Inail, in aumento infortuni e decessi sul lavoro: “l’istituto è pronto a fare la sua parte”

- di: Barbara Bizzarri
 
Il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, in occasione della presentazione a Montecitorio della Relazione annuale 2021, sottolinea che le denunce di infortunio “tradizionale”, al netto dei casi da Covid-19, hanno registrato nel 2021 un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Nel corso dell’anno infatti sono stati denunciati all’Inail poco più di 564mila infortuni sul lavoro, in calo dell’1,4% rispetto all’anno precedente soltanto per la contrazione dei contagi professionali da Covid-19, che sono passati dai quasi 150mila del 2020 ai circa 50mila del 2021. Stesso trend per le denunce di infortunio con esito mortale, pari a 1.361, con un calo del 19,2%. “Anche in questo caso - rileva Inail - la contrazione è legata interamente ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dai circa 600 del 2020 ai circa 200 del 2021”. Le denunce di infortuni mortali tradizionali, al contrario, sono aumentate di quasi il 10% rispetto al 2020: quelli accertati sul lavoro sono 685, di cui 298, pari al 43,5% del totale, avvenuti fuori dell’azienda, per esempio durante il tragitto casa-lavoro. “La ripresa delle attività produttive dopo la pandemia deve proseguire in accordo con l’esigenza primaria di garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro - ha sottolineato Bettoni - l’Inail è pronto a fare la sua parte, aumentando gli investimenti sulla sicurezza e avvalendosi dei progressi compiuti in questi anni dalla ricerca scientifica. Per l’Italia, i fondi stanziati dall’Unione Europea nell’ambito del programma Next Generation EU rappresentano un’occasione unica di sviluppo, investimenti e riforme e un’opportunità imperdibile per rafforzare il processo di modernizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione, per potenziare le infrastrutture e le filiere produttive, e per migliorare la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, puntando su formazione e cultura della sicurezza”.

Secondo il presidente dell'Inal l’iniziativa più rilevante finalizzata all’obiettivo di garantire la centralità della sicurezza nella fase di ripresa indotta dal Pnrr riguarda “l’avvio di collaborazioni strutturate e permanenti con aziende o grandi gruppi industriali del Paese, impegnati nell’esecuzione dei singoli interventi previsti dal Piano”. Le opere pubbliche che dovranno essere realizzate nel campo delle infrastrutture e dell’ammodernamento dei processi produttivi, verso le nuove frontiere energetiche, tecnologiche e di sostenibilità sociale, allo scopo di “moltiplicare le azioni di prevenzione per un efficace contrasto del fenomeno infortunistico”. “L’accordo siglato lo scorso aprile dall’Inail con le Ferrovie dello Stato - ha concluso Bettoni - che avranno un ruolo centrale nella realizzazione delle opere previste dal Pnrr con investimenti complessivi pari a circa 15 miliardi, è destinato a fare da apripista per ulteriori collaborazioni con altri grandi gruppi industriali, con l’obiettivo di fare dei cantieri collegati al Recovery Plan il più grande laboratorio in Europa di innovazione e ricerca per la sicurezza”. Nel 2021 l’Inail ha fornito circa 7 milioni di prestazioni sanitarie per infortuni e malattie professionali, mentre le prestazioni per prime cure nei 120 ambulatori sono state oltre 523mila. Le prestazioni riabilitative erogate dal Centro Protesi di Vigorso di Budrio, con le filiali di Roma e Lamezia Terme, dal Centro di riabilitazione motoria di Volterra e dagli undici centri di fisiochinesiterapia attivi in cinque regioni sono state oltre 139mila. Il Centro Protesi, attivo da sessant’anni, ha erogato 6.352 prestazioni di assistenza protesica a favore di 4.390 persone: 2.826 infortunati sul lavoro e 1.564 tra assistiti del Servizio Sanitario Nazionale e privati. “A settembre, con l’attivazione di quattordici posti letto presso la filiale di Lamezia Terme e l’inaugurazione del nuovo punto di assistenza a Palermo - ha concluso Bettoni - è proseguito il piano di decentramento voluto dall’Inail per rispondere concretamente all’esigenza di prossimità territoriale”. Il Ministro Andrea Orlando ha definito l’aumento delle morti sul lavoro una piaga su cui riflettere: “I numeri ci richiamano all’emergenza della sicurezza sul lavoro. Si tratta di un’occasione importante per riflettere sul numero inaccettabile di vittime sul lavoro che questo Paese piange”.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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