C’è chi le chiama “donazioni”, chi “sostegno”, chi ancora “impegno sociale”. Ma la verità è che dietro quei 250 mila euro raccolti dalla campagna Insieme per le Donne di BPER Banca c’è molto di più: c’è una scelta di campo. C’è il riconoscimento che la violenza di genere, in ogni sua forma, non può essere ignorata. E che l’indipendenza economica è il primo, decisivo passo per chi ha il coraggio di ricominciare.
BPER, un aiuto concreto per le donne che vogliono riprendersi la propria vita
L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, ha visto dipendenti, clienti e cittadini unirsi in un’unica, potente voce per dire basta. Basta alla paura, all’isolamento, alla dipendenza forzata. Basta a quella prigione invisibile in cui troppe donne si ritrovano imprigionate, senza via d’uscita. Un contributo che si traduce in aiuti concreti per chi ha scelto di riprendersi in mano la propria vita: un affitto da pagare, un corso di formazione, un aiuto per trovare lavoro, un piccolo capitale per iniziare una nuova attività. Un sostegno che non è beneficenza, ma un investimento nel futuro di chi vuole ricominciare.
"Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito a questa iniziativa, riconoscendone il grande valore", ha dichiarato il presidente di BPER, Fabio Cerchiai (nella foto). "I fondi raccolti sosterranno il lavoro fondamentale di D.i.Re e avranno un impatto concreto nella vita di molte donne che affrontano ogni giorno grandi sfide. ‘Insieme per le Donne’ rappresenta un passo significativo nel nostro impegno per sensibilizzare sull’importanza dell’emancipazione femminile e della creazione di un ambiente sicuro e rispettoso per tutte le donne".
E di valore si tratta: perché ciò che questi fondi permetteranno di fare è spezzare quel circolo vizioso in cui troppo spesso le vittime si trovano intrappolate. Il Fondo Autonomia di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza aiuterà chi ha avuto il coraggio di denunciare a non tornare indietro. Perché uscire dalla violenza non significa solo allontanarsi fisicamente dal proprio aggressore, ma costruire una nuova indipendenza, economica e psicologica.
E i numeri parlano chiaro: il 34,6% delle donne accolte nei centri antiviolenza ha subito violenza economica, una forma subdola e devastante di abuso che priva le donne della loro libertà. Significa non poter aprire un conto in banca, non avere accesso ai propri soldi, non poter prendere decisioni sulla propria vita. Significa, spesso, non poter scappare.
Per questo, questa campagna non è solo un gesto di solidarietà: è una battaglia culturale. È un messaggio forte e chiaro: l’emancipazione economica è un diritto. E passa anche dall’educazione finanziaria, dall’empowerment, dalla consapevolezza che avere il controllo delle proprie finanze significa avere il controllo della propria vita.
Un percorso che BPER ha deciso di sostenere con azioni concrete. Oltre alla raccolta fondi, è nato il vademecum “Insieme contro la violenza economica”, sviluppato in collaborazione con D.i.Re. Uno strumento pensato per riconoscere i segnali di un abuso che spesso non lascia lividi visibili, ma che può distruggere lentamente la vita di una donna. Disponibile sul sito group.bper.it e tramite QR code nelle filiali della banca, il vademecum aiuta a prevenire e affrontare situazioni di vulnerabilità finanziaria, fornendo informazioni chiare e consigli pratici per costruire la propria indipendenza.
Ma l’impegno di BPER non si ferma qui. Nel 2024, tutti i dipendenti e le dipendenti del gruppo sono stati coinvolti in percorsi di formazione e sensibilizzazione sulla leadership femminile e sul contrasto alla violenza economica. Un cammino di crescita che ha visto la banca investire non solo in progetti di supporto alle vittime, ma anche nella promozione di una cultura di parità.
Tra le iniziative più importanti, il webinar “Oltre il rosa”, realizzato con l’economista Azzurra Rinaldi e Equonomics, che ha coinvolto centinaia di partecipanti in dieci incontri online per fornire strumenti pratici e conoscenze fondamentali a chi vuole voltare pagina. Un progetto ambizioso, nato dalla consapevolezza che il sapere è potere, e che solo chi ha gli strumenti giusti può davvero costruire una nuova vita.
"La violenza economica è spesso invisibile, ma i suoi effetti sono devastanti", spiegano da D.i.Re. "Per questo è fondamentale creare occasioni di formazione e sensibilizzazione. Troppe donne rimangono intrappolate in relazioni abusive perché non hanno i mezzi per andarsene. Il Fondo Autonomia è un aiuto concreto per chi ha il coraggio di ricominciare".
Dietro ai numeri ci sono storie, vite, speranze. Ci sono donne che cercano una via d’uscita, e persone che scelgono di aiutarle a trovarla. “Insieme per le Donne” non è solo una raccolta fondi: è la dimostrazione che cambiare le cose si può. Che la violenza non è una condanna senza appello. Che un futuro libero è possibile, se si trova il coraggio di tendere una mano.
E BPER questa mano ha scelto di tenderla.