Dalla difesa alla digitalizzazione degli abissi: Fincantieri si candida come regista globale del nuovo ecosistema sottomarino. Con una visione strategica e un polo tecnologico integrato d’eccellenza, il Gruppo risponde alla sfida geopolitica che si gioca sotto il livello del mare.
In un mondo sempre più frammentato, dove sicurezza, energia e sovranità digitale si giocano anche e soprattutto sotto la superficie del mare, la subacquea emerge come nuovo fronte strategico globale. Fincantieri, con oltre 230 anni di storia e una leadership consolidata nella cantieristica ad alta complessità, ha scelto di fare dell’underwater un asse industriale centrale per il proprio sviluppo. E non solo: con la creazione di un polo tecnologico della subacquea integrato, il Gruppo ha assunto il ruolo di regista di un ecosistema, pronto a guidare la trasformazione del settore a livello internazionale.
Un cambio di paradigma
Nel 2024 il settore underwater ha rappresentato il 4% dei ricavi del Gruppo. Ma entro il 2027 questa quota raddoppierà, raggiungendo l’8% e generando ricavi per 820 milioni di euro con un Ebitda stimato di 152 milioni e margini ben più alti rispetto allo shipbuilding tradizionale. A sostenere questa traiettoria c’è un mercato globale stimato in 50 miliardi di euro annui, di cui circa 22 pienamente accessibili per Fincantieri.
Ma la questione non è solo economica: la subacquea si sta affermando come dominio infrastrutturale e geopolitico, capace di connettere esigenze civili, militari e dual-use in un unico perimetro strategico.
“La domanda trasversale nei settori della difesa, dell’energia e delle applicazioni civili rende la subacquea una priorità per governi e industrie”, ha dichiarato Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri. “Il nostro posizionamento unico come full-line player ci consente di guidare l’evoluzione del settore, costruendo un ecosistema integrato capace di rispondere alle nuove sfide globali”.
Leadership tecnologica e visione industriale
Alla base di questa strategia c’è una visione integrata: progettare, costruire, gestire e innovare ogni anello della catena di valore nel segmento della subacquea. Il polo tecnologico creato da Fincantieri per presidiare in modo sinergico il comparto, riunisce asset industriali chiave:
- Fincantieri Submarines, con 25 anni di esperienza sui sottomarini moderni, guida l’innovazione nel campo dei vettori navali subacquei: dall’U212 NFS sviluppato per la Marina italiana, al compatto S800, fino al grande veicolo autonomo LDAUV.
- WASS Submarine Systems, entrata nel gruppo nel 2025, è specializzata in siluri pesanti e leggeri, contromisure anti-siluro e sonar avanzati, con soluzioni di punta come Black Scorpion e Mine Hunting Sonar.
- IDS – Ingegneria dei Sistemi, cuore digitale del gruppo, sviluppa piattaforme unmanned, comunicazioni radar e robotica applicata alle missioni multi-dominio.
- Remazel Engineering, forte di 40 anni nell’offshore, progetta sistemi per lancio e recupero, e supporta la nuova generazione di infrastrutture per l’eolico e protezione dei cavi.
Il Polo agisce come punto di accesso unico per i clienti istituzionali e industriali, massimizzando il trasferimento tecnologico e accelerando lo sviluppo di soluzioni dual-use per difesa, energia, ambiente e comunicazione.
Dati, risorse e sovranità: la nuova posta in gioco
Nel prossimo decennio oltre il 40% delle risorse alimentari e gran parte della produzione energetica proverranno dagli oceani. Il traffico globale di dati — oggi già veicolato per oltre il 95% da cavi sottomarini — supererà 1,7 milioni di chilometri entro il 2027.
Intanto, l’eolico offshore e il mining marino si affermano come pilastri della transizione energetica. In questo scenario, il controllo delle infrastrutture subacquee diventa cruciale.
Fincantieri ha intuito questo cambio di prospettiva: dominare gli abissi significa oggi garantire la continuità delle comunicazioni, la sicurezza delle reti, l’autonomia delle fonti e la resilienza delle supply chain.
Non a caso, Fincantieri è uno dei pochi attori globali capaci di proporre un'offerta completa “chiavi in mano”, con soluzioni end-to-end che vanno dai mezzi navali ai software, dai sensori alle piattaforme digitali. Un modello operativo integrato, capace di adattarsi rapidamente alle esigenze dei clienti internazionali e di rispondere a scenari multi-teatro, dai mari artici alle rotte indopacifiche.
Un ruolo da regista globale
Nel nuovo ordine marittimo, Fincantieri non si limita a costruire navi. Il Gruppo guidato dall’AD Folgiero si propone come “one stop shop” dell’underwater, regista di una filiera che va dalla progettazione alla produzione, dall’integrazione alla gestione operativa.
La sua versatilità produttiva, l’accesso diretto ai mercati, il presidio del ciclo industriale e la capacità di attrarre e coordinare partner tecnologici e PMI fanno del gruppo il fulcro attorno a cui ruota il futuro subacqueo dell’Occidente.
Nel silenzio degli abissi, Fincantieri sta scrivendo il prossimo capitolo della sicurezza globale. E l’Italia, grazie alla sua visione, torna protagonista là dove si decide la geografia del potere: sotto la superficie.