Gas Plus chiude un 2024 complicato ma strategico, gettando le basi per una nuova fase di crescita sostenuta. Il calo dei prezzi del gas ha inevitabilmente pesato sui conti, ma il gruppo ha risposto con una gestione finanziaria rigorosa, una struttura patrimoniale rafforzata e soprattutto con l’avvio della produzione nella concessione Longanesi, uno dei progetti industriali più rilevanti del portafoglio. I risultati approvati dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Stefano Cao parlano chiaro: meno ricavi e utili rispetto al 2023, ma più efficienza, investimenti mirati e una strategia di sviluppo che guarda avanti con fiducia.
Gas Plus accelera su produzione e dividendi: svolta Longanesi
“Considero i risultati del decorso esercizio più che soddisfacenti, tenuto conto del calo dei prezzi del gas rispetto al 2023”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato Davide Usberti. “Vorrei soprattutto evidenziare che con il recente avvio di Longanesi si sta portando a compimento, dopo la Romania, l’altro più rilevante progetto industriale del Gruppo. Nell’anno verrà quindi dedicato ogni impegno alle residue fasi di detto progetto e ad altri progetti ancora da portare avanti, che ci auguriamo vengano autorizzati, a beneficio anche della domanda industriale energivora. Per dare un segnale agli azionisti rispetto ai progressi del Gruppo si è ritenuto di proporre un incremento del dividendo di oltre un terzo rispetto alle previsioni”.
Risultati in calo, ma dentro una traiettoria di rilancio
Il bilancio consolidato registra ricavi per 135,3 milioni di euro, in calo del 16% rispetto ai 160,8 milioni del 2023. La flessione è legata soprattutto al prezzo medio del gas naturale, sceso di circa il 20%, e in misura minore a un calo temporaneo dei volumi, dovuto a manutenzioni ordinarie nei siti operati.
L’Ebitda si attesta a 50,1 milioni, in netto calo dai 70,5 milioni dell’anno precedente. L’utile netto consolidato è pari a 12,5 milioni (contro i 49,2 milioni del 2023), mentre il risultato netto adjusted è pari a 10,1 milioni (26 milioni nel 2023). Ma, nonostante la contrazione dei margini, Gas Plus ha mantenuto solidità finanziaria e capacità di generare cassa: l’indebitamento finanziario netto è stato più che dimezzato, passando da 50,5 a 23,8 milioni di euro, e la liquidità è cresciuta fino a 29,1 milioni.
Longanesi al centro: produzione nazionale verso il raddoppio
Il vero spartiacque dell’anno è stato l’avvio della concessione Longanesi, in Emilia-Romagna. Il 13 marzo 2025 il sito ha immesso i primi volumi in rete, entrando nella fase di assestamento tecnica. Una volta stabilizzata la produzione, il sito garantirà volumi giornalieri equivalenti a quelli dell’intera attuale produzione italiana di Gas Plus, pari a circa 230.000 metri cubi al giorno. A regime, Longanesi consentirà di raddoppiare la produzione domestica già nel 2025, portandola a circa 85 milioni di metri cubi annui. E per l’anno successivo, il gruppo prevede di toccare quota 300 milioni di metri cubi complessivi, sommando anche l’estero.Il progetto Longanesi si inserisce in un momento cruciale per l’autonomia energetica del Paese, contribuendo alla riduzione della dipendenza dall’estero e valorizzando risorse locali con standard ambientali elevati. Per Gas Plus rappresenta non solo un salto dimensionale, ma anche un cambio di passo nella percezione del ruolo produttivo nazionale, in un contesto europeo che torna a guardare con attenzione all’upstream domestico.
L’investimento sul progetto ha già prodotto risultati concreti. Nel 2024 sono stati completati i lavori di sottosuolo e sono in corso quelli sulle infrastrutture di superficie. L’appalto per il potenziamento della centrale di trattamento è stato assegnato, così come la gara per le aree pozzo. Complessivamente, gli investimenti realizzati nell’anno sono stati pari a 14,3 milioni, con priorità all’E&P italiano (9,6 milioni).
Settori operativi: bene il downstream
Se l’E&P ha risentito più di tutti del calo dei prezzi (con Ebitda sceso da 60,5 a 36,1 milioni), le divisioni a valle hanno tenuto bene, contribuendo alla tenuta complessiva del gruppo. Il settore Network ha visto crescere l’Ebitda da 8,2 a 8,9 milioni grazie al recupero del Vincolo Ricavi e al controllo dei costi. Il Retail ha fatto anche meglio: l’Ebitda è salito da 4,2 a 7,5 milioni, trainato da componenti non ricorrenti positive e dalla normalizzazione degli oneri per coperture, che nel 2023 avevano inciso per oltre 2 milioni.
In Romania, dove Gas Plus è attivo tramite la controllata Dacia, la produzione di gas è aumentata leggermente (da 110 a 113 MSmc), ma l’Ebitda si è ridotto da 28,5 a 22 milioni in linea con il calo del prezzo medio di vendita.
Bilancio in salute, leva finanziaria ai minimi
Il capitale investito netto si è contratto a 254,9 milioni (279,4 milioni nel 2023), mentre il patrimonio netto è salito a 231,1 milioni. Ne risulta un rapporto PFN/patrimonio netto pari a 0,10, in ulteriore miglioramento rispetto allo 0,22 di fine 2023. La scadenza del principale contratto di finanziamento, unita a rimborsi anticipati per 40,6 milioni, ha ridotto significativamente l’indebitamento a breve. Parallelamente, sono state sottoscritte due nuove linee revolving con Intesa Sanpaolo e Banco BPM, per un totale di 60 milioni di euro.
Outlook 2025: Ebitda e utili attesi in forte crescita
Il 2025 sarà l’anno del rilancio. “I risultati economici sono previsti in forte crescita sia a livello di Ebitda che di utile netto”, afferma la società nel comunicato. Longanesi garantirà un balzo nella produzione, mentre le attività downstream dovrebbero mantenere buoni margini, pur con un lieve assestamento.
Gli investimenti saranno focalizzati sulle opere di superficie della concessione Longanesi e, in parallelo, su progetti di sviluppo nei settori regolati. L’indebitamento netto è atteso in linea con i livelli attuali, grazie alla robusta generazione di cassa attesa dalle attività operative.
Il Consiglio di amministrazione proporrà all’Assemblea degli azionisti l’11 giugno la distribuzione di un dividendo di 0,20 euro per azione, in pagamento dal 30 luglio.