Oliviero Toscani, Elliott Erwitt, Federico da Montefeltro protagonisti del weekend dell’arte

- di: Samantha De Martin
 
Statue, figure umane, felini rampanti si intrecciano a divinità del pantheon greco-romano ed egizio in un caleidoscopio di linguaggi che ridisegna, nel cuore di Roma, la storia delle Terme di Caracalla. Ma è la fotografia a farla da padrone nel caldo weekend alle porte. Se Milano rende omaggio agli 80 anni di Oliviero Toscani con un percorso lungo 800 scatti, Senigallia celebra Elliott Erwitt, il maestro che ha raccontato il Novecento attraverso il suo ironico sguardo sulla realtà. Ecco quattro mostre da non perdere.

L’omaggio di Milano a Oliviero Toscani 

Ottant’anni racchiusi in 800 scatti. È l’omaggio di Milano al fotografo Oliviero Toscani, protagonista di una mostra, la più grande mai dedicata in Italia al grande maestro, che fino al prossimo 25 settembre racconta a Palazzo Reale la carriera di un uomo dallo sguardo geniale e provocatorio. Oliviero Toscani. Professione fotografo, questo il titolo del percorso a cura di Nicolas Ballario, raccoglie i lavori realizzati dai primi anni Sessanta a oggi, dall’irriverente Bacio tra prete e suora del 1992 a No-Anorexia del 2007, fino ai ritratti dei volti che hanno “cambiato il mondo”, come Mick Jagger, Lou Reed, Federico Fellini. Priva di sezioni o di un ordine cronologico, la mostra vuole essere un flusso di immagini che raccontano l’impegno di Toscani nel mondo della moda, del reportage, dell’advertising, della cultura, della sperimentazione.

Alle Terme di Caracalla un nuovo percorso di visita

Le Terme di Caracalla allargano il loro percorso di visita (e svelano sorprese). La Soprintendenza Speciale di Roma riapre dopo 30 anni l’ambiente di una domus di età adrianea con gli affreschi, adesso tornati visibili, appartenenti a un edificio situato in un quartiere che, agli inizi del III secolo, fu distrutto per fare spazio alle Terme di Caracalla. Oltre alla raffinatezza delle pitture i visitatori avranno adesso l’opportunità di assaporare un pezzo di storia e le trasformazioni della città antica.  Nel grande ambiente affrescato la storia si fa spazio attraverso due decorazioni sovrapposte: la prima, tipica dell’età adrianea, attira lo sguardo con prospettive architettoniche arricchite da figure umane, statue, felini rampanti, mentre la seconda, posteriore di una cinquantina di anni, svela figure di divinità del pantheon greco-romano ed egizio. Giove, Giunone, Minerva, ma anche Anubi, Iside e Serapide rivelano ai visitatori il carattere aperto e composito della capitale dell’Impero. Le pitture esposte provengono da una domus scoperta nell’Ottocento a pochi metri dalla palestra orientale delle Terme e riportata alla luce intorno al 1970, quando gli affreschi vennero distaccati per la loro conservazione. L’articolazione dell’edificio, assieme alla cronologia e alla tipologia delle pitture e dei soggetti rappresentati, rappresenta un unicum nel panorama storico artistico della città eterna.

Perugia festeggia i 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro

Crocevia delle arti e città cosmopolita. Era tutto questo Urbino al tempo del Duca Federico da Montefeltro che seppe trasformare la città in una capitale del Rinascimento. Alla sua corte si incontrarono artisti e letterati di estrazione e provenienza diversa, da Piero della Francesca e Luca Signorelli agli architetti Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini e Donato Bramante, che resero fertile l’humus dal quale sarebbe fiorita la genialità di Raffaello. Fino al 9 ottobre la mostra Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio: Urbino crocevia delle arti, curata da Alessandro Angelini, Gabriele Fattorini e Giovanni Russo, celebra i 600 anni dalla nascita del duca Federico di Montefeltro proponendo 80 opere - tra pitture, sculture, disegni, medaglie, affreschi staccati e codici - un terzo delle quali in prestito da musei stranieri. La presenza di Francesco di Giorgio, celebre artista e architetto senese, e “architetto prediletto” del duca è attestata con certezza presso la corte almeno dal 1477. In pittura l’ambiente urbinate di quegli anni fu intriso di straordinarie sperimentazioni, che lo resero un centro d’avanguardia in Italia. Il suo mirabile cosmopolitismo vide la presenza di supremi artisti italiani, come Piero della Francesca, e di maestri di cultura fiamminga, come Giusto di Gand, o il castigliano Pedro Berruguete. Per l’intera durata della mostra, la prima sala dell'appartamento degli Ospiti di Palazzo Ducale accoglierà anche la ricostruzione di sei abiti storici dell’epoca di Federico da Montefeltro. Due richiamano gli abiti del Dittico di Urbino di Piero della Francesca, il celebre doppio dipinto custodito nella Galleria degli Uffizi di Firenze, gli altri quattro sono rifacimenti fedeli di abiti dell'epoca.

Gli scatti di Elliott Erwitt in mostra a Senigallia

Uno spaccato di storia del Novecento, visto attraverso lo sguardo ironico di uno dei più grandi maestri della fotografia mondiale, si fa strada tra oltre settanta celebri scatti di Elliott Erwitt, in mostra fino al 16 settembre a Palazzetto Baviera di Senigallia, in occasione del Summer Jamboree 2022, il Festival Internazionale di musica e cultura dell’America anni ’40 e ’50 più grande d’Europa. Tra i ritratti di Che Guevara, Kerouac, Marlene Dietrich, Marilyn Monroe, o negli scatti che hanno fatto la storia, come il diverbio tra Nixon e Krusciov o il grande match tra Frazier e Alì, corre l’intera carriera del grande maestro che ha da poco compiuto 94 anni. Nella mostra, dal titolo Icons, non mancano le fotografie più intime e private, come quella della primogenita del fotografo, appena nata, osservata sul letto dalla mamma, oltre a una collezione di autoritratti dell’artista che ama raccontare la vita, con le sue passioni e miserie, puntando l’obiettivo quasi esclusivamente su persone e animali, colti in atteggiamenti apparentemente insignificanti, ma il più delle volte comici. 

Nella foto: Dioniso, pittura parietale del triclinio | Foto: © Fabio Caricchia | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
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