• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Europa in attesa di Powell: borse calme ma oro e petrolio brillano

- di: Matteo Borrelli
 
Europa in attesa di Powell: borse calme ma oro e petrolio brillano
Europa in attesa di Powell: borse calme ma oro e petrolio brillano
Milano frena con Mediobanca, lusso e auto trainano i listini; oro ai massimi storici, spread sotto controllo, occhi puntati sul discorso della Fed.

Una giornata sospesa tra ottimismo e cautela. Le borse europee hanno chiuso in lieve rialzo, con i riflettori puntati sul primo discorso pubblico del presidente della Federal Reserve Jerome Powell dopo il taglio dei tassi della scorsa settimana. La parola del numero uno della banca centrale americana, attesa in serata a mercati europei già chiusi, sarà decisiva per capire se gli Stati Uniti intendono accelerare con nuovi tagli o se prevarrà un approccio più prudente.

L’attesa, unita alle tensioni geopolitiche e alle nuove minacce del presidente Donald Trump di sanzioni aggiuntive contro la Russia nel suo intervento alle Nazioni Unite, ha imposto cautela agli operatori. Tuttavia, il clima generale resta positivo, sostenuto dall’andamento del lusso, dell’automotive e del comparto oil, mentre l’oro continua la sua corsa irresistibile, aggiornando ancora una volta il proprio record storico.

Le borse europee cercano slancio

Il quadro continentale è apparso nel complesso incoraggiante: Francoforte ha chiuso in progresso di circa 0,6%, Parigi ha messo a segno il guadagno più consistente con un +1,1%, mentre Londra ha archiviato la seduta con un più modesto +0,4%. A Milano, invece, il Ftse Mib ha segnato un rialzo contenuto (+0,13%), frenato da un tonfo clamoroso di Mediobanca, che ha lasciato sul terreno quasi il 6% dopo la conclusione dell’Opas di Mps.

“Il mercato resta in una fase di attesa: l’Europa mostra segnali di resilienza, ma la vera direzione arriverà solo dopo il discorso di Powell”Konstantin Veit, gestore di portafogli.

I protagonisti a Piazza Affari

A Piazza Affari, la seduta è stata polarizzata: da un lato, il tracollo di Mediobanca (-5,91%) ha pesato su tutto il comparto bancario; dall’altro, lusso e auto hanno brillato, approfittando anche dell’avvio della Fashion Week milanese.

In forte rialzo: Saipem (+3,6%) e gli altri titoli oil, sostenuti dal rimbalzo del petrolio; Stellantis (+3,1%), che consolida la leadership europea nell’ibrido e annuncia sospensioni produttive a Pomigliano per l’eccesso di scorte; Brunello Cucinelli (+2,6%) e Moncler (+2,4%), trascinati dall’attenzione internazionale sulla moda italiana; bene anche StMicroelectronics (+2,7%), in scia al rimbalzo tecnologico europeo.

Tra i peggiori: Mediobanca, crollata dopo le adesioni all’Opas di Mps che hanno superato l’86% del capitale; Banco Bpm (-1,8%), penalizzato dalle indiscrezioni su possibili contatti con Crédit Agricole Italia; UniCredit (-1,4%), debole come l’intero comparto; Leonardo (-2,1%) e Tim (-1,9%), con quest’ultima ancora alle prese con incertezze regolatorie.

Nel Mid Cap, la miglior performance è stata di GVS (+5,3%), seguita da Piaggio (+4,1%), Sesa (+2,7%) e Ariston Holding (+2,4%). Sul fronte opposto, vendite pesanti su Cembre (-3,7%), MFE A (-2,6%), Fincantieri (-2,1%) e Avio (-2%).

Macroeconomia e Ocse: segnali contrastanti

I dati preliminari dei PMI europei hanno confermato un’Europa a due velocità: manifatturiero in contrazione (49,5 punti da 50,7), ma servizi in accelerazione (51,4 da 50,5), al massimo da nove mesi.

