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Fisco, Ruffini: "La lotta all’evasione è giusta, non è perseguitare qualcuno"

- di: Barbara Bizzarri
 
Fisco, Ruffini: 'La lotta all’evasione è giusta, non è perseguitare qualcuno'

Nel corso del convegno Facciamo l’Italia semplice”, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha dichiarato che "il contrasto all'evasione non è volontà di perseguitare qualcuno", bensì "un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che, e sono la stragrande maggioranza, le tasse anno dopo anno le pagano".  L’argomento non smette di far discutere da quando il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, è intervenuto sulla questione della pace fiscale. «Se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni, chiudiamolo. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto», ha proposto il leader leghista.

Fisco, Ruffini: "La lotta all’evasione è giusta, non è perseguitare qualcuno"

Un’affermazione che ha suscitato diverse reazioni tra cui quella del Ministro per la PA, Paolo Zangrillo, che ha tagliato corto: «il Ministro Salvini ha espresso il suo pensiero». Zangrillo ha poi ricordato come la rottamazione quater sia un provvedimento che anticipa la riforma del sistema sanzionatorio. Ma come funziona la rottamazione quater e come potrebbe cambiare in futuro la pace fiscale? Il 30 giugno si è chiusa la finestra per la rottamazione quater per cui erano definibili in via agevolata solo i debiti in riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Alcuni contribuenti hanno potuto versare solo l’importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi, compresi quelli di mora, e l’aggio. Le adesioni, secondo i dati delle Entrate, hanno raggiunto un totale di 3 milioni e 827mila italiani, il doppio delle attese del governo. Il termine per presentare domanda, va precisato, è scaduto per tutti tranne che per i residenti dei comuni colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna, Marche e Toscana per cui è prevista la proroga al 30 settembre.

La sanatoria per i debiti col Fisco è stata approntata per recuperare una parte del non pagato, in vista di una riforma che porti le sanzioni sui ritardi di versamento e i versamenti mancati in linea con le medie europee: circa il 60% dell’imposta dovuta. Secondo i dati delle Entrate la misura ha comportato l’eliminazione di sanzioni e interessi fino a 20 miliardi e produrrà un gettito superiore ai 12,4 miliardi stimati. Si tratta però di una parte dei crediti esigibili che ammontano a circa 110 miliardi di euro con quest’ultima rottamazione che ha riguardato circa 60 miliardi. Con la sua proposta, Salvini ha indicato una soglia di intervento che riguarderebbe tutti i contribuenti che hanno debiti con il fisco fino a 30.000 euro: l’ultimo intervento di questo tipo risale al 1982, con il governo Spadolini e l’allora ministro Rino Formica riuscì a incassare la cifra, per l’epoca eccezionale, di 11 mila miliardi di lire. In ogni caso, ad oggi ci sono circa 15 milioni di italiani con debiti con il fisco sotto la soglia dei 30 mila euro.

 

Ruffini, nel corso del suo intervento, ha tenuto a ribadire che "L'Agenzia è una amministrazione dello Stato, non un'entità belligerante", spiegando che la lotta all'evasione è "un lavoro essenziale per il funzionamento di tutta la macchina pubblica, perché se vogliamo garantire i diritti fondamentali della persona indicati e tutelati nella nostra Costituzione, come la salute dei cittadini, l'istruzione dei nostri figli, la sicurezza di tutti noi, servono risorse e noi siamo chiamati a raccoglierle a vantaggio di tutti. Anche di chi si sottrae al loro pagamento. E siamo tutti noi chiamati a farlo nelle forme, nei modi e nei tempi che sono stabiliti sempre e soltanto dal legislatore, non dall'Agenzia delle entrate".

"Nel 2022 abbiamo recuperato nel complesso la cifra record di oltre 20 miliardi di evasione. Il più importante risultato di sempre", ha aggiunto Ruffini. Attraverso le lettere di compliance, ha detto, "abbiamo restituito al bilancio dello Stato 3,2 miliardi di euro", mentre tramite l'attività antifrode "siamo riusciti a intercettare o a bloccare 9,5 miliardi di euro".

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