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Al via oggi a Roma Cybertech Europe 2025

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Al via oggi a Roma Cybertech Europe 2025

Da oggi e per due giorni, Roma ospita al Centro Congressi “La Nuvola” la conferenza internazionale Cybertech Europe 2025, uno degli appuntamenti di riferimento per istituzioni, imprese, mondo accademico e operatori della sicurezza informatica. L’ottava edizione della manifestazione riunisce leader globali della cyber defence, direttori della sicurezza (CISO), top manager tecnici e rappresentanti governativi in un’agenda densa di interventi strategici su protezione dei dati, infrastrutture critiche, difesa e intelligenza artificiale.

Al via oggi a Roma Cybertech Europe 2025

Il programma — articolato tra plenarie, panel e sessioni specialistiche — sarà dedicato alle sfide emergenti della cybersicurezza: dalla protezione dei sistemi finanziari al rafforzamento delle difese delle infrastrutture critiche, passando per l’evoluzione normativa europea e lo sviluppo tecnologico nel campo dell’IA applicata alla cyber defence. Tra i relatori figura anche Mike Pompeo, già segretario di Stato USA e direttore della CIA, che testimonia l’impatto geopolitico della cyber-security.

Un format internazionale di dimensione europea
Cybertech Europe è una piattaforma che unisce conferenza e fiera: oltre ai momenti di dibattito, vi sarà un’ampia area espositiva che mette in mostra le più recenti soluzioni in materia di cybersecurity — tecnologie, start-up, partner strategici. La manifestazione conta migliaia di partecipanti a livello europeo e vede la partecipazione di grandi aziende globali, società di consulenza, enti pubblici e università.

Il valore strategico dell’appuntamento per l’Italia
L’hosting a Roma sottolinea la crescente importanza del Paese nella mappa europea della cybersicurezza: sia come teatro di rafforzamento delle proprie capacità sia come ponte tra mercati europei e internazionali. Per l’Italia, l’evento rappresenta un’occasione per raccordare la policy nazionale con la dimensione continentale della cyber defence: temi quali la protezione delle infrastrutture critiche, la resilienza del sistema bancario e il ruolo dell’intelligenza artificiale richiedono una visione integrata che nasca da Roma ma si orienti a Bruxelles e all’alleanza atlantica.

Dualità tecnologica e normativa: il nodo centrale del dibattito

Nel contesto della conferenza, la dimensione tecnologica e quella regolatoria si intrecciano strettamente. Da un lato, le imprese e i vendor presentano nuove architetture di protezione, modelli Zero Trust, soluzioni AI-driven per il rilevamento e la risposta agli attacchi. Dall’altro, l’agenda normativa europea – dalla direttiva NIS2 al Cyber Resilience Act – pone requisiti sempre più stringenti alle imprese e agli enti pubblici in tema di obblighi di sicurezza, reporting e protezione dei dati personali. La riflessione dei due giorni punta dunque a fare sistema tra innovazione, investimenti e governance.

Il pubblico, i numeri, il networking
Secondo le fonti dell’organizzazione, l’edizione 2025 dovrebbe attrarre oltre 5.000 delegate. Sono previsti pass “full conference” che consentono l’accesso alle sessioni e all’area espositiva, nonché opportunità di networking B2B. Il format prevede la presenza di startup, aziende mature, istituzioni e partner internazionali interessati sia a mostrare tecnologie sia a stipulare alleanze strategiche.

Startup e innovazione: linfa della manifestazione

Un aspetto distintivo di Cybertech Europe è la forte presenza di start-up e scale-up nel campo della cybersecurity: spazi dedicati all’innovazione e al matching con investitori e aziende. Questo riflette la natura duale dell’evento: non solo “difesa” in senso classico, ma “anticipazione” della minaccia, con modelli che combinano tecnologia, intelligenza artificiale e business continuity.

Perché questa edizione è diversa

L’edizione 2025 si colloca in un momento di svolta: mentre l’economia mondiale è in fase di transizione, e le minacce cyber diventano più sofisticate (con attacchi supply-chain, AI generativa e attori statuali sempre più attivi), la conferenza assume valenza strategica: serve non solo per aggiornarsi, ma per orchestrare risposte coordinate a livello continentale. Per l’Italia è l’occasione di “fare squadra” tra ministeri, industria, pubblica amministrazione e accademia.

Le sfide sul tavolo italiano
Tra i temi più rilevanti per il contesto nazionale: la protezione delle infrastrutture critiche (energia, telecomunicazioni, trasporto), la crescita delle competenze e delle figure professionali specializzate in cyber, il sostegno alle imprese — soprattutto Pmi — nel rafforzamento della sicurezza e della resilienza digitale. L’Italia ha bisogno di colmare il gap infrastrutturale e formativo per tradurre in pratica le linee programmatiche già definite dalla strategia nazionale per la cybersicurezza.

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