Generali: nasce il primo rapporto "Quanto è (ri)conosciuta l’arte italiana all’estero"

- di: Daniele Minuti
 
È stato presentato oggi, presso Palazzo Bonaparte a Roma, il primo rapporto intitolato "Quanto è (ri)conosciuta l’arte italiana all’estero" a cura di Silvia Anna Barrilà, Franco Broccardi, Maria Adelaide Marchesoni, Marilena Pirrelli e Irene Sanesi e pubblicato dallo studio BBS-Lombard col sostegno di ARTE Generali.

Generali: nasce il primo rapporto "Quanto è (ri)conosciuta l’arte italiana all’estero"

L'analisi valuta la visibilità dell'arte italiana a livello globale, la cui prima edizione ha come oggetto il funzionamento del sistema di sostegno alla produzione artistica contemporanea in Italia: l'obiettivo è approfondire sempre di più l'argomento in modo da fissare nuovi target per il settore.

Lo studio, che si concentra sugli artisti nati dopo il 1960, si divide in una serie di interviste a 24 fra curatori e direttori museali per parlare delle potenzialità del sistema artistico nostrano e in un'analisi dei dati e della mappatura sulle presenze dell'arte italiana in tutto il mondo.

La nota ufficiale di Generali recita: "Nella mappa dei musei internazionali l’arte italiana contemporanea risulta ben visibile. Su 76 musei esteri esaminati è presente in 61 collezioni permanenti, ma nel dettaglio sono 51 i nomi che ricorrono degli artisti nati dopo il 1960. Un dato interessante emerge dall’analisi delle principali manifestazioni, come la Biennale di Venezia e Documenta. Il numero di artisti contemporanei italiani esposti è aumentato nelle edizioni dirette da curatori che conoscono molto bene la scena artistica nazionale. Infatti, se tra il 2007 e il 2019 la presenza degli italiani nelle Esposizioni internazionali in laguna si aggirava intorno al 5%, quest’anno sale al 12%. Stesso discorso per Documenta, che dal 1987 al 2022 ha registrato una media del 3% di presenze; solo nelle edizioni del 1992 e del 2012 ha sfiorato il 7%. Nelle tre edizioni di 18 biennali internazionali il numero totale di italiani è pari solamente a 29 artisti. Per quanto riguarda le gallerie internazionali, su 831 operatori analizzati, 135 rappresentano complessivamente 137 artisti italiani della generazione post 1960, ovvero il 16,2% delle gallerie rappresenta almeno un artista italiano contemporaneo. Emerge, tuttavia, che sono le gallerie fondate da italiani all’estero o con una storica relazione con l’Italia a investire di più sui contemporanei italiani. In termini di copertura mediatica, dall’analisi di Articker su 5 milioni di articoli analizzati esaminati nel 2021, risulta che gli artisti italiani rappresentano attualmente il 7% della copertura globale sull’arte di ogni periodo, piazzandosi al quinto posto dopo gli artisti americani, cinesi, inglesi e francesi, ma prima di tedeschi, spagnoli, olandesi e giapponesi. Una percentuale in cui la forza mediatica dei maestri antichi e di Maurizio Cattelan ha il suo peso. Si riduce all’1,9% se si considerano solo i contemporanei".

Lo studio valuta anche il sostegno delle istituzioni nel promuovere l'arte italiana all'estero.
Fondamentale in questo l'uso della piattaforma ARTE Generali, dedicata all'assicurazione delle opere d'arti per musei italiani e internazionali basata su digitalizzazione di servizi specializzati: il suo contributo è l'analisi redatta grazie ai sistemi di IA di Wondeur sul sistema dell'arte italiana messa a confronto con quello mondiale.

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha commentato: "È fondamentale sostenere l’arte contemporanea italiana e promuoverla a livello internazionale, soprattutto dopo le difficoltà causate a questo settore dalla pandemia. Si tratta ora di fare un investimento strutturale e il rapporto presentato oggi è importante perché offre una fotografia dei dati della produzione artistica contemporanea del nostro Paese: uno strumento utile per monitorare, comprendere e approfondire i mutamenti di questo settore".

Marco Sesana, Country Manager e Ceo di Generali Italia e Global Business Lines, ha aggiunto: "Come Partner di Vita delle persone e della comunità riconosciamo nel patrimonio culturale e artistico italiano un immenso valore, come elemento fondante dell’identità del Paese, come motore che genera emozioni capaci di unire le persone e come risorsa decisiva e strategica per i giovani e per le generazioni future. Come confermano gli investimenti previsti dal PNRR, arte e cultura sono una risorsa decisiva e strategica per la ripresa. Per questo oggi siamo felici di contribuire a presentare questo il primo report nato con l’obiettivo di monitorare la visibilità degli artisti italiani contemporanei a livello internazionale e di mappare in quali contesti si muovono. In qualità di assicuratore il nostro compito è quello di proteggere: proteggiamo le opere d’arte, con Arte Generali, la business unit dedicata ai collezionisti d’arte e alle istituzioni museali a livello globale attraverso soluzioni assicurative; proteggiamo le emozioni, con Valore Cultura, il progetto di Generali Italia che si impegna a sostenere l’arte e la cultura per renderle accessibili a un pubblico sempre più ampio. Riapriamo alla comunità anche Palazzo Bonaparte nello spirito di Valore Cultura che valorizza la comunità e i territori".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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