Borse: il calo di Wall Street spinge al ribasso i mercati asiatici

- di: Redazione
 
I mercati asiatici (ad eccezione di Shanghai) hanno risentito dell'ampio calo di ieri a Wall Street, oltre che delle preoccupazioni sul fatto che la guerra in Ucraina possa spingere ulteriormente in alto i prezzi del petrolio e di altre materie prime.
La borsa di Tokyo è scesa dell'1,2%, a 26.375,56, dopo che il primo ministro, Fumio Kishida, ha annunciato misure per aiutare le famiglie povere e le piccole imprese mentre il Giappone deve far fronte all'aumento dei prezzi e all'indebolimento della valuta.

Le Borse asiatiche soffrono dopo il calo di Wall Street

La Banca del Giappone ha inviato un chiaro messaggio sul mantenimento dei tassi di interesse estremamente bassi per incoraggiare la spesa e gli investimenti e ha acquistato periodicamente titoli di Stato giapponesi, con l'obiettivo di mantenerne i rendimenti entro un arco compreso tra più o meno 0,25%.

Il Kospi della Corea del Sud è scivolato dell'1,4% a 2.632,27. L'S&P/ASX 200 australiano ha perso lo 0,9% a 7.253,00. L'Hang Seng di Hong Kong ha recuperato le perdite precedenti e ha guadagnato lo 0,5% a 20.036,47, mentre l'indice Shanghai Composite è balzato dell'1,9% a 2.941,44. Questo è accaduto mentre non calano le preoccupazioni per le restrizioni alla circolazione e alle attività commerciali a Pechino, Shanghai e in altre città cinesi per combattere l'aumento dei casi di coronavirus.

Ieri i benchmark statunitensi sono stati appesantiti da forti cali dei titoli Big Tech che hanno portato il Nasdaq al peggior calo da settembre 2020. L'S&P 500 è sceso del 2,8% a 4.175,20. L'indice di riferimento ha chiuso la giornata con il 95% dei suoi titoli in calo. Il Dow Jones Industrial Average ha perso il 2,4% a 33.240,18.

Il Nasdaq pesantemente tecnologico ha sopportato il peso maggiore delle perdite della giornata. È crollato del 4%, a 12.490,74, il peggior calo dall'8 settembre 2020. L'indice è ora in calo del 20% quest'anno poiché gli investitori evitano il settore tecnologico ultra costoso. Microsoft è scesa del 3,7%. La società madre di Google, Alphabet, è scesa del 3,6% nel trading regolare e ha perso un altro 6% nel trading after-hour dopo aver riportato risultati inferiori alle stime degli analisti. Altre grandi aziende tecnologiche sono in procinto di riportare gli utili questa settimana, tra cui Meta (oggi) ed Apple (domani).

Tesla è crollata del 12,2% per la preoccupazione che il CEO Elon Musk possa essere meno coinvolto nella gestione del produttore di veicoli elettrici, dopo avere acquistato la società di social media Twitter, che è scesa del 3,9%.
Nel trading energetico, il greggio statunitense di riferimento ha aggiunto 17 centesimi a 101,87 dollari al barile. Ieri il prezzo del greggio statunitense di riferimento è aumentato del 3,2%. Il greggio Brent, lo standard internazionale, ha guadagnato 42 centesimi a 105,41 dollari al barile.
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