Medio Oriente: il tributo di sangue dei giornalisti, già 63 i morti

- di: Redazione
 
Il diritto di informare sta pagando un pesantissimo tributo in Medio Oriente, che sta assistendo ad un feroce conflitto, che si combatte spesso tra le case e coinvolgendo civili. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, nel conflitto cominciato dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre, sono rimasti uccisi 63 operatori dell'informazione.

Medio Oriente: il tributo di sangue dei giornalisti, già 63 i morti

Il rapporto pubblicato dal Comitato, che nel 1992 ha iniziato a registrare la morte violenta di giornalisti, riferisce che dei 63 morti, 56 sono palestinesi, 4 israeliani e 3 libanesi.
Undici giornalisti sono rimasti feriti, mentre tre fino a ieri risultavano dispersi. 19 sono i giornalisti che sarebbero stati arrestati mentre lavoravano.

Il Comitato menziona anche ''numerose aggressioni, minacce, attacchi informatici, censura e uccisioni di familiari''. Il giorno più mortale della guerra per i giornalisti è stato il primo giorno, il 7 ottobre, con la morte di sei giornalisti; il secondo giorno più mortale è stato il 18 novembre, quando cinque persone furono uccise.
L'esercito israeliano ha detto alla Reuters e alla France Presse di non potere garantire la sicurezza dei loro giornalisti, dopo che le agenzie avevano cercato garanzie che i loro lavoratori non sarebbero stati presi di mira dagli attacchi israeliani.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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