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Confesercenti: "I settori di Turismo e Commercio hanno bisogno di interventi mirati"

- di: Daniele Minuti
 
Confesercenti: 'I settori di Turismo e Commercio hanno bisogno di interventi mirati'
Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti, ha parlato nell'incontro tenuto oggi con il Governo riguardante l'utilizzo dei fondi del Recovery Plan. E uno dei temi più discussi è stato quello degli aiuti di cui hanno bisogno alcuni settori particolarmente colpiti dall'emergenza sanitaria.

"La crisi causata dalla pandemia" - spiega De Luise - "ha colpito con particolare forza le attività di piccole dimensioni e i settori di turismo, ristorazione e commercio. Il PNRR dovrà tenere conto della natura concentrata della recessione con interventi mirati su tali settori e dando grande attenzione alle micro e piccole imprese".

La Presidente di Confesercenti ha dichiarato che a pesare maggiormente sia "l'eccezionale contrazione dei consumi con un calo di 105 miliardi di euro solamente nel 2020. Per normalizzarli sarà fondamentale il successo della campagna vaccinale, visto che ogni mese di ritardo ci costerà circa 5 miliardi di euro di mancato recupero. La prosecuzione di pandemia e restrizioni potrebbe costarci  15 miliardi a trimestre".

Le richieste fatte da Confesercenti comprendono delle misure per turismo e credito (specialmente indirizzate alle imprese più piccole che sono le più rischiose per le banche): a tal proposito c'è bisogno di un fattore di sostegno per il finanziamento e di una Centrale Rischi Commerciale che possa censire l'abilità delle imprese di rispettare i debiti.

De Luise ha continuato: "I dati mostrano che la recessione per alcuni comparti durerà anche nel 2021, col rischio di una permanente distruzione del potenziale produttivo. L'uso dei finanziamenti europei deve essere funzionale anche alla liberazione di risorse del bilancio pubblico che vanno destinati al contrasto dei fenomeni di distruzione settoriale. Apprezziamo lo sforzo sugli investimento ma c'è una riduzione della quota destinata al sostegno delle imprese, mentre l'occasione del Piano è quella di superare i vecchi schemi come abbandonare l'idea che industria e manifattura siano gli unici settori intestatari di innovazione e ricerca".

La chiusura della Presidente è dedicata al futuro: "Nell'attuale piano il Turismo ha un ruolo significativo ma il ruolo delle imprese appare non valorizzato, sembra manchi un progetto di modernizzazione e innovazione per le imprese di vicinato: c'è bisogno ad esempio di una piattaforma digitale dedicata al retail "fisico" del Made in Italy. Bisogna quindi accelerare sulla riforma del fisco, della Pubblica Amministrazione e del lavoro: il blocco dei licenziamenti è una soluzione transitoria, servirà passare dalle politiche passive a quelle attive anche per i lavoratori indipendenti. Includendo sempre le parti sociali nel processo".
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