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Sorpresa, i dazi Usa al 10% restano per tutti, nessuno escluso

- di: Jole Rosati
 
Sorpresa, i dazi Usa al 10% restano per tutti, nessuno escluso

La “pausa” annunciata dalla Casa Bianca riguarda solo i rincari: il prelievo base si applicherà anche ad alleati come Canada e Messico.

Nessuna vera marcia indietro: nonostante l’annuncio mediatico di una “pausa” nei dazi per 90 giorni, l’amministrazione Trump conferma un’impostazione marcatamente protezionista. Il prelievo tariffario base del 10% resta in vigore per tutti i partner commerciali degli Stati Uniti, compresi storici alleati come Canada, Messico e Unione Europea.
La sospensione annunciata riguarda infatti soltanto l’ulteriore incremento al 60%, previsto per maggio, e che ora viene posticipato di tre mesi. Lo ha chiarito un portavoce del Dipartimento del Tesoro: “I dazi al 10% restano in vigore per tutti durante il periodo di sospensione, compresi i partner dell’accordo USMCA”.

Il bluff della tregua
Nelle intenzioni di Donald Trump, la mossa servirebbe ad “aprire una finestra per nuovi accordi bilaterali”, come affermato dallo stesso presidente durante un comizio in Michigan: “Abbiamo 75 paesi che vogliono trattare. Li aspettiamo, ma intanto pagano”. L’idea, ha spiegato Trump, è quella di negoziare con chi dimostra “lealtà” agli interessi economici americani.
Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha ribadito che si tratterà di “intese su misura”, come già ventilato nei giorni scorsi: “Non vogliamo più accordi globali, vogliamo patti bilaterali che garantiscano reciprocità e rispetto”. La parola d’ordine resta “reciprocal tariffs”, pilastro della dottrina economica trumpiana.

Cina nel mirino: dazi al 125%
Se il resto del mondo beneficia – si fa per dire – di una “stabilizzazione” delle tariffe al 10%, la Cina subisce un colpo durissimo: dazi portati immediatamente al 125%. La motivazione ufficiale è la “mancanza di rispetto per le regole del mercato globale”, ma dietro si intravede la volontà di mantenere alta la tensione con Pechino, anche in chiave elettorale.

Mercati in fibrillazione
I mercati, che nei giorni precedenti avevano reagito con panico agli annunci di escalation tariffaria, si sono temporaneamente rasserenati: Wall Street ha chiuso con il Dow Jones a +5,1%, l’S&P 500 a +6,3% e il Nasdaq addirittura a +8,2%. Ma il sollievo potrebbe durare poco.
Secondo l’economista Kenneth Rogoff, intervistato dalla CNBC, la strategia di Trump è un gioco pericoloso: crea incertezza strutturale, mina la fiducia degli investitori e rischia di far esplodere una nuova ondata di inflazione importata”.

Ue in allerta, Tajani: “Serve una risposta unitaria”
Dall’Europa arriva un primo commento del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani: “Il fatto che l’aliquota al 10% si applichi anche a noi dimostra che l’Europa non è più considerata un alleato privilegiato. Serve una risposta comune, forte e coesa”.


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