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Consob, Paolo Savona: "Il risparmio delle famiglie cresce, ma non rende"

- di: Diego Minuti
 
Consob, Paolo Savona: 'Il risparmio delle famiglie cresce, ma non rende'
Semmai si volesse individuare un protagonista della relazione annuale del presidente della Consob, Paolo Savona, la scelta potrebbe cadere, prima battuta, sul risparmio, sul quale l'economista si è soffermato mostrando il quadro quasi contraddittorio che si ha di esso, perché, ha detto, "il saggio di risparmio delle famiglie italiane rispetto al reddito disponibile è cresciuto nell’anno del 50% ma, ove si escludano i risparmi investiti nelle società quotate, il suo rendimento è restato piuttosto basso, prossimo a zero. Considerata la consistenza di attività finanziarie in mano alle famiglie, ogni punto percentuale di remunerazione si può stimare nell’ordine di circa 30 miliardi di euro, quasi il 2% del Pil, la dimensione di una buona manovra di bilancio pubblico del passato. Tenuto conto degli oneri di gestione, il risparmio ha contribuito significativamente a sostenere la stabilità dei mercati, senza però aver prodotto la crescita reale attesa dalla sua 'eutanasia' ipotizzata da Keynes, anche se questo effetto è oggi il risultato di una crisi insorta per motivi peculiari e contingenti".

Il risparmio, quindi, verrebbe da commentare sentendo le parole di Savona, come risorsa solo potenziale, perché esso, per una serie di motivi anche psicologici, viene ancorato a certezze e quindi non esponendosi al rischio di investimenti che non siano nelle società quotate.
Ma il risparmio oggi deve fare i conti con l'avanzare delle criptovalute che potrebbero preparare la strada ad uno shock simile a quello che, nel 2008, fu determinato dalla crisi dei titoli subprime.
Per chiarire il suo pensiero Savona ha voluto citare un recente quanto eclatante caso, quando con un Bitcoin era possibile acquistare un auto elettrica di lusso per poi vedere il proprio valore pressoché dimezzato nel giro di poche ore.

"La diffusione degli strumenti virtuali ha sollecitato la nascita delle già ricordate piattaforme tecnologiche" - ha detto ancora Savona - "Questi nuovi comparti del mercato sono in rapida evoluzione e sembra ripetersi l'esperienza antecedente la crisi del 2008, quando i contratti derivati si svilupparono fino a raggiungere una dimensione di dieci volte il Pil globale, assumendo forme complesse che ricevettero un rating elevato. Pur con le dovute distinzioni, è prevedibile che stia accadendo qualcosa di analogo nel mercato dei prodotti monetari e finanziari virtuali, soprattutto criptati". Paolo Savona ha fatto ricorso ad un efficace esempio: "l’informatica finanziaria è una lampada prodigiosa dalla quale è uscito il Genio. Le autorità non riusciranno a riportarlo dentro, perché esso agisce nella sfera immateriale controllabile solo cambiando protocollo di scambio delle informazioni, ossia frammentando l’unità del mercato mondiale e così riducendo il saggio di competitività internazionale".

Quindi, quasi conseguenzialmente, da Savona è giunto l'appello ad individuare efficaci sistemi di regolazione, in assenza dei quali - ha detto riferendosi a norme ed enti, quali ''presidi adeguati'' - si determina un "peggioramento della trasparenza del mercato, fondamento della legalità e delle scelte razionali degli operatori. Tra gli effetti negativi ben conosciuti vi è la schermatura che queste tecniche consentono ad attività criminali, come l’evasione fiscale, il riciclaggio di denaro sporco, il finanziamento del terrorismo e il sequestro di persone". Consob, da parte sua, combatte una durissima battaglia contro i siti web che raccolgono illecitamente risparmio e che, per questo, sono stati da essa oscurati. Una soluzione a questo problema, ad avviso di Savona, non può essere trovata in ambiti nazionali.

Partendo da questa presa d'atto Paolo Savona ha tratto lo spunto per sollecitare accordi internazionali che agiscano come hanno fatto, con la loro istituzione, il Fondo monetario internazionale, le Nazioni Unite e l'Organizzazione mondiale per il commercio.
Guardando alla situazione economica italiana, Savona ha sostenuto che per proseguire nella fase di rilancio occorre "integrare le decisioni finora prese per incentivare il capitale di rischio delle imprese al fine di migliorare la loro leva finanziaria e renderle più disponibili a intraprendere nuove iniziative. Offre un’occasione importante la riforma del fisco sollecitata da tempo e ribadita nel quadro del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in attuazione del NGEU (Next generation Eu, ndr), se si assegna a essa il compito di considerare le istanze produttive sullo stesso piano di quelle etiche nelle valutazioni dell’equità distributiva".

Chiudendo la sua relazione, Paolo Savona ha affermato che "il principale messaggio dell’analisi condotta è che sono le aspettative di progresso, talvolta anche di natura utopica, che hanno mosso e muovono le conquiste dell’umanità. La loro capacità di incidere sulla resistenza che mostra l’esistente dipende dal raggiungimento da parte dei cittadini di una consapevolezza degli obiettivi e dei modi per raggiungerli. Perciò si è molto insistito su un triplice impegno educativo e formativo come viatico di successo per le scelte da effettuare".
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