Foto: (Rula Jebreal, a sinistra, alla presentazione del suo libro Genocidio)
I morti non sono tutti uguali.
Sicuramente non lo sono quelli di Gaza e quelli di Kiev. Il mainstream dell’informazione italiana è, infatti, totalmente schierato su quello che avviene nella Striscia e pochissimo, invece, sui missili che piovono a centinaia in Ucraina. Risultato: Netanyahu terrorista e genocida, e su Putin nessun aggettivo. Lo si continua a far vedere in televisione, tra gli ori e gli stucchi del Cremlino, come un satrapo orientale, che parla al telefono con quell’altro califfo di Washington.
Da Gaza, dove i giornalisti italiani si guardano bene dall’andare e preferiscono fare i loro accorati "servizi" al sicuro, dalle terrazze degli alberghi sul lungomare di Tel Aviv o Istanbul, con le immagini di morte e distruzione, quasi sempre diffuse da Hamas e riprese in mondovisione. Dall’Ucraina, invece, i palazzi sventrati, i morti insanguinati, non si vedono. Si manda in onda Zelensky che incontra tutti, ma che da tutti viene rimbalzato con parole di commiserazione, per poi passare all’afa che imperversa in Italia. Certe volte con commenti di bagnanti in costume e ciccia all’aria, con fetta di cocomero incorporata, che si commuovono per i bambini di Gaza.
In questi giorni sono a Fano ed ho assistito alla presentazione del libro della giornalista Rula Jebreal, intitolato Genocidio, evidentemente riferito a quello che, secondo lei, stanno compiendo gli israeliani a Gaza. Nata ad Haifa da genitori palestinesi con passaporto israeliano e italiano, sposata e separata dal banchiere americano Arthur Altschul Jr., figlio di un partner di Goldman Sachs, da cui divorzia dopo avere avuto una relazione con Roger Waters, ex bassista dei Pink Floyd, Rula Jebreal ha raccontato, senza esserci stata, come anche la semplice distribuzione di cibo si trasformi in un’occasione di morte a Gaza.
Scrive, infatti, nel suo pamphlet:
“Ad essere uccisi sono bambini palestinesi che cercano cibo e in cambio ricevono colpi di mitragliatrici, di droni da caccia o di granate dall’esercito israeliano che utilizza la fame come arma di guerra, per ‘sfoltire’ la popolazione palestinese”.
Che è esattamente quello che sta facendo Putin con il popolo ucraino, ma con scarso appeal per i media occidentali. Purtroppo per Zelensky, a lui manca una Rula Jebreal ucraina, di altrettanto fascino e allure, che giri l’Europa per parlare di genocidio ucraino.
Noi ci dobbiamo accontentare di Trump che, tanto per cambiare, ha deciso di ridurre la fornitura di sistemi di difesa antiaerea americani a Kiev perché scarseggiano le scorte nei suoi depositi militari. Hai visto mai che Putin, invece di telefonare, mandasse qualche missile a Washington?
È tutto un teatro dell’assurdo e noi, come l’asino di Buridano che davanti a due mucchi di fieno è incapace di scegliere e muore di fame, ci abbeveriamo di bugie, ma confezionate con gusto e glamour, da chi le spaccia meglio.