È morto Pippo Baudo: addio al re dei presentatori
Una carriera stellare si chiude all’età di 89 anni: dal primo Sanremo al sogno di dirigere l’opera, un gigante dello spettacolo lascia il palcoscenico.
È con profondo rispetto e vivace ammirazione che vi racconto l’ultima serata di una leggenda vivente della televisione italiana: Pippo Baudo. Scomparso il 16 agosto 2025, a Roma, all’età di 89 anni, il suo addio segna la fine di un’epoca dello spettacolo italiano.
Il gigante si spegne nel silenzio della notte
Baudo si è spento serenamente in ospedale, al Campus Biomedico di Roma, circondato dagli affetti più cari e con il conforto dei sacramenti. La notizia, immediatamente diffusa e rilanciata, ci restituisce il ritratto di un uomo che ha chiuso il sipario con dignità e calma.
Una vita per il piccolo schermo
Nato il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania, in Sicilia, Pippo Baudo ha incarnato per decenni il volto stesso della televisione italiana. Laureato in giurisprudenza, decise di abbandonare la carriera forense per seguire la vera passione: lo spettacolo. Esordì sul piccolo schermo nei primissimi anni Sessanta, conquistando il pubblico con Settevoci e, successivamente, con titoli iconici come Canzonissima, Domenica In, Fantastico, Serata d’onore e Novecento.
Chi deteneva il record dei conduttori di Festival di Sanremo? Baudo lo era: 13 edizioni, tra le più leggendarie della storia del Festival, compresi cinque consecutivi tra il 1992 e il 1996.
Un talento innato per i talenti
Superpippo – così lo chiamavano con affetto – non è stato solo un abile presentatore, ma un autentico talent-scout. Ha scoperto e lanciato figure che sarebbero diventate pietre miliari della musica e dello spettacolo italiano: da Laura Pausini a Lorella Cuccarini, passando per Andrea Bocelli, Giorgia, Eros Ramazzotti, Beppe Grillo e molti altri.
Un riconoscimento a tutta carriera
Nel 2021, gli è stata tributata la più alta onorificenza civile: il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito conferito dal Presidente Mattarella al Quirinale.
Ultima apparizione e momenti non detti
L’ultima volta che lo abbiamo visto in pubblico è stato in occasione del 90° compleanno di Pierfrancesco Pingitore, dove apparve sorridente, seppur su sedia a rotelle, circondato dall’affetto degli amici. Qualche tempo prima, in televisione, aveva punzecchiato Amadeus durante il programma celebrativo per i 70 anni della Rai, quasi incredulo che quello del 2024 fosse il suo ultimo Festival, senza sapere che sarebbe andata diversamente.
L’eredità di uno showman colto e mai plebeo
Baudo ha attraversato i decenni televisivi con garbo e cultura, introducendo contenuti di valore, interviste ad autori, registi, intellettuali. Era un uomo di spettacolo raffinato che, raccontano, aveva un sogno mai realizzato: dirigere un’orchestra. Con profonda amicizia aveva rivelato: “Invidiavo la bravura di Pippo Caruso… dirigere tanti musicisti è davvero un’emozione indescrivibile: io so suonare solo il pianoforte”, disse Baudo.
In sintesi, se ne va oggi una figura imponente, un capitolo luminoso della televisione italiana che ha educato con classe, divertito con eleganza e fatto sognare milioni di telespettatori. Pippo Baudo – Superpippo – non era solo un conduttore, era un’istituzione, e come tale resterà nel cuore del pubblico.