Fondazioni, l’incertezza dei mercati non intacca l’attività istituzionale degli enti

- di: Barbara Leone
 
Il Consiglio di Acri ha approvato il Ventottesimo Rapporto annuale,  che presenta i dati aggregati dai bilanci 2022 delle Fondazioni di origine bancaria. Questi i dati principali contenuti nel Rapporto, riferiti al complesso dei bilanci 2022 delle 86 Fondazioni di origine bancaria italiane: patrimonio contabile complessivo 40,6 miliardi di euro (+0,8%); - proventi finanziari 1.424,9 milioni di euro (-37,8%); redditività lorda del patrimonio 3,5% (era il 5,7% nel 2021);  avanzo di esercizio 906,6 milioni di euro (-46,4%);  attività erogativa 962,2 milioni di euro (+5,3%); erogazioni destinate al welfare 332,3 milioni di euro (34% del totale).

Fondazioni, l’incertezza dei mercati non intacca l’attività istituzionale degli enti

A fronte di un andamento decisamente negativo dei mercati finanziari, determinato da uno  scenario di policrisi, caratterizzato da pandemia, guerra, crisi energetica e inflazione - ha  dichiarato Francesco Profumo, presidente di Acri -, le Fondazioni di origine bancaria  sono riuscite a mantenere inalterato il flusso delle loro erogazioni sui territori (registrando,  anzi un leggero incremento). Questo si deve alla modalità operativa ormai diffusa tra gli enti  di prevedere la dimensione dell’attività istituzionale dell’anno sulla base dei rendimenti dei  dodici mesi precedenti. Questo approccio “anticiclico”, coniugato con i cospicui fondi di  stabilizzazione e con l’accantonamento derivato dalla riduzione dell’imponibile sui dividendi,  permette di garantire un supporto finanziario costante alle tante progettualità socio-culturali  attive sui territori. La strategia delle Fondazioni si basa su un costante dialogo con i territori,  al quale fa seguito l’individuazione delle misure più efficaci per accompagnare Istituzioni e  Terzo settore nell’elaborare e implementare risposte tempestive e strategie di lungo periodo  per rispondere ai bisogni delle comunità. L’obiettivo, infatti, è promuovere un progressivo  empowerment dei territori, alimentato con una variegata fornitura di risorse economiche e  competenze progettuali”.

Il Rapporto annuale sulle Fondazioni, curato da Acri, contiene al suo interno anche due  contributi esterni: “L’asset allocation delle Fondazioni di origine bancaria”, a cura di  MondoInstitutional, e “Housing Sociale: lo scenario italiano. Esperienze efficaci che possono  ispirare future policy”, a cura di Giordana Ferri, direttore esecutivo di Fondazione Housing  Sociale. Dal Ventottesimo Rapporto annuale emerge che, al 31 dicembre 2022, le Fondazioni di  origine bancaria detengono un patrimonio contabile di 40.556 milioni di euro, pari all’85%  del passivo di bilancio, in aumento di circa 319 milioni di euro (+0,8%) rispetto al 2021. L’attivo delle Fondazioni ammonta a poco più di 47,6 miliardi di euro, in crescita (+0,5%)  rispetto a fine 2021 (era pari a 47,4 miliardi). La struttura generale delle attività è analoga a  quella degli anni precedenti: le attività materiali incidono per il 4,7% e le attività finanziarie  (includendo i crediti finanziari e le disponibilità liquide) per il 95,3% sul totale attivo, dati che  ricalcano quelli del 2021. Anche il totale delle attività finanziarie cresce per circa un miliardo,  ammontando, fra immobilizzate e non immobilizzate, a 43,7 miliardi di euro (erano 42,6 miliardi nel 2021). Gli investimenti correlati alla missione (MRI), sulla base della rilevazione sui bilanci del  2021, si attestano complessivamente a 4.639 milioni di euro, rappresentando il 10% del  totale attivo e il 12% del patrimonio (incidenze che restano pressoché invariate rispetto al  2020). Lo Sviluppo locale resta il settore in cui le Fondazioni canalizzano la maggior parte  delle risorse, incidendo per l’84% sul totale degli investimenti.

