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Ferragni via dal titolo tossico

- di: Giulia Caiola
 
Ferragni via dal titolo tossico

La Borsa dei sentimenti applaude: la regina degli asset digitali scarica il partner ad alto rischio
Nel cuore dell’ennesimo evento milanese dedicato all’empowerment femminile, Chiara Ferragni pronuncia le parole che suonano come un rating aggiornato da Moody’s: “Ero veramente innamorata.” Poi, con la calma dei grandi CEO che annunciano scorpori societari, aggiunge che nella vita si può essere innamorate anche quando si è dentro una relazione tossica. Nessun riferimento esplicito, ma l’aula – e i social – interpretano la frase come un'evidente revisione del bilancio sentimentale.

Ferragni via dal titolo tossico

Per l’imprenditrice digitale, l’amore non era una leva di marketing, né una partnership a scopo strategico: era un investimento a capitale emotivo pieno. Solo che, a un certo punto, il rendimento ha virato in negativo, l’equilibrio di potere si è inclinato, e il margine di felicità si è compresso. La Ferragni, come ogni azienda con visione, ha capito che per salvare l’identità del marchio serve talvolta una ristrutturazione. E questa volta, la ristrutturazione ha riguardato la vita privata.

Un titolo sentimentale troppo volatile, ora fuori portafoglio

La Ferragnez Spa – così l’avevamo ribattezzata nei tempi d’oro – era la più redditizia joint venture tra sentimenti e contenuti social. Due figli, un cane, un museo del selfie, diverse ospitate sanremesi e un podcast. Poi, la virata. Lui sempre più polemico, lei più silente. Lui live su Twitch, lei in silenzio stampa. Poi il pandoro, la bufera, la separazione. Ora arriva il monologo, chirurgico e ironico, in cui Chiara riscrive la narrazione: non c’è pentimento, né vendetta. C’è consapevolezza.

Ferragni ristruttura: fuori il partner, dentro la narrativa

Chiara Ferragni, oggi, non è soltanto la fashion influencer che ha insegnato al mondo la differenza tra un filtro vintage e un reel monetizzabile. È anche la CEO di se stessa, capace di raccontare una storia in cui essere innamorate non vuol dire accettare tutto, soprattutto ciò che danneggia. In un sistema dove ancora molte donne vengono educate a sopportare, lei dice: “Ho amato. Ma ho anche capito quando smettere.”

Messaggio alle azioniste del cuore
Il monologo è un invito alla due diligence personale. Per tutte quelle che stanno ancora tenendo titoli tossici in portafoglio, sperando che un giorno torneranno a salire. Ferragni lancia un alert: attenzione alla perdita sistemica di autostima, al rischio di esposizione prolungata al disamore, agli investimenti fatti solo per paura di restare senza alternative. Lei, in silenzio, ha tagliato il ramo secco e sta tornando a crescere.

E Fedez? Da blue chip a penny stock
L’altro lato della coppia, nel frattempo, pare aver smarrito la bussola comunicativa. I post si alternano tra silenzi e meme criptici, le uscite pubbliche sono più frequenti degli aggiornamenti su Spotify. La narrazione, da lineare, è diventata fluttuante. Gli analisti del gossip attendono una contromossa, ma per ora tutto tace. E, forse, è meglio così: non tutte le crisi vanno gestite in streaming.

Chiusura in lieve rialzo
Chiara Ferragni ha archiviato l’ultima relazione come un trimestre negativo, ma formativo. L’immagine pubblica, seppure ammaccata, tiene. L’autorevolezza è intatta. E il pubblico, soprattutto femminile, la segue ancora, anzi, forse più di prima: perché oltre alle borse griffate e ai look da red carpet, ora si porta dietro anche una storia di emancipazione e lucidità.

Ferragni non ha più bisogno di difendersi. Ha solo smesso di investire nel posto sbagliato.

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