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Fondazione Modena incorpora la Estense: nuova governance dieci anni dopo il crac Carife

- di: Alberto Venturi
 
Fondazione Modena incorpora la Estense: nuova governance dieci anni dopo il crac Carife

La fusione per incorporazione della Fondazione Estense nella Fondazione di Modena diventa operativa. L’iter, avviato a fine 2024 e autorizzato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, si completerà con la registrazione dell’atto presso il registro delle persone giuridiche nelle Prefetture competenti. Il passaggio conclude un percorso iniziato per dare una risposta strutturale alla crisi economico-patrimoniale della Fondazione Estense, insorta dopo la liquidazione della Cassa di Risparmio di Ferrara avvenuta dieci anni fa.

Fondazione Modena incorpora la Estense: nuova governance dieci anni dopo il crac Carife

La logica dell’operazione si fonda su un principio di solidarietà interterritoriale, volto a ristabilire la capacità erogativa nel territorio ferrarese e a consolidare la presenza istituzionale di un soggetto filantropico.

Una nuova realtà per il territorio ferrarese
La fusione dà vita alla Fondazione della Comunità di Ferrara e Provincia Ente Filantropico, denominata anche Fondazione di Ferrara EF, che agirà come entità autonoma e rappresenterà il punto di riferimento per le attività filantropiche locali. Il nuovo ente avrà il compito di assicurare continuità agli interventi a favore del territorio, mantenendo la vocazione originaria della Fondazione Estense e un presidio stabile nel tessuto sociale della provincia.

Piano di sostegno: 14 milioni nel triennio 2025-2027
Elemento centrale dell’operazione è l’impegno assunto dalla Fondazione di Modena, che garantirà un contributo erogativo triennale di 14 milioni di euro per il periodo 2025-2027. Le risorse saranno integralmente coperte tramite il credito d’imposta disponibile per il settore e attraverso il contributo volontario dell’Acri.

Superata la fase triennale, il sostegno economico sarà parametrato ai rendimenti del patrimonio incorporato, in base ai criteri fissati nell’accordo di erogazione sottoscritto dalle due fondazioni. L’obiettivo è assicurare sostenibilità di lungo periodo alla nuova realtà ferrarese.

Tutela del patrimonio culturale: beni ceduti alle istituzioni pubbliche
Un capitolo significativo riguarda il patrimonio artistico della Fondazione Estense. Tutti i beni sono stati trasferiti alle istituzioni pubbliche di Ferrara, con il via libera delle autorità competenti. Una scelta che garantisce la permanenza del patrimonio nel territorio e la possibilità di valorizzarlo attraverso le strutture culturali locali.

Un modello di riequilibrio istituzionale
L’operazione chiude un ciclo arrivato dieci anni dopo il crac Carife, che aveva lasciato un vuoto nella struttura filantropica locale. La fusione, sostenuta da Modena, punta a restituire stabilità a Ferrara attraverso un modello di riequilibrio istituzionale orientato a continuità, responsabilità e presidio sociale. Un passaggio che rappresenta anche un precedente rilevante per la gestione delle crisi nelle fondazioni di origine bancaria.

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