Investimenti immobiliari, Gabetti: "Logistica e living assett class trainanti nel 2023"

- di: Redazione
 

Ammontano a 3,5 miliardi di euro gli investimenti capital markets nel settore immobiliare in Italia nei primi 9 mesi del 2023, dato ancora inferiore a quello dello stesso periodo del 2022. La il terzo trimestre ha visto un volume pari a 1,5 miliardi di euro, in crescita di 53 punti percentuali su base trimestrale, a dimostrazione di un trend positivo.

Investimenti immobiliari, Gabetti: "Logistica e living assett class trainanti nel 2023"

Le rilevazioni di Gabetti sottolineano come la contrazione del volume rispecchi l'incertezza dello scenario macroeconomico mondiale, a cui si unisce l'inflazione che però in Italia si avvia verso una normalizzazione, seppur con il Paese ancora in balia delle scelte di politica monetaria della Banca Centrale Europea.

Le previsioni macroeconomiche vedono il 2024 come un anno dallo scenario più favorevole agli investimenti corporate, con un calo al 3,5% dell'inflazione e una politica monetaria comunitaria che porrà fine all'aumento dei tassi di interesse.

Claudio Santucci, direttore capital markets Italia di Gabetti Agency, ha commentato: La stabilizzazione del quadro economico è sicuramente un punto fondamentale per la buona ripresa del mercato corporate, che permetterà agli investitori di acquisire maggiore fiducia nell’investimento dei propri capitali sul nostro territorio. Investitori, in maggioranza internazionali, che in questi primi tre trimestri dell’anno hanno orientato l’attività di asset allocation su operazioni value-added e confermato l’alto interesse verso il nostro Paese. Questo dimostra quanto il gap tra domanda e offerta di immobili di qualità elevata sia ancora ampio, soprattutto nell’asset class hospitality e office”. 

Guardando le diverse asset class, la logistica ha totalizzato nei primi nove mesi 970 milioni di euro investiti, il 28% del totale, classificandosi quindi come l’asset class preferita dagli investitori. Per questo settore la concentrazione delle operazioni si rileva per più dell’80% nel nord Italia, dove si localizzano nuovi progetti che prevedono la costruzione di edifici con certificazione LEED o BREEAM. In termini di volumi di investimento segue il comparto living con 585 milioni di euro investiti, il 17% del totale investito.

In terza posizione scende il settore uffici che totalizza nei tre trimestri 540 milioni di euro, il 15% del totale. Le operazioni si sono concentrate soprattutto nei principali mercati di Milano e Roma. Dal punto di vista delle locazioni, in questi due mercati la maggiore crescita della superficie assorbita di spazi a uso uffici si registra a Roma, con un take-up pari a 186.370 mq, dato in aumento del +60% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a seguito di due importanti operazioni, di cui una pre-let, registrate nel centro e nella zona Eur per un totale di 80.000 mq. Milano, di contro, registra un assorbimento di spazi a uso ufficio pari a 276.000 mq, in calo del -26% rispetto agli stessi mesi del 2022. Stabili rispetto al trimestre precedente i canoni prime nel CBD (Central Business District) di Roma con 500 €/mq/a e in aumento quello della zona Eur a 360 €/mq/a. Anche i canoni di Milano salgono nelle zone più centrali a 690 €/mq/a (rispetto ai 680 e/mq/a del precedente trimestre), una crescita che si registra a seguito della richiesta sempre più alta da parte dei tenant di prodotti di qualità, in un contesto in cui questo tipo di offerta è ancora bassa. I prime net yield nel CBD di entrambe le città salgono di 25 basis point rispetto al trimestre precedente, attestandosi rispettivamente a 4,75% per la città di Roma e a 4,25% per Milano.

Segue il settore hospitality (€520 milioni) con il 15% del volume. Il settore ha visto importanti operazioni a Milano e Roma, ma anche in Veneto e Toscana, che hanno riguardato asset di tipologia medio-alta e di riposizionamento verso il segmento ad alto standard.

Il settore healthcare (€430 milioni,12% del totale investito) ha beneficiato di operazioni riguardanti ospedali, cliniche e residenze sanitarie assistenziali, che si sono concentrate, a livello di numero di transazioni, prevalentemente in Piemonte.

Il settore retail con 300 milioni di euro ha pesato nei primi nove mesi il 9% del totale investito con attività high street concentrate nelle città primarie, mentre nelle città secondarie primeggiano operazioni su centri commerciali e nel segmento della GDO. Il comparto mixed-use (€60 milioni) ha pesato sul totale investito il 2%, infine l’alternative che include terreni e centraline ha pesato il 3% sul totale con 100 milioni di euro.

Nei primi nove mesi del 2023 il volume maggiore di investimenti, riconducibili a una specifica area geografica, si è realizzato nel nord Italia (63%), segue il centro con il 16% e il sud con il 3%. Il restante 18% risulta essere composto da investimenti sparsi sul territorio nazionale.

Dal punto di vista della provenienza dei capitali, gli investitori esteri (il 57%) risultano gli operatori più attivi sul mercato. Questi sono stati prevalentemente statunitensi, francesi e inglesi, focalizzati principalmente sui settori logistico, living e direzionale. La restante quota è occupata dal capitale italiano con il 37%, mentre per il 6% non è stato possibile rilevarne la provenienza.

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