Dal punto di vista economico, l’esercizio 2022 ha registrato una contrazione dei proventi,  il cui totale si attesta a 1.424,9 milioni di euro, il 37,8% in meno rispetto al 2021.  Dall’esame delle tipologie di ricavo, si rileva che, nel 2022, i dividendi sono pari a 1.243 milioni di euro (-20,3% rispetto al 2021): di cui 640,8 milioni da partecipazioni bancarie (45%  sul totale dei proventi) e 602,2 milioni da partecipazioni non bancarie (42,3% sul totale dei  proventi). I risultati delle gestioni patrimoniali passano da 78,5 milioni del 2021 a -36,4 milioni. La gestione degli strumenti finanziari, che include l’utile netto da negoziazione  titoli, per effetto delle valutazioni e dei flussi di interessi, diminuisce il suo contributo al totale  dei proventi in modo sensibile, passando da 308,3 milioni del 2021 a 71,2 milioni nel 2022.  Segnano una variazione negativa anche gli altri proventi ordinari di natura non  finanziaria e straordinari, che passano da 270,7 del 2021 a 147,2 milioni di euro del 2022  (-45,6%). L’evoluzione del processo di dismissioni delle partecipazioni nelle banche conferitarie,  iniziato nei primi anni ‘90, quando le Fondazioni detenevano la totalità del pacchetto  azionario delle banche partecipate, ha portato, a dicembre 2022, alla situazione per cui  l’82,6% delle Fondazioni ha una partecipazione inferiore al 5% (38 non detengono più  alcuna partecipazione, 33 hanno una partecipazione inferiore al 5%). Solo 9 Fondazioni  hanno una partecipazione tra il 5 e il 50%, 6 hanno una partecipazione superiore al 50%  (nel rispetto della normativa, che prevede una deroga in tema di controllo a favore delle  Fondazioni di piccola dimensione e di quelle con sede nelle regioni a statuto speciale).

La redditività lorda del patrimonio delle Fondazioni per il 2022 si attesta al 3,5%, rispetto  al 5,7% del 2021, per effetto dei fattori dapprima descritti. Se si considera l’andamento della redditività del patrimonio e delle sue componenti principali  su un orizzonte temporale di lungo periodo (2000-2022), appare evidente l’impatto delle  varie crisi finanziarie che si sono succedute e come finora le Fondazioni siano riuscite a farvi  fronte. La redditività lorda media ponderata del patrimonio in questo lungo arco  temporale è stata pari al 4,8% medio annuo, che risulta particolarmente significativa,  soprattutto se la si confronta con altri indicatori di riferimento nazionali e globali. Per quanto riguarda gli oneri di gestione, questi continuano il trend di riduzione, passando  da 240,7 a 223,3 milioni di euro, -7,2% rispetto all’anno precedente. La sfavorevole dinamica dei proventi si è riflessa sull’avanzo di esercizio, che è stato pari  a 906,6 milioni di euro, corrispondente al 2,2% del patrimonio medio di periodo, segnando  una decrescita del 46,4% rispetto al 2021; la sua incidenza sul totale dei proventi scende a  63,6% (era 73,9% nel 2021).

Relativamente alle destinazioni dell’avanzo di esercizio, il valore complessivo  dell’accantonamento alle riserve patrimoniali (includendo anche gli accantonamenti per  la copertura di disavanzi pregressi per 15,7 milioni di euro) è di 225,8 milioni di euro  (rappresentando il 29,1% dell’avanzo), in calo rispetto all’esercizio 2021, quando era pari a  539,7 milioni di euro; il 75,1% dell’avanzo è stato invece destinato all'attività istituzionale  (circa 680,8 milioni di euro rispetto ai 1.175,1 dell’esercizio precedente), comprendendo  anche gli stanziamenti ai fondi per l’attività futura. Per quanto riguarda l’aspetto tributario, sommando imposte a bilancio e alla fonte, il carico  fiscale per le Fondazioni nel 2022 ha raggiunto 242,7 milioni di euro. Questo dato,  cresciuto nell’ultimo decennio a causa di un progressivo inasprimento fiscale, è stato  parzialmente mitigato da un’inversione di tendenza con la legge n. 178 del 2020 (art. 1  commi da 44 a 47), che ha introdotto una riduzione dell’imponibile sui dividendi al 50%. Il  risparmio d’imposta prodotto – nel 2022 è stato pari a circa 123,3 milioni di euro – viene  accantonato dalle Fondazioni in un apposito fondo, destinato all’attività erogativa.

L’attività erogativa nel 2022 è stata pari a 962,2 milioni di euro, in aumento del 5,3%  rispetto all’anno precedente. Il numero delle iniziative finanziate nel 2022 è stato 21.301 (18.861 interventi nel 2021), con un importo medio di 45.171 euro (48.459 euro nel 2021). In linea con gli esercizi precedenti, le erogazioni annuali risultano nettamente prevalenti (90,2%) rispetto a quelle pluriennali (9,8%). Quanto all’importo della singola iniziativa, in linea con il quadro rilevato nel 2021, le  erogazioni annuali di importo superiore a 500mila euro si confermano al primo posto, con il  43,1% del totale, quelle tra 100 e 500mila sono il 26,1%, quelle tra 5 e 100mila sono il  29,8%, quelle fino a 5mila euro costituiscono appena l’1% del totale erogato. Quest’ultimo dato, per quanto marginale, evidenzia l’attenzione delle Fondazioni anche alle piccole  iniziative del Terzo settore, che sono comunque in grado di concorrere in modo non  trascurabile all’animazione e al benessere delle comunità di riferimento.

