminuendo. Non è un segnale direzionale sul prezzo, ma un chiaro indicatore di riduzione del rischio sistemico.

Il mercato crypto, in questa fase, sembra voler smaltire gli eccessi accumulati nei mesi precedenti. Un processo fisiologico, ma che comporta conseguenze precise:

  • movimenti più compressi;
  • maggiore volatilità intraday;
  • trend meno affidabili nel medio periodo.

Cosa aspettarsi ora

Finché non tornerà liquidità nuova, Bitcoin resterà ostaggio di un equilibrio fragile. La leva non è più il motore principale e il mercato chiede conferme sul fronte dei capitali, non delle scommesse.

In questo contesto, l’attenzione degli operatori si sposta dalle promesse di rally facili alla lettura attenta delle metriche. Perché oggi, più che mai, è la liquidità – non l’entusiasmo – a decidere la direzione del mercato. 

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