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Giornata mondiale della ginecologia oncologica, il ruolo del Gemelli tra cura e ricerca

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Giornata mondiale della ginecologia oncologica, il ruolo del Gemelli tra cura e ricerca

FOTO (Cropped): Sergio D’Afflitto - CC BY-SA 3.0 IT

Il World Gynecologic Oncology Day, che si celebra domani in tutto il mondo, non è solo una ricorrenza simbolica. È un momento di consapevolezza globale dedicato alle patologie oncologiche ginecologiche – dai tumori dell’utero alla cervice, dalle neoplasie ovariche a quelle della vulva e della vagina – con l’obiettivo di rafforzarne la prevenzione, combattere lo stigma che ancora le circonda e migliorare la qualità delle cure.

Giornata mondiale della ginecologia oncologica, il ruolo del Gemelli tra cura e ricerca

Patologie spesso complesse, che richiedono percorsi di presa in carico multidisciplinare e strutture capaci di integrare innovazione clinica, ricerca e assistenza. In Italia, tra i centri di eccellenza spicca la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, riconosciuta a livello internazionale come uno dei templi della ginecologia oncologica.

L’eccellenza riconosciuta
La conferma arriva anche dalle classifiche globali. Il Gemelli è stato recentemente insignito del terzo posto al mondo nel ranking dei “Best Specialized Hospitals 2026” redatto da Newsweek-Statista, un riconoscimento che certifica la qualità delle cure e l’avanzamento delle pratiche cliniche sviluppate dall’istituto romano.

«Le attività della Ginecologia-Ostetricia di Fondazione Gemelli – spiega la professoressa Anna Fagotti, ordinaria all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttrice delle UOC Carcinoma Ovarico e Ginecologia Oncologica – si caratterizzano per tre pilastri fondamentali: assistenza, ricerca e formazione». Una triade che consente di accompagnare le pazienti lungo tutto il percorso di vita, dalla prevenzione alla diagnosi precoce, dal trattamento alla continuità delle cure.

La centralità delle pazienti

Il primo asse è quello dell’assistenza a 360 gradi. Non si tratta solo di garantire interventi chirurgici complessi o terapie innovative, ma di costruire percorsi personalizzati che tengano conto della dimensione psicologica e sociale. «Accompagnare le pazienti significa prendersi cura non solo della malattia, ma anche della qualità della vita – sottolinea Fagotti –. Significa offrire supporto prima, durante e dopo le cure, con un’attenzione particolare alla continuità, perché la lotta al tumore non si conclude con l’intervento o con la chemio, ma continua nel tempo».

Innovazione e ricerca
Il secondo pilastro riguarda la ricerca clinica e traslazionale. Al Gemelli si sviluppano protocolli sperimentali che anticipano le terapie del futuro: dall’utilizzo di nuove tecniche chirurgiche mini-invasive, alla profilazione molecolare dei tumori, fino ai programmi di immunoterapia e all’impiego sempre più raffinato delle biotecnologie. La ricerca diventa così motore di innovazione, capace di trasformarsi rapidamente in pratica clinica.

La formazione delle nuove generazioni

Il terzo asse è la formazione. Come ospedale universitario, il Gemelli ha il compito di formare medici e chirurghi specializzati in ginecologia oncologica, trasmettendo non solo competenze tecniche ma anche una cultura della cura centrata sulla persona. Una dimensione educativa che garantisce la continuità dell’eccellenza, preparando la nuova generazione di professionisti a raccogliere la sfida delle patologie oncologiche femminili.

Combattere stigma e disuguaglianze
La giornata mondiale serve anche a ricordare che i tumori ginecologici restano circondati da pregiudizi e tabù, che spesso ostacolano la diagnosi precoce. Parlare di salute intima e sessualità femminile non è ancora scontato, e in molte aree del mondo lo stigma sociale pesa tanto quanto la malattia stessa. Da qui l’importanza di momenti globali di awareness, che non solo sensibilizzano l’opinione pubblica ma favoriscono la diffusione di programmi di screening e prevenzione.

Anche in Italia restano forti differenze territoriali. L’impegno del Gemelli, come quello di altri poli d’eccellenza, si intreccia con la necessità di rafforzare la rete nazionale, per garantire alle donne ovunque le stesse opportunità di diagnosi e cura.

Un messaggio che guarda oltre
Il World Gynecologic Oncology Day è dunque occasione per ribadire che la lotta ai tumori ginecologici non è solo questione clinica, ma anche sociale e culturale. Serve un cambiamento di paradigma: dalla malattia vissuta come stigma alla cura condivisa come percorso di dignità e diritto.

In questo scenario, il Gemelli si propone non solo come centro clinico, ma come attore di sistema, capace di coniugare assistenza, innovazione e formazione. Un modello che guarda al futuro, nella convinzione che la ginecologia oncologica non sia un capitolo specialistico riservato a pochi, ma un tema centrale di salute pubblica, che riguarda la vita e la dignità di milioni di donne nel mondo.

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