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Giustizia: nuove ombre su Csm, la laica Natoli incontra giudice su cui indaga

- di: Redazione
 
Giustizia: nuove ombre su Csm, la laica Natoli incontra giudice su cui indaga
È bufera al Consiglio superiore della Magistratura. Non la prima - è relativamente recente il caso Palamara -, ma questa volta il rischio reale è quello di una azione penale nei confronti del consigliere laico Rosanna Natoli (indicata dal centrodestra e scelta da Ignazio La Russa, suo concittadino, essendo entrambi originari di Paternò, in Sicilia), per il colloquio che ha avuto con un giudice del Tribunale di Catania, sotto processo disciplinare.
La vicenda, sulla quale il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli (vicino alla Lega) ha già redatto un dossier inviato alla Procura di Roma, ha contorni inquietanti che, se confermati, disegnano una incredibile quando spregiudicata disinvoltura nel confondere ruoli, competenze, prescrizioni e prerogative.

Giustizia: nuove ombre su Csm, la laica Natoli incontra giudice su cui indaga

In breve, questa la storia. Rosanna Natoli, componente del collegio di disciplina del Csm, nei mesi scorsi ha convocato nel suo studio di avvocato a Paternò, un giudice civile di Catania, Maria Fascetto Sivillo, che sostanzialmente le chiedeva una mano nell'indagine disciplinare che la vede al centro.
Una cosa che non sarebbe mai dovuta accadere (un indagato che incontra, pur se informalmente, chi è chiamato a indagare) e che invece è accaduta in un clima di ''sbracamento'' tale che il consigliere Natoli si premurò di dire che il suo interessamento era stato sollecitato da amici.

Tutto sarebbe passato in silenzio se non fosse che il giudice Fascetto Sivillo non avesse, nascostamente, registrato tutto. Il contenuto della registrazione è incredibilmente saltato fuori nel corso della seduta disciplinare, cui partecipavano, da un lato, Rosanna Natoli, dall'altro, Maria Fascetto Sivillo, assistita dall'avvocato Carlo Taormina che, tra la sorpresa e l'imbarazzo dei presenti, ha tirato fuori una pennetta contenente quanto detto nel corso dell'incontro.
Il cui andamento, almeno a sentire la registrazione che oggi pubblica il sito di qualche quotidiano, ha dello sconvolgente, almeno agli occhi dei cultori del diritto. Soprattutto quando si sente Natoli dire e ridire che l'interessamento a favore del giudice sotto indagine era frutto della richiesta di amici, con la specifica che dall'incontro si aspettava una mano dal magistrato sotto indagine. In cosa questa mano consistesse (forse riferendosi a chiarimenti in merito ai contenti dell'indagine conoscitiva), dalla registrazione, non si capisce e questo contribuisce ad accresce la sorpresa e l'imbarazzo degli altri componenti del Csm.

Davanti al colpo di teatro dell'avv.Taormina, Rosanna Natoli non ha potuto fare altro che annunciare immediatamente le sue dimissioni da componente della sezione disciplinare.
L'evidenza delle circostanze venute a galla dalla registrazione hanno costretto Pinelli che, insieme la prima presidente della Cassazione Margherita Cassano e il procuratore generale Luigi Salvato, compone il comitato di presidenza della disciplinare, a confezionare il dossier (con le 130 pagine della relativa trascrizione) e inviarlo alla magistratura ordinaria, quella di Roma. Che, logica vuole, dovrebbe indagare se, nel suo disinvolto comportamento, Natoli ha violato ben altro che l'etica. Cosa di cui lei stessa sembrava essere ben cosciente quando, nel colloquio con il giudice inquisito, ha detto di riferire cose che non potevano essere rese note, in quanto si riferivano alla segretezza dei contenuti di una camera di consiglio. Una affermazione che non poteva non tenere conto che in gioco c'erano gli obblighi di riservatezza legati alla collegialità di un organo deliberante.

La strada per il futuro di Rosanna Natoli, almeno in seno al Csm, si è fatta terribilmente stretta perché è cosa gravissima che un consigliere incaricato di ruoli di vigilanza disciplinare incontri, a qualsiasi titolo, il soggetto del cui futuro si decide. Ma questa storia impone di chiedersi anche cosa ci sia dietro la strategia del giudice Fascetto (e della sua difesa) che non esce benissimo da questa storia, a meno di non potere dimostrare che l'incontro sia stato sollecitato da Rosanna Natoli, per finalità che sfuggono ad ogni logica, almeno con gli elementi oggi conosciuti.
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