• FAM 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • POSTE25 850 1

Iran, lo zio Sam chiama alla guerra: ora Fordow è nel mirino

- di: Jole Rosati
 
Iran, lo zio Sam chiama alla guerra: ora Fordow è nel mirino
Bunker sotto la montagna, super bombe e parà israeliani: gli Usa preparano l’attacco più ambizioso contro l'antica Persia.
________________________________________
La guerra a bassa intensità tra Israele e Iran è ormai un ricordo. Mentre i razzi piovono ancora su Haifa e i jet sorvolano il Golfo Persico senza sosta, il Pentagono alza il tiro: ora si parla apertamente di Fordow, il cuore nucleare dell’Iran scavato nella roccia. E con il generale Michael “Erik” Kurilla al comando, il messaggio è chiaro: “Teheran non pagherà solo in parole”.
Il primo segnale è arrivato il 17 giugno 2025; oltre 250 aerei da combattimento americani e israeliani sono già pronti, un numero superiore all’intera forza aerea di molti Paesi europei. Tre portaerei – Vinson, Nimitz e Ford – solcano le acque dell’area con il loro carico di F-18. Il generale Kurilla, comandante del Comando Centrale USA (Centcom), ha ottenuto il via libera dal Segretario alla Difesa trumpiano, Pete Hegseth, per mettere in campo una strategia che punta al cuore del programma atomico iraniano.
________________________________________
Il bunker che sfida le bombe
Fordow è un nome che, nei briefing del Pentagono, risuona come una maledizione: un centro di arricchimento dell’uranio blindato sotto 90 metri di roccia solida, nei pressi di Qom. Per colpirlo, gli USA valutano l’uso della MOP – Massive Ordnance Penetrator, una bomba da 15 tonnellate progettata per spaccare i bunker. Secondo The Sun, l’arma può perforare più di 60 metri di cemento armato prima di esplodere. Ma potrebbe non bastare.
La “Moab”, già usata in Afghanistan nel 2017 contro le caverne dell’ISIS, è potente ma meno precisa. Lo ha ricordato anche il Washington: “Scardinare Fordow non è solo questione di forza, ma di precisione chirurgica”. E se il bunker regge, resta solo un’alternativa: l’assalto via terra.
________________________________________
I parà da terra, lo spettro della Blitzkrieg
Un’ipotesi che fino a pochi giorni fa sembrava fantascienza è ora parte dei piani d’azione: incursori israeliani paracadutati nei pressi della struttura, supportati da Hercules e fuoristrada leggeri per piazzare esplosivi alle basi dei cunicoli. Uno schema che ricorda l’attacco tedesco del 1940 alla fortezza belga di Eben-Emael.
Il Jerusalem Post ha rivelato che esercitazioni congiunte USA-Israele in questo senso sono già avvenute in ambienti desertici nel Negev. Il tutto con una copertura aerea pressoché totale offerta dai caccia americani.
________________________________________
Trump, tra falchi e freni a mano
Donald Trump, dal canto suo, alimenta il caos con ambiguità strategica. Nel corso di un comizio in Texas trasmesso da Fox News, ha dichiarato: “L’Iran avrà un prezzo da pagare. Ma decido io quando e come”. Un modo per rassicurare la base MAGA e, al tempo stesso, mantenere la leva negoziale. Dietro le quinte, però, il fronte interno è spaccato: Elbridge Colby, architetto della dottrina anti-Cina, frena su un’escalation mediorientale che rischia di distrarre dal Pacifico.
________________________________________
Teheran non si piega e alza la posta
Nonostante oltre mille bombardamenti israeliani subiti, la Repubblica Islamica non arretra. L’agenzia IRNA ha riportato l’uso dei missili Sejil da parte dei Pasdaran: 650 chili di tritolo e traiettoria imprevedibile. I servizi occidentali temono anche l’impiego di armi chimiche in caso di invasione: gas nervini stoccati in bunker minori rappresentano un rischio “non remoto”, come ha dichiarato un ufficiale NATO a Le Monde.
________________________________________
Le basi USA nel mirino delle milizie sciite
Un’eventuale entrata diretta degli Stati Uniti nel conflitto spalancherebbe le porte a rappresaglie regionali: in Iraq, le milizie sciite di Asaib Ahl al-Haq hanno già minacciato le basi USA a Baghdad e al-Anbar. Secondo Al Jazeera ci sarebbero già state manovre sospette nei pressi della base aerea di Balad.
________________________________________
L’arma economica: lo Stretto di Hormuz
Il vero tallone d’Achille resta però lo Stretto di Hormuz. I Guardiani della Rivoluzione hanno disseminato la zona di mine, droni navali e barchini veloci. Secondo Bloomberg, un blocco duraturo delle rotte petrolifere nel Golfo spingerebbe le economie europee verso la recessione tecnica. E a guadagnarci, ancora una volta, sarebbe la Cina.
________________________________________
Un punto di non ritorno?
Mentre i parà israeliani si preparano, i bombardieri americani fanno rifornimento a Diego Garcia, e i bunker si trasformano in bersagli, la domanda è una sola: quanto manca alla scintilla finale?
Nell’ombra delle montagne iraniane, sotto strati di roccia e segreti nucleari, si gioca una delle partite più pericolose del nostro tempo. Se Washington premerà il grilletto, sarà un’altra guerra lunga, costosa, e forse impossibile da controllare. Ma stavolta non ci sarà spazio per i ripensamenti: il dado è lanciato.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 31 record
Pagina
1
11/07/2025
Tre italiani su quattro scelgono i piccoli borghi: la rinascita delle aree interne passa dai giovani
Tre italiani su quattro scelgono i piccoli borghi: la rinascita delle aree interne passa d...
11/07/2025
Viaggiare in aereo senza mostrare i documenti: svolta operativa di Enac per i voli in Italia e in Europa
Da oggi, per i voli nazionali ed europei, non sarà più necessario mostrare il passaporto o...
11/07/2025
Maltempo e temporali, l’Italia sotto l’acqua: allerta in diverse regioni del Nord
L’ondata di maltempo che ha colpito il Nord ha causato allagamenti, disagi alla viabilità ...
11/07/2025
Caso Almasri, il Tribunale dei Ministri autorizza la visione degli atti
Nuovo passaggio nel caso Almasri, che vede coinvolti alcuni membri del governo italiano in...
11/07/2025
Studenti contro l’orale: No ai voti, sì al silenzio.
Alcuni maturandi scelgono di fare scena muta all'orale per protesta. Valditara minaccia sa...
11/07/2025
Villa Ferragnez venduta per 11 milioni: nuovo proprietario inglese sul lago di Como
La villa sul lago di Como appartenuta a Chiara Ferragni e Fedez è stata ufficialmente vend...
Trovati 31 record
Pagina
1
  • POSTE25 720
  • 720 intesa GREEN 25