Dall'emergenza al rilancio sostenibile: il contributo della marca del distributore

- di: Valerio De Molli, Managing Partner & CEO, The European House - Ambrosetti
 
L’Italia, l’Europa e il mondo intero si trovano oggi ad affrontare grandi sfide. Il 2020 verrà ricordato come l’anno del COVID-19, crisi sanitaria tra le più gravi della storia recente che ha portato alla crisi economica più grave dal secondo Dopoguerra. Il Fondo Monetario Internazionale prevede un calo record del PIL globale del 2020, -3,3% rispetto al 2019, con cali ancora superiori per l’Eurozona, -6,6% e per l’Italia, -8,9%. In questo scenario, la crisi ha accelerato la consapevolezza delle dinamiche attuali, mettendo in evidenza le fragilità del nostro sistema e spingendoci a ripensare la nostra economia e la nostra società anche alla luce dei profondi cambiamenti economici, climatici e tecnologici che stanno modellando gli stili di vita, aprendo spazi di incertezza e stimolando nuovi bisogni di protezione ed equità sociale. Ad oltre un anno dallo scoppio della pandemia, è più che mai fondamentale unire le forze per lavorare a un progetto di sistema in grado di sviluppare una visione positiva del futuro. Il rilancio economico non deve implicare un ritorno allo status quo pre-crisi, bensì deve rappresentare un “balzo in avanti”, tramite una revisione approfondita dei vecchi modelli di produzione, ponendo lo Sviluppo Sostenibile al centro della nuova agenda italiana ed europea. Partendo dalle indicazioni del Piano Next Generation EU che identifica nella transizione sostenibile uno dei pilastri chiave per la ripartenza, The European House - Ambrosetti si è posta un obiettivo ambizioso per l’edizione 2021 del lavoro realizzato in collaborazione con ADM - Associazione Distribuzione Moderna: quantificare il contributo della Marca del Distributore nel sostenere la transizione dell’Italia dallo stato di emergenza attuale al rilancio sostenibile.

Il modello sviluppato dai consulenti di The European House - Ambrosetti mette in evidenza che la Marca del Distributore, nel più ampio contesto della Distribuzione Moderna, è una delle leve chiave per l’attuazione di un nuovo modello di Società che possa guidare la transizione in corso, ponendo al centro il benessere dell’individuo. La rapida evoluzione delle tecnologie digitali, quali l’Internet of Things (IoT), l’Intelligenza Artificiale (AI) e la robotica, possono dare un contributo concreto per gestire e risolvere le molteplici sfide della società moderna: il sovraffollamento dei grandi centri urbani, la congestione del trasporto pubblico e la necessità di sviluppare nuove forme di mobilità sostenibile, l’invecchiamento della popolazione e la gestione più consapevole dei rifiuti e delle risorse scarse. È il modello della “Società 5.0”, teorizzato dalla Professoressa Yuko Harayama e già sperimentato dal Governo giapponese nell’ambito del “5th Science and Technology Basic Plan”.

La Distribuzione Moderna e la Marca del Distributore possono avere un ruolo centrale per l’implementazione di questo nuovo modello di società, grazie al loro contributo al benessere integrato della società (dal punto di vista economico, sociale e ambientale), al benessere del consumatore e al benessere della filiera di riferimento. Durante la chiusura delle attività produttive, i punti vendita della Distribuzione Moderna hanno rappresentato gli unici luoghi di relazione per i cittadini, di cui hanno saputo interpretare il bisogno di socialità e sicurezza, sperimentando per primi l’applicazione dei protocolli di sicurezza COVID-19 e fungendo da apripista per le riaperture anche in altri settori. In questo scenario, ancora più importante è stato il contributo della Marca del Distributore che, continuando a crescere del +9,3% rispetto al 2019 e raggiungendo gli 11,8 miliardi di Euro di fatturato e il 20% di quota di mercato (+0,5 p.p. vs. 2019), nel 2020 ha regalato alle famiglie italiane oltre 2 miliardi di Euro di risparmi complessivi. Inoltre, la Marca del Distributore si è dimostrata la determinante principale per la crescita dell’industria alimentare italiana: l’incidenza della Marca del Distributore sul fatturato totale dell’industria alimentare è pari all’8%, il record storico mai raggiunto e spiega il 78% della crescita dell’industria alimentare nel mercato domestico negli ultimi 17 anni, al netto dell’export.

La Marca del Distributore ha contribuito, anche nel 2020, a creare condizioni di benessere umano e occupazione diffusa, sostenendo una rete di 235.000 occupati diretti e indiretti lungo l’intera filiera, in aumento del 7% rispetto all’anno precedente, continuando ad attivare una filiera di circa 1.500 imprese MDD partner, di cui il 92% è italiano e nel 40% dei casi si tratta di micro e piccole imprese i cui prodotti - senza il supporto della Distribuzione Moderna - avrebbero difficilmente accesso al mercato. Inoltre, la filiera di fornitura industriale della Marca del Distributore segue logiche di collaborazione strategica di lungo periodo: nel 98% dei casi le relazioni di fornitura durano più di due anni e circa il 50% dei MDD partner oggi ha un contratto di fornitura con la Distribuzione Moderna superiore agli 8 anni. Parallelamente cresce l’attenzione verso modelli di produzione e consumo più sostenibili e circolari, uniformemente considerati come una priorità strategica: i risultati della survey somministrata da The European House - Ambrosetti alle aziende della Distribuzione e agli MDD partner di piccole e medie dimensioni dimostrano che oltre l’80% dei retailer e delle aziende MDD partner ha già realizzato investimenti o prevede di farli nei prossimi tre anni.



All’interno di questo scenario la Marca del Distributore conferma il proprio ruolo di guida e stimolo nello sviluppo di soluzioni orientate a modelli di produzione e consumo più sostenibili e circolari: il 69% dei retailer ha introdotto requisiti per le aziende MDD partner e il 70% di queste vede come stimolo i requisiti della Distribuzione a favore di modelli sostenibili e circolari. Da ultimo, analizzando oltre 50 indicatori di bilancio di un campione rappresentativo di 565 aziende MDD partner, i consulenti di The European House - Ambrosetti hanno dimostrato che la Marca del Distributore ha favorito il rafforzamento della loro dimensione industriale e competitiva negli ultimi 7 anni. Suddividendo le aziende per quota di fatturato generata da prodotti a Marca del Distributore (bassa intensità: <50%; alta intensità: >50%; altissima intensità: >80%), si registra una crescita progressiva in termini di Valore Aggiunto (7,3% di tasso di crescita medio annuo degli MDD partner a bassa intensità, 6,8% per gli MDD partner ad alta intensità e 17,2% degli MDD partner ad altissima intensità), EBITDA (7,6% di tasso di crescita medio annuo degli MDD partner a bassa intensità, 9,4% degli MDD partner ad alta intensità e 16,9% degli MDD partner ad altissima intensità) e occupazione (4,3% di tasso di crescita medio annuo degli MDD partner a bassa intensità, 5,4% degli MDD partner ad alta intensità e 11,8% degli MDD partner ad altissima intensità).

Grazie alla sua relazione privilegiata con la società, il consumatore e la filiera di riferimento, la Marca del Distributore è uno dei pochi settori economici ad essere coinvolto su tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e, in particolare, impatta direttamente e indirettamente su 71 dei rispettivi 169 target. È quindi una leva chiave per l’affermazione di un nuovo modello di Società che metta al centro il benessere dell’individuo, in tutte le sue declinazioni e che guarda con attenzione all’adozione di modelli di economia sostenibili e circolari. 
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