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Confindustria: a dicembre crescita delle imprese italiane (+0,8%) sulla spinta di servizi e costruzioni

- di: Barbara Leone
 
Confindustria: a dicembre crescita delle imprese italiane (+0,8%) sulla spinta di servizi e costruzioni

A dicembre per le imprese italiane c’è stata una crescita di +0,8%, sostenuta da servizi (+2,7%) e costruzioni, nonostante il calo nell’industria (-2,8%). A registrarla è RTT Index, che traccia l’andamento del volume di attività economica in Italia in base al fatturato destagionalizzato e deflazionato del campione di imprese clienti di TS. Dopo il +2,3% di novembre, a dicembre RTT indica dunque un ulteriore aumento dell’attività economica delle imprese italiane (+0,8% congiunturale). La variazione media dell’RTT totale nel 2023 è stata pari al +3,5%, penalizzata dall’andamento debole nel 2° e  3° trimestre. RTT indica che il 4° trimestre si è chiuso in crescita per il volume di attività delle imprese italiane; ciò determina un trascinamento positivo al 2024. Nei servizi si registra il secondo aumento mensile consecutivo (+2,7%, dopo +5,5% a novembre), che sostiene la crescita complessiva di RTT. A dicembre si è registrata una flessione dell’attività nell’industria, -2,8% (dopo +3,2% a novembre). Questo dato, letto insieme alla dinamica piatta delle scorte ISTAT a fine anno, anticipa un calo della produzione. Nelle costruzioni, l’indice RTT sull’andamento nell’ultimo mese mostra un aumento a doppia cifra, che riflette la scadenza degli incentivi a fine anno.

Confindustria: a dicembre crescita delle imprese italiane (+0,8%) sulla spinta di servizi e costruzioni

Il volume di attività delle imprese del Nord-Ovest registra un lieve aumento (+0,6%); va meglio al Nord-Est (+1,8%), dopo il +0,2% a novembre. RTT indica una decelerazione nella dinamica economica delle imprese del Centro (+0,9% da +2,5%), e un’accelerazione al Sud, in doppia cifra a dicembre. Nella rilevazione di dicembre, RTT indica per le piccole imprese un forte aumento (+6,2%) e una crescita più moderata per le medie imprese (+2,1%). Il contrario avviene per la dinamica delle grandi imprese, per le quali l’RTT indica un forte calo a dicembre, dopo l’ottimo dato di novembre.

Intanto a gennaio migliorano le aspettative delle grandi imprese sul livello di produzione.  In questo mese, infatti, quasi  la metà di  un campione di imprese industriali grandi associate a Confindustria si attende un livello di produzione stabile rispetto a dicembre (47,1%). Si tratta di un miglioramento rispetto al mese precedente, quando la stessa quota era pari al 33,4%, ed era più alta la percentuale di imprese che si aspettavano un rallentamento dell’attività. Sale anche la quota di imprese che prospettano un aumento del livello di produzione nel mese corrente rispetto al precedente (il 40,2% dichiara un aumento rilevante o moderato della produzione, contro il 23,8% in dicembre). Secondo le grandi imprese di Confindustria, la dinamica di domanda e ordini sarà il principale fattore di traino per la loro attività nei prossimi mesi. Le aspettative sull’andamento della domanda e degli ordini nei prossimi mesi, infatti, migliorano a gennaio: il saldo tra attese di miglioramento e peggioramento passa a 5,2% da 1,1% di dicembre. Al contrario, le aspettative delle imprese intervistate riguardo i costi di produzione diventano più sfavorevoli: il saldo tra la quota di imprese che riportano una riduzione e quelle che ne segnalano un aumento si riduce a gennaio (-2,6%  rispetto a 1,6% a dicembre).

Peggiora, nella rilevazione di gennaio, il saldo relativo alla disponibilità di manodopera che torna in territorio negativo (-1,9% da 0,2% a dicembre), sebbene in deciso miglioramento rispetto ai valori di inizio serie (-7,2%, marzo 2023). Il divario tra la quota di imprese che hanno riportato un miglioramento delle condizioni finanziarie e quella di chi ha riportato un peggioramento è lievemente aumentato a gennaio, rispetto al mese precedente (-0,1% da -2,3%), sebbene ancora negativo. Meno sfavorevoli le attese delle imprese relative alla disponibilità di materiali (saldo a -0,6 da -3,1%). Al contrario, le valutazioni riguardanti la disponibilità di impianti si deteriorano (-0,1% da 2,4).

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