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Congiuntura Confcommercio: "A febbraio 2022, l'economia italiana non decolla"

- di: Daniele Minuti
 
Congiuntura Confcommercio: 'A febbraio 2022, l'economia italiana non decolla'
L'ultimo numero della Congiuntura Confcommercio ha analizzato i dati relativi all'economia del nostro Paese e secondo l'analisi, le previsioni per un'impennata nel 2022 fatte nei mesi passate vengono definite "quantomeno imprudenti": a causa di diversi fattori, come la pandemia e il possibile scoppio della guerra fra Russia e Ucrana, le revisioni al ribasso degli indicatori crescono senza sosta, seppur a un ritmo non vertiginoso.

I dati di Congiuntura Confcommercio per febbraio 2022 mostrano una crescita dell'economia italiana ancora troppo lenta

Per febbraio 2022 infatti, il Prodotto Interno Lordo consolida il trend al rallentamento calando di un punto percentuale su base mensile, nel confronto annuo la crescita dovrebbe arrivare al massimo al 4,2%, quindi sotto i mesi precedenti. A questo si aggiungono gli effetti sui consumi a causa dell'inflazione, con una variazione annua dei prezzi di consumo per febbraio stimata al 5,6%.

Per quanto riguarda i consumi (misurati con l'indice ICC), la stima per gennaio risente degli effetti dovuti alla recrudescenza della pandemia accompagnata da una forte riduzione della domanda, in particolare per i servizi. L'indice però, rispetto al gennaio scorso, registra una crescita dell'8,5% grazie agli aumenti del 33,6% dei servizi e del 2,2% dei beni. Rispetto allo stesso mese del 2020 però, la domanda è ancora al di sotto di 11,7 punti percentuali (con molti servizi che vedono una distanza in doppia cifra e con tempi di recupero più lunghi).

Il direttore dell’Ufficio Studi di ConfcommercioMariano Bella, ha commentato: "I dati del primo bimestre rendono sempre più concreta la possibilità di un’ampia revisione al ribasso della crescita per il 2022, rispetto agli obiettivi che nei documenti ufficiali sono fissati al 4,7%. Come paventato da alcuni mesi le perduranti tensioni sui mercati internazionali e nelle catene di approvvigionamento cominciano a produrre rialzi anche in settori diversi dall’energetico".
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