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Fipe-Confcommercio: Natale al ristorante per 5 milioni di persone, ma un locale su tre resta chiuso

- di: Barbara Bizzarri
 
Fipe-Confcommercio: Natale al ristorante per 5 milioni di persone, ma un locale su tre resta chiuso
Secondo l’Ufficio Studi di FIPE-Confcommercio, questo potrebbe essere il Natale del ritorno alla normalità con il numero di persone attese nei ristoranti che torna ai livelli pre-pandemia: 350 milioni di euro la spesa complessiva prevista per menu prevalentemente “all inclusive”, con una spesa media di 70 euro a persona.
Il numero di persone decise a consumare il pranzo di Natale fuori casa è dunque in crescita, come pure, purtroppo, il numero di ristoratori che non apriranno a causa della situazione contingente. Rispetto al 2021, 500mila persone in più trascorreranno il Natale al ristorante: 4,9 milioni di italiani attesi nei locali delle nostre città, rispetto ai 4,4 milioni dello scorso anno, 77mila i ristoranti che alzeranno le serrande il 25 dicembre, il 65,1% del totale.

Fipe-Confcommercio: Natale al ristorante per 5 milioni di persone

Un dato in leggero calo rispetto al 2021 quando il 67,6% degli imprenditori aveva deciso di accogliere i clienti nel proprio locale, mentre rimane purtroppo lontano il 71,8% registrato in epoca di pre-pandemia. In ogni caso, cresce l’ottimismo tra gli operatori del settore: nonostante si registri un leggero calo delle cene aziendali prenatalizie, il numero degli imprenditori che si aspettano un risultato superiore a quello del 2021 e addirittura superiore al 2019 prevale nettamente su quelli che, al contrario, hanno aspettative meno positive.

A quattro giorni dalla festa più importante e sentita dell’anno, le cucine di 77mila ristoranti italiani sono in fermento per farsi trovare pronte ad accogliere i quasi cinque milioni di persone decise a consumare il pranzo fuori casa. Una giornata speciale per milioni di famiglie italiane e straniere, ma anche un’occasione per scrollarsi di dosso la pesante eredità degli ultimi due anni, caratterizzati da Covid, lockdown, guerre, crisi energetiche e inflazione alle stelle.

Nonostante l’impennata dei prezzi sarà possibile anche trovare proposte dal costo più contenuto: il 23,4% dei ristoranti infatti offrirà soluzioni sui 50 euro, mentre per chi ha maggiori disponibilità economiche si potrà arrivare a oltre 80 euro nel 15,3% dei locali. Al di là della spesa, condizionata certamente dal caro materie prime alimentari ed energetiche, il dato che fa riflettere maggiormente in questo Natale, è quello dei ristoranti che non apriranno i battenti: in pratica, un locale su tre resterà chiuso. Nel 2019 il 71,8% degli imprenditori non esitava minimamente a decidere se aprire o meno a Natale.

Oggi, la percentuale si ferma al 65,1%, una cifra inferiore persino al 2021, quando era attestata al 67,6%, e che deve far riflettere sul presente, e sul futuro, della nostra economia: “E’ probabile che le cause di questa dinamica sottolinea Lino Enrico Stoppani, Presidente FIPE Confcommerciodipendano da un lato dall’oggettiva difficoltà di reperire personale che da qualche anno caratterizza il mercato del lavoro di questo settore, dall’altra anche dalla volontà di imprenditori, che sono direttamente coinvolti nelle aziende, di ‘staccare la spina’ almeno in una giornata particolare come il Natale, per consentire a loro stessi e ai collaboratori di trascorrere la festa con i propri familiari. Anche così si aiuta il processo verso una maggiore conciliazione tra vita e lavoro di cui il mondo della ristorazione ha enorme bisogno”.
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