La manifattura cinese rallenta tra tensioni commerciali e festività
- di: Bruno Coletta

L’indice PMI Caixin scende a 50,1 a gennaio, evidenziando una crescita minima
Nel mese di gennaio 2025, l’attività manifatturiera cinese ha registrato una significativa decelerazione, con l’indice PMI Caixin/S&P Global che è sceso a 50,1 punti dai 50,5 di dicembre. Questo valore, appena sopra la soglia di 50 che separa crescita da contrazione, indica un’espansione marginale e inferiore alle aspettative degli analisti, che prevedevano una stabilità a 50,5 punti.
Fattori interni ed esterni influenzano la produzione
La flessione è attribuibile a una combinazione di fattori interni ed esterni. Internamente, l’avvicinarsi delle festività del Capodanno Lunare ha comportato una riduzione dell’attività produttiva, poiché molti lavoratori sono tornati nelle loro città d’origine per le celebrazioni. Esternamente, le crescenti incertezze commerciali, accentuate dalla recente imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti, hanno pesato sulla fiducia delle imprese.
Impatto delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente annunciato l’introduzione di dazi del 10% sulle importazioni cinesi, una mossa che ha suscitato preoccupazioni tra gli esportatori cinesi riguardo a possibili ulteriori restrizioni commerciali. In risposta, Pechino ha dichiarato che adotterà “contromisure analoghe per proteggere con fermezza i propri diritti e i propri interessi”, pur mantenendo una posizione relativamente cauta rispetto ad altri paesi colpiti dalle tariffe statunitensi.
Declino dell’occupazione e delle esportazioni
Un aspetto preoccupante emerso dal rapporto è la riduzione dell’occupazione nel settore manifatturiero, con i livelli occupazionali che sono diminuiti al ritmo più rapido degli ultimi cinque anni. Inoltre, gli ordini dall’estero hanno continuato a calare per il secondo mese consecutivo, riflettendo le difficoltà che le aziende cinesi stanno affrontando nei mercati internazionali.
Prospettive economiche e misure di sostegno
Nonostante queste sfide, la produzione complessiva ha registrato un aumento per il quindicesimo mese consecutivo, sostenuta da una domanda interna relativamente stabile. Il governo cinese ha implementato diverse misure di stimolo economico dalla fine di settembre, che hanno contribuito a mantenere la crescita del Pil a circa il 5% nel 2024, il livello più basso dal 1990 escludendo gli anni della pandemia. Tuttavia, gli economisti avvertono che le incertezze legate alle politiche commerciali internazionali potrebbero peggiorare l’ambiente export della Cina, ponendo sfide significative per l’economia. Wang Zhe, economista del Caixin Insight Group, ha sottolineato che “le politiche economiche devono essere ben preparate e adattate prontamente” per affrontare le circostanze in evoluzione.
La manifattura cinese, quindi, sta attraversando un periodo di rallentamento, influenzata sia da fattori stagionali che da tensioni commerciali globali. La capacità del governo di implementare misure efficaci e di navigare le complesse dinamiche internazionali sarà cruciale per sostenere la crescita economica nei prossimi mesi.