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Davos: il World Economic Forum si confronta sul tema delle diseguaglianze

- di: Diego Minuti
 
Davos: il World Economic Forum si confronta sul tema delle diseguaglianze
È forse una delle edizioni più attese quella dell'annuale incontro del World Economic Forum, che ha aperto oggi i battenti a Davos, località sciistica svizzera, perché si tiene nella concorrenza di più crisi globali: dall'ancora pesante situazione legata alla pandemia (con le ripercussioni che essa sta ancora avendo nella catena globale della produzione) all'emergenza energetica, ma anche alimentare scatenata dall'invasione russa dell'Ucraina. Uno dei temi che saranno affrontati nel corso dell'evento - al quale è annunciata la presenza di centinaia di leader mondiale (2.700, tra cui 57 ministri delle Finanze e 17 governatori di banche centrali) - è la sempre più ampia forbice tra ricchi e poveri del mondo, con i primi che hanno accresciuto la loro ricchezza in modo esponenziale.

Davos: il World Economic Forum si confronta sul tema delle diseguaglianze

Lo sostiene anche l'organizzazione Oxfam International che, alla vigilia dell'apertura del WEF, ha reso noto il suo rapporto annuale sulla diseguaglianza nel quale emerge che l'1 per cento più ricco ha catturato quasi il doppio della nuova ricchezza rispetto al resto del mondo durante questo periodo. La loro fortuna, riferisce Oxfam, è aumentata di 26 trilioni, mentre il 99% più povero ha visto il proprio patrimonio netto aumentare solo di 16 trilioni. Il rapporto - che ha fatto tesoro dei dati elaborati di Forbes - sottolinea anche l'effetto devastante che stanno avendo i fenomeni inflattivi, con circa 1,7 miliardi di lavoratori che vivono in Paesi in cui l'aumento incontrollato dei prezzi supera i salari.

"Mentre la gente comune fa sacrifici quotidiani per cose essenziali come il cibo - ha detto Gabriela Bucher - i super ricchi hanno superato anche i loro sogni più sfrenati. Dopo solo due anni, questo decennio si preannuncia come il migliore per i miliardari: un boom ruggente degli anni '20 per i più ricchi del mondo".

Sebbene le loro ricchezze siano leggermente diminuite nell'ultimo anno, sostiene l'organizzazione che da anni si batte contro le diseguaglianze, i miliardari globali sono ancora molto più ricchi di quanto non fossero all'inizio della pandemia. Il loro patrimonio netto ammonta a 11,9 trilioni di dollari, secondo Oxfam. Sebbene sia in calo di quasi 2 trilioni dalla fine del 2021, è ancora ben al di sopra degli 8,6 trilioni di dollari che i miliardari avevano nel marzo 2020. Un contributo ulteriore alla comprensione del fenomeno arriva da Nabil Ahmed, direttore del settore della giustizia economica di Oxfam America, secondo il quale i ricchi stanno beneficiando di diverse tendenze, dopo che, all'inizio della pandemia, i governi, in particolare quelli dei Paesi più ricchi, hanno versato trilioni di dollari nelle loro economie per evitare un collasso. Ciò ha spinto le azioni e altri beni a salire di valore.

"Gran parte di quel denaro fresco
- sostiene Ahmed - è finito con gli ultra-ricchi, che sono stati in grado di cavalcare questo aumento del mercato azionario, questo boom degli asset. E le barriere di una tassazione equa non erano a posto''. Un altro dato su cui riflettere è quello relativo agli enormi guadagni delle maggioranza delle grosse aziende alimentari ed energetiche che, nel 2022, hanno più che raddoppiato i loro profitti, approfittando dell'inflazione ha fatto impennare i prezzi, con gran parte degli utili finito in tasca agli azionisti.

Per contrastare questa crescente disuguaglianza, Oxfam chiede ai governi di aumentare le tasse sui loro residenti più ricchi, proponendo l'introduzione di una tassa sul patrimonio una tantum e di tasse straordinarie per porre fine al profitto derivante dalle crisi globali, nonché un aumento permanente delle tasse sull'1% più ricco dei residenti fino ad almeno il 60% del loro reddito da lavoro e capitale. Oxfam ritiene che i tassi sull'1% più ricco dovrebbero essere abbastanza alti da ridurre significativamente il loro numero e la loro ricchezza. I fondi dovrebbero quindi essere ridistribuiti.
"Siamo di fronte a una crisi estrema di concentrazione della ricchezza", ha detto Ahmed. “Ed è importante prima di tutto, credo, riconoscere che non è inevitabile. Una precondizione strategica per tenere a freno l'estrema disuguaglianza è tassare gli ultra-ricchi".

Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia, ha dichiarato: "L’aumento dell’incidenza della povertà è stato attenuato, nell’emergenza, dagli interventi pubblici di supporto alle famiglie, ma le prospettive di arretramento sono forti alla luce dei fattori correnti di rischio per l’economia italiana come gli impatti del conflitto russo-ucraino e la crescita dell’inflazione. Le misure di sostegno alle famiglie devono proseguire ed essere indirizzate meglio verso le famiglie in condizioni di maggior bisogno. È inoltre indispensabile abbandonare il regime transitorio del Reddito di Cittadinanza per il 2023, riformando l’unica misura strutturale di contrasto alla povertà di cui disponiamo; some pure stimolare nuovi accordi tra le parti sociali volti a ridefinire celermente sistemi più efficaci di indicizzazione dei salari ai prezzi per fornire protezione adeguata ai gruppi sociali meno abbienti e alle forme di lavoro meno tutelate in settori a bassa retribuzione".
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