Quanto alle organizzazioni beneficiarie dei contributi: l’81,3% delle risorse erogate sono  destinate a soggetti privati senza scopo di lucro, il 18,7% vanno a soggetti pubblici. Per quanto riguarda la distribuzione delle erogazioni per settore di intervento, nel 2022 si confermano i sette settori da sempre prioritari. Esaminando più dettagliatamente gli  importi deliberati in ciascun settore, Arte, Attività e Beni culturali assorbe la quota più alta  delle risorse, 246,9 milioni di euro (il 25,7% delle erogazioni totali). Seguono: Volontariato,  Filantropia e Beneficenza, a cui sono stati destinati 135,3 milioni di euro (14,1% del totale); Ricerca e Sviluppo con un importo di 123,4 milioni di euro (12,8%); Educazione,  Istruzione e Formazione a cui vanno 106 milioni (11%); Sviluppo locale con 92,7 milioni  di euro (9,6%); Assistenza sociale con 75,2 milioni di euro (7,8%); Salute pubblica con  37,2 milioni di euro (il 3,9% del totale). I restanti settori, che insieme rappresentano il 4,7%  sul totale degli importi erogati, ricevono complessivamente 45,6 milioni di euro.

Merita una riflessione differenziata il Fondo per il contrasto della povertà educativa  minorile, che pesa l’8,8% sul totale delle erogazioni, ma non viene considerato nella  precedente graduatoria perché linea di intervento “intersettoriale”, che incide su diversi  settori. Al 2022, dopo sette anni di attività, il Fondo, tramite l’impresa sociale Con i Bambini,  soggetto attuatore individuato da Acri e partecipato al 100% da Fondazione Con il Sud, assegnando contributi per circa 387 milioni di euro, ha sostenuto 616 iniziative,  coinvolgendo oltre 8.7000 tra organizzazioni pubbliche e private, raggiungendo più di  500.000 minori svantaggiati in tutto il Paese. Dunque, nel 2022 il welfare – che raccoglie i settori Volontariato, Assistenza sociale e Salute  pubblica – ha ricevuto in totale 247,7 milioni di euro; risorse queste a cui vanno sommati 84,6 milioni di euro specificatamente indirizzati nel 2022 da 67 Fondazioni associate ad Acri al  Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. La quota complessiva per il welfare  tocca così i 332,3 milioni: oltre il 34% del totale erogazioni.

Nel corso del 2022, inoltre, è diventato operativo il Fondo per la Repubblica Digitale,  destinato a selezionare e finanziare progetti innovativi in grado di intercettare i bisogni di  competenze digitali e di creare un concreto miglioramento delle condizioni lavorative delle  persone coinvolte. Il Fondo, il cui sviluppo interesserà il quinquennio 2022-2026, dovrebbe  raccogliere risorse pari a circa 350 milioni di euro da parte delle Fondazioni di origine  bancarie, assistite da un apposito credito d’imposta. Nel 2022 l’omonima impresa sociale,  interamente partecipata da Acri, ha pubblicato i primi due bandi destinati a Neet e giovani  donne, selezionando 23 progetti, per i quali sono stati stanziati complessivamente 13 milioni  di euro. Nel 2022 sono proseguite le partnership di sistema, ovvero quei progetti a valenza  nazionale, realizzati in partenariati di gruppi di Fondazioni. Tra questi, oltre ai Fondi citati, ci  sono: Fondazione Con il Sud, per promuovere l’attivazione della società civile del  Mezzogiorno, Ager e Filiera Futura, per la ricerca e l’innovazione nel settore agro alimentare, Progetto Migranti, che sostiene l’azione di organizzazioni del Terzo settore e  Ong che si occupano dell’emergenza migratoria, Per Aspera ad Astra, che attiva percorsi  di formazione ai mestieri del teatro negli istituti di pena. A fine 2022 gli occupati nelle Fondazioni erano 1.020, con una spesa complessiva di 74,2 milioni di euro (+3,4% rispetto al 2021). Il 93% delle risorse umane delle Fondazioni è  costituito da personale in organico, impiegato a tempo pieno nel 76% dei casi. Riguardo alla  presenza di genere, il personale femminile si attesta al 60% del totale degli occupati.  Anche nel 2021, l’alto grado di scolarizzazione del personale viene confermato: il 74%  degli occupati è laureato. 

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