L’Europa perde slancio dopo la tregua in Medio Oriente. Milano giù dello 0,4%, ma l’auto brilla. Attesa per Powell, mentre Wall Street rallenta.
I mercati frenano, sguardo fisso su Powell
Le Borse europee archiviano la giornata del 25 giugno con segni meno diffusi, appesantite dall’incertezza monetaria e dalle nuove schermaglie transatlantiche. Dopo i rialzi della vigilia, oggi l’attenzione si è spostata tutta sul fronte delle banche centrali. In particolare, gli investitori hanno aspettato le parole di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, che “non ha escluso un possibile taglio anticipato dei tassi”, mantenendo però una postura attendista.
Si aggiunge la tensione emersa al vertice NATO de L’Aia, dove i leader hanno deciso di innalzare la spesa militare al 5% del PIL. Una scelta criticata dalla Spagna, subito richiamata da Donald Trump: “Faremo pagare alla Spagna il doppio”, ha dichiarato in conferenza stampa.
Borse europee in ordine sparso
Nel Vecchio Continente, i listini principali hanno chiuso in territorio negativo: Parigi -0,76%, Francoforte -0,61% e Londra -0,46%. Più marcato il calo di Madrid, penalizzata sia dalle parole di Trump che dall’incertezza sulla fusione tra BBVA e Sabadell.
Milano ha limitato i danni: FTSE MIB -0,39%, All-Share -0,37%, Mid Cap -0,45% e Star -0,54%.
Stellantis e Ferrari trainano Milano
A Piazza Affari la protagonista assoluta è stata Stellantis (+3%), sostenuta dalla promozione di Jefferies. Il nuovo CEO Antonio Filosa ha annunciato: “Ho già iniziato a rivedere il piano strategico a lungo termine”.
Bene anche Ferrari (+2,2%), Leonardo (+2,7%) e Telecom Italia (+1,6%). Tra i peggiori: STMicroelectronics (-1,9%), Recordati (-1,75%), Buzzi (-1,69%) e Unicredit (-1,56%).
Mid e small cap: luci e ombre
Tra le medie capitalizzazioni si distinguono: Alerion Clean Power (+4,66%), GVS (+4,65%), RCS (+4,33%) e Fincantieri (+2,94%).
Pesanti invece Philogen (-14,18%), Moltiply Group (-6,9%), The Italian Sea Group (-3%) e Acea (-2,78%), sotto i riflettori per il servizio idrico nella Capitale.
Valute, oro e materie prime: calma apparente
L’euro resta stabile contro il dollaro a quota 1,163. Oro sui 3.326 dollari l’oncia, vicino ai massimi storici. Gli operatori attendono segnali dalle banche centrali prima di ribilanciare le posizioni.
Rimbalzo deciso per il petrolio: Brent verso i 68 dollari, WTI a 65 dollari con +1,75%. Più stabile il gas naturale, che resta su valori elevati senza nuove impennate.
Spread e BTP stabili, Wall Street attende
Lo spread tra BTP e Bund resta a 88 punti base. Il rendimento del decennale italiano si ferma al 3,41%, sostenuto dalle attese su una BCE meno aggressiva.
A Wall Street (ore 17:40 italiane), S&P 500 +0,2%, Nasdaq piatto e Dow Jones +0,3%. Gli investitori aspettano Powell, pronti a reagire a ogni segnale.
La bussola dei mercati: fragilità e attese
La giornata del 25 giugno conferma un contesto fragile e sensibile agli equilibri internazionali. Se la tregua in Medio Oriente ha ridato ossigeno all’energia, la postura aggressiva di Trump rischia di minare la coesione NATO. Ha parlato di “libertà vigilata” per la Spagna, e i mercati hanno reagito con cautela.
Domani l’Europa riapre, ma il cuore è negli USA
Tutti gli occhi sono su Washington. I mercati si aspettano chiarezza da Powell e segnali concreti. In un’estate dominata da geopolitica e stress economico, la fiducia degli investitori può dipendere anche solo da un aggettivo in più.
Per ora, le Borse europee scelgono la prudenza. E Milano, tra auto che rombano e utility che arrancano, cerca ancora una direzione.