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Dazi, Parigi accusa: “Accordo temporaneo ma squilibrato”. Il ministro Haddad denuncia la strategia USA

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Dazi, Parigi accusa: “Accordo temporaneo ma squilibrato”. Il ministro Haddad denuncia la strategia USA
L’accordo commerciale recentemente raggiunto tra l’Unione europea e gli Stati Uniti viene accolto con freddezza da Parigi. Il ministro delegato francese per gli Affari europei, Benjamin Haddad, ha definito su X (ex Twitter) l’intesa come una fonte di “stabilità temporanea”, ma anche come una misura “squilibrata” che non può essere sostenuta nel lungo termine. Le sue parole rilanciano le perplessità di una parte dell’Europa, che teme di assistere a una progressiva erosione dei principi del libero scambio in favore di logiche unilaterali imposte da Washington.

Dazi, Parigi accusa: “Accordo temporaneo ma squilibrato”. Il ministro Haddad denuncia la strategia USA

L’accordo, secondo Haddad, contiene alcuni elementi positivi, tra cui l’esenzione dai dazi per settori chiave dell’economia francese: l’aeronautica, l’industria degli alcolici e quella farmaceutica. “Ha il merito di esentare dai dazi dei settori chiave per l'economia francese”, ha scritto il ministro, sottolineando come l’intesa abbia anche evitato concessioni su “filiere agricole sensibili”, uno dei comparti più protetti e simbolici per l’agricoltura francese. Inoltre, è stata preservata la regolamentazione europea in ambiti cruciali come quello digitale e sanitario, due terreni su cui Bruxelles rivendica da tempo la propria autonomia normativa rispetto agli standard statunitensi.

Critica al protezionismo americano

Ma se da un lato Parigi riconosce alcuni successi tattici, dall’altro emerge un giudizio politico molto critico sul contesto in cui l’accordo è stato maturato. “Siamo lucidi: lo stato dei fatti non è soddisfacente e non può essere duraturo”, ha proseguito Haddad. La critica francese si sposta così su un piano più ampio: quello del cambiamento strutturale nei rapporti commerciali internazionali e, in particolare, dell’approccio statunitense. “Il libero scambio che ha fatto la prosperità condivisa delle due sponde dell'Atlantico dalla fine della Seconda guerra mondiale è oggi respinto dagli Stati Uniti”, ha attaccato il ministro, accusando Washington di aver adottato “la scelta della coercizione economica” e di dimostrare “un disprezzo completo delle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio”.

Un messaggio per Bruxelles


Le dichiarazioni del ministro francese possono essere lette anche come un appello alla Commissione europea e agli altri Stati membri affinché non si accontentino di soluzioni tampone, ma lavorino a una posizione unitaria e forte per difendere l’economia continentale. Haddad invoca implicitamente un cambio di passo nella gestione delle relazioni con gli Stati Uniti, ritenute sempre più condizionate da una logica bilaterale dominata dagli interessi americani. In questo senso, il riferimento al libero scambio postbellico, che per decenni ha costituito il cuore della cooperazione transatlantica, suona quasi come un’epigrafe di un’epoca che si sta chiudendo.

Un’Europa tra pragmatismo e pressione politica


L’analisi di Haddad riflette il delicato equilibrio che l’Europa è costretta a mantenere nel contesto internazionale attuale. Se da un lato cerca di proteggere settori industriali strategici e mantenere una regolamentazione indipendente, dall’altro deve fronteggiare un partner storico come gli Stati Uniti che, sempre più spesso, utilizza strumenti di pressione commerciale per affermare la propria agenda economica. In questo quadro, la Francia si fa portavoce di una crescente insofferenza verso gli “squilibri” strutturali delle relazioni con Washington, chiamando Bruxelles a non abbassare la guardia e a difendere l’autonomia strategica europea.
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