Approvato il nuovo Decreto Covid: niente zona gialla fino al 30 aprile

- di: Daniele Minuti
 
Dopo una lunga riunione pomeridiana, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Decreto Covid per l'aprile 2021, con cui saranno introdotte tutte le misure in vigore nel nostro paese sin dalla fine delle vacanze di Pasqua, durante le quali (dal 3 al 5 aprile) tutta l'Italia sarà in zona rossa.

Dal 6 fino al 30 aprile, non ci saranno zone gialle nello stivale anche se il Decreto chiarisce che ci saranno controlli e valutazioni alla metà del mese per eventuali deroghe a seconda delle situazioni epidemiologiche delle singole regioni: la decisione arriva dalla valutazione del CTS che ha chiarito come le zone gialle possano contenere l'aumento dei contagi ma non ridurli, le deroghe quindi dipenderanno dal numero dei casi e dei vaccini.

Anche nelle zone rosse si tornerà in presenza nelle scuole fino alla prima media, nelle arancioni saranno in aula anche studenti e studentesse fino alla terza media e il 50% di quelli delle superiori, con i presidenti di Regione che non potranno emettere ordinanze più restrittive. Restano vietati spostamenti fra le Regioni se non per motivi di lavoro, necessità o salute a meno che non si vada nella seconda casa, sarà sempre possibile rientrare nel proprio domicilio, abitazione o residenza.

La mazzata più pesante però arriva nuovamente per chi gestisce ristoranti e bar, che quindi rimarranno chiusi con la possibilità di asporto fino alle ore 18:00 e della consegna a domicilio (solo per ristoranti) fino alle 22:00. L'ennesimo, pesantissimo colpo per gli imprenditori che dall'inizio dell'emergenza sanitaria hanno dovuto vivere alla giornata e la speranza di riapertura a pranzo in caso di passaggio in zona gialla dopo i controlli di aprile sembra soltanto l'ultimo palliativo.
Prosegue la chiusura anche per piscine, palestre, teatri, musei e cinema anche se le valutazioni di metà mese potrebbero portare a una riapertura delle sale con le regole previste nello scorso decreto.

Un'altra novità importante è l'introduzione dell'obbligo di vaccino per chiunque lavori in una struttura sanitaria, medici, infermieri, farmacisti, dipendenti di Rsa o studi privati: chi rifiuterà sarà soggetto alla sospensione dello stipendio per un tempo ritenuto "congruo" con l'andamento della pandemia, quindi in attesa di un'impennata delle vaccinazioni o un calo dei contagi (termine massimo fino al 31 dicembre 2021). Ci sarà anche uno scudo penale per i somministratori in caso di problemi, con la punibilità che si limiterà ai casi di grave colpa.
Una nuova stretta da parte del Governo Draghi che continua a mantenere la linea dura per aprile, mese che nelle previsioni dell'esecutivo sarà decisivo nella lotta alla pandemia, con l'obiettivo di contenere la diffusione del virus mentre la campagna vaccinazioni dovrà necessariamente accelerare.
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