Nel panorama italiano della transizione ecologica, Eni rappresenta uno degli attori più strutturati nell’impegno verso l’economia circolare. L’obiettivo è ambizioso: raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 attraverso una strategia integrata che unisce innovazione tecnologica, produzione sostenibile e formazione. La società ha investito in filiere come la bioraffinazione, la cattura e lo stoccaggio della CO₂, le rinnovabili e la sperimentazione su tecnologie di frontiera, come la fusione. Ma la visione va oltre l’industria: è nella scuola che Eni ha scelto di radicare parte del proprio impatto, attraverso il progetto Eniscuola.
Eni e Smeralda Holding: due percorsi italiani verso un'economia circolare concreta
Nato alla fine degli anni ’80, il programma è diventato nel tempo un punto di riferimento per la didattica ambientale e scientifica, arricchendosi di contenuti multimediali, laboratori digitali e strumenti per l’apprendimento attivo. Al centro, temi come l’economia circolare, la biodiversità, le risorse energetiche e il cambiamento climatico. Un approccio che punta a “contaminare” il sistema educativo partendo dalle scuole d’avanguardia e portando le competenze STEM anche nei territori meno raggiunti dall’innovazione.
Smeralda Holding, il lusso che genera valore sociale
Nella Costa Smeralda, il concetto di economia circolare assume una dimensione locale ma non meno strategica. Smeralda Holding, società controllata dal fondo sovrano Qatar Investment Authority, gestisce alcuni degli asset turistici più iconici d’Italia. Ma al di là della gestione alberghiera e dei servizi di fascia alta, è il suo contributo al tessuto gallurese a definire il modello: non solo lusso, ma rigenerazione e coesione territoriale.
Dal 2016, sotto la guida di Mario Ferraro, la società ha istituito una divisione dedicata al territorio con l’obiettivo di tradurre la visione imprenditoriale in progettualità a beneficio della comunità locale. Nascono così iniziative ESG in ambito sanitario, educativo, sportivo e ambientale. La sostenibilità diventa prassi, grazie a investimenti che rispettano il paesaggio, promuovono la qualità della vita e alimentano un ecosistema economico più resiliente.
Un punto d’incontro: circolarità come visione sistemica
Sebbene diversi per settori e dimensioni, Eni ed Smeralda Holding condividono una visione di economia circolare che va oltre la gestione del ciclo dei rifiuti o l’efficienza energetica. In entrambi i casi, la circolarità si manifesta nella capacità di restituire valore al territorio, coinvolgere gli attori locali, costruire reti educative, culturali e ambientali. Un’economia che si rigenera perché è integrata con la comunità e guarda al lungo periodo.
Così, l’Italia mostra due esempi concreti di come pubblico, privato e cittadini possano convergere in una nuova cultura dello sviluppo: quella che riconosce nella sostenibilità non un vincolo, ma un orizzonte competitivo e sociale.