Nel frattempo, l’OCSE ha diffuso il nuovo Economic Outlook, segnalando l’impatto crescente dei dazi americani. Secondo l’organizzazione, le tariffe medie effettive negli Usa hanno raggiunto il 19,5% a fine agosto, frenando la disinflazione globale e incidendo sull’occupazione. Per gli Stati Uniti la crescita attesa è dell’1,8% nel 2025 e dell’1,5% nel 2026, mentre l’eurozona resterà più indietro (+1,2% e +1,0%). L’Italia è ferma a un modesto +0,6% in entrambi i periodi.

“Il protezionismo sta diventando un freno strutturale per l’economia mondiale”Laurence Boone, economista.

Oro, petrolio e gas: le materie prime guidano l’umore

La vera star della giornata è stato l’oro: il metallo giallo ha toccato un nuovo record storico oltre 3.790 dollari l’oncia, per poi stabilizzarsi intorno a 3.736 dollari (+0,8%). La corsa riflette la ricerca di beni rifugio in un contesto di tensioni geopolitiche e incertezza monetaria.

Il petrolio ha interrotto una serie di ribassi, con il Brent a 67,85 dollari al barile (+2%) e il WTI a 63,69 dollari (+2,25%). A sostenere i prezzi, il blocco delle esportazioni dal Kurdistan iracheno verso la Turchia e i timori per nuove restrizioni all’offerta.

Il gas naturale europeo si è portato a 32,25 euro/MWh (+1,3%), mentre il Bitcoin è rimasto praticamente fermo a 113.130 dollari.

Valute e spread

Sul fronte valutario, l’euro si mantiene in equilibrio a 1,1793 dollari, sostanzialmente stabile anche contro yen e sterlina. Il cambio dollaro/yen si aggira intorno a 147,8.

Sul debito sovrano, lo spread BTP-Bund si è attestato a 87 punti base, in calo di tre punti rispetto a ieri, con il rendimento del decennale italiano fermo al 3,54%. Un segnale di relativa tranquillità, favorito dalla prospettiva di tassi più bassi a livello globale.

Wall Street a metà seduta

A metà seduta a Wall Street gli indici viaggiano con andamenti contrastati: il Dow Jones stabile, lo S&P 500 leggermente positivo e il Nasdaq in lieve ribasso. Gli investitori americani, come quelli europei, attendono Powell per capire se il recente taglio dei tassi resterà un episodio isolato o l’inizio di una nuova fase espansiva.

“Il rischio è che la Fed deluda le aspettative dei mercati, che scontano già altri tagli entro fine anno”Ellen Zentner, capo economista.

Le prossime ore

La settimana sarà ricca di appuntamenti cruciali: giovedì arriverà la stima finale del Pil USA del secondo trimestre, mentre venerdì sarà pubblicato il dato sull’inflazione PCE, il più osservato dalla Fed. Sullo sfondo restano le tensioni internazionali, dalle nuove sanzioni minacciate contro la Russia alle incertezze sul fronte commerciale globale.

In questo quadro, i mercati europei cercano di mantenere l’equilibrio. L’oro vola, il petrolio respira, lo spread resta contenuto. Ma la vera direzione sarà scritta da Powell. 

Notizie dello stesso argomento
Trovati 81 record
Pagina
12
01/12/2025
PIL Svizzero in lieve flessione: la “resilienza elvetica” vacilla
L’economia svizzera rallenta nel terzo trimestre 2025: PIL -0,5%, flessione di chimico-far...
01/12/2025
Cuba apre le porte al capitale straniero, via a un maxi provvedimento
Cuba lancia riforme per rendere l’economia più moderna e competitiva: nuove regole per inv...
01/12/2025
Borse europee in calo, Piazza Affari frena con Mps e bitcoin
Le Borse europee aprono dicembre in calo. A Piazza Affari pesa Mps, scivola il bitcoin olt...
01/12/2025
Orcel frena su Generali: “Possiamo cooperare anche senza quota”
Andrea Orcel ridisegna il rapporto tra UniCredit e Generali: dalla salita al 6,7% del capi...
01/12/2025
Prelievi contanti: cosa cambia da oggi 1° dicembre 2025
Dal 1° dicembre 2025 dovrebbe arrivare un nuovo controllo automatico sui prelievi in conta...
01/12/2025
Draghi scuote l’Europa: senza AI sarà stagnazione
Dal Politecnico di Milano Draghi avverte: senza una rapida adozione dell’intelligenza arti...
Trovati 81 record
Pagina
12
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720