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Mercati asiatici in confusione tra crolli, tenute e crescita. Tokyo cade

- di: Matteo Borrelli
 
Mercati asiatici in confusione tra crolli, tenute e crescita. Tokyo cade
Borse asiatiche: rimbalzi, cadute e incertezze
Le principali piazze asiatiche hanno mostrato un andamento contrastante nella seduta dell’11 aprile 2025, influenzate dalle recenti decisioni tariffarie degli Stati Uniti e dalle prospettive economiche globali. 
Tokyo: a un’ora dalla fine delle contrattazioni il Nikkei 225 registra un calo del 4,37% dopo il rimbalzo del 9,1% del giorno precedente, in seguito all’annuncio della sospensione dei dazi per 90 giorni da parte del presidente Donald Trump . 
Hong Kong: l’indice Hang Seng è in rialzo dello 0,56% a 20.798,63 punti, mostrando una moderata ripresa . 
Seoul: il KOSPI guadagna il 6,6%, attestandosi a 2.445,06 punti, beneficiando dell’ottimismo degli investitori 
Shanghai: lo Shanghai Composite sale dell’1,5% a 3.232,86 punti, sostenuto dalle aspettative di una distensione nelle tensioni commerciali . 
Mumbai: l’indice BSE Sensex ha mostrato segnali di recupero, spinto dalla tregua tariffaria e dalla fiducia degli investitori locali.
Singapore: l’MSCI Singapore registra un incremento del 3,63%, riflettendo il sentiment positivo nei mercati regionali . 
Sydney: l’S&P/ASX 200 ha chiuso in calo dell’1,36% a 7.60
Taipei: il TAIEX mostra una leggera flessione, risentendo delle incertezze legate alle esportazioni tecnologiche.
Bangkok: il SET Index è in lieve rialzo, sostenuto dalla stabilità dei prezzi delle materie prime agricole.
Manila: il PSEi registra un modesto guadagno, grazie alla ripresa dei titoli bancari.
Kuala Lumpur: il FTSE Bursa Malaysia KLCI ha terminato la sessione in territorio positivo, trainato dai settori energetico e finanziario.
Ho Chi Minh City: il VN-Index mostra una crescita contenuta, con gli investitori cauti in attesa di ulteriori sviluppi nelle politiche commerciali globali.

Valute: il dollaro in altalena
Il dollaro statunitense ha mostrato movimenti contrastanti nei confronti delle principali valute asiatiche:
Yen giapponese: lo yen si è rafforzato, scambiando a 146,30 per dollaro, raggiungendo i massimi degli ultimi sei mesi, in risposta alle crescenti preoccupazioni economiche . 
Yuan cinese: lo yuan ha mantenuto una relativa stabilità, con gli investitori che monitorano attentamente le politiche monetarie di Pechino.
Rupia indiana: la rupia ha mostrato segnali di recupero, sostenuta dalla tregua tariffaria e dalla fiducia degli investitori locali. 
Won sudcoreano: il won ha guadagnato terreno, beneficiando dell’ottimismo derivante dalla sospensione temporanea dei dazi. 
Dollaro australiano: la valuta australiana ha subito pressioni al ribasso, influenzata dal calo dei prezzi delle materie prime.
Dollaro taiwanese: il dollaro taiwanese ha mostrato una leggera flessione, risentendo delle incertezze legate alle esportazioni tecnologiche.
Rupia indonesiana: la rupia ha registrato un modesto apprezzamento, sostenuta dalla stabilità dei mercati regionali.
Baht thailandese: il baht ha mantenuto una posizione stabile, con gli investitori in attesa di ulteriori indicazioni economiche.
Peso filippino: il peso ha mostrato una leggera crescita, trainato dalla ripresa dei titoli bancari.
Ringgit malese: il ringgit ha chiuso in lieve rialzo, beneficiando della performance positiva del settore energetico.
Dong vietnamita: il dong ha mantenuto una stabilità relativa, con gli investitori cauti in attesa di sviluppi nelle politiche commerciali globali.

Materie prime: oro in rialzo, petrolio in calo
Il mercato delle materie prime ha mostrato andamenti divergenti:
Oro: il metallo prezioso ha registrato un incremento dell’1,84%, attestandosi a 2.071,42 dollari l’oncia, sostenuto dalla crescente domanda di beni rifugio in un contesto di incertezza economica .
Petrolio: il Brent ha subito una flessione dello 0,57%, scendendo a 62,97 dollari al barile, mentre il WTI è calato dello 0,63% a 59,69 dollari

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