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Pensioni, aumenti nel 2025 con i nuovi coefficienti di rivalutazione

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Pensioni, aumenti nel 2025 con i nuovi coefficienti di rivalutazione

Il 2025 porta un incremento delle pensioni grazie ai nuovi coefficienti di rivalutazione. L’Inps ha confermato un tasso di capitalizzazione pari a 1,036622, il che equivale a una rivalutazione del 3,66% per il montante contributivo acquisito fino al 31 dicembre 2023. Questa variazione avrà un impatto diretto sulle pensioni di coloro che andranno in quiescenza quest’anno, determinando un incremento dell’importo degli assegni rispetto agli anni precedenti.

Pensioni, aumenti nel 2025 con i nuovi coefficienti di rivalutazione

L’aumento del tasso di capitalizzazione è una misura che favorisce tutti i lavoratori che hanno accumulato contributi nel sistema contributivo, premiando così chi ha avuto una carriera stabile e continuativa. Tuttavia, i benefici saranno proporzionali ai contributi effettivamente versati nel corso della vita lavorativa, e l'effetto sarà più marcato per chi ha iniziato a lavorare con il sistema contributivo pieno.

Come cambia il calcolo della pensione
Per coloro che rientrano nel sistema contributivo, il metodo di calcolo della pensione si basa sull'ammontare complessivo dei contributi versati. Il montante contributivo, ossia la somma accumulata dal lavoratore, viene rivalutato annualmente in base al tasso di capitalizzazione.

Con il nuovo tasso di rivalutazione, il montante acquisito fino al 31 dicembre 2023 sarà incrementato del 3,66%, con un effetto positivo sull’importo dell’assegno previdenziale. Il calcolo finale della pensione dipende anche dal coefficiente di trasformazione, che varia in funzione dell’età in cui si accede alla pensione.

Il coefficiente di trasformazione rappresenta la percentuale applicata al montante per determinare l’importo annuo della pensione e cresce con l’aumentare dell’età. Questo significa che più si posticipa l’uscita dal mondo del lavoro, maggiore sarà la pensione mensile percepita. La legge stabilisce questi coefficienti per le età comprese tra 57 e 71 anni, incentivando chi può permetterselo a rimanere attivo nel mondo del lavoro per ottenere un assegno più alto.

L’incidenza della speranza di vita sulle pensioni
Un altro elemento fondamentale da considerare è la speranza di vita, che incide direttamente sui coefficienti di trasformazione e quindi sull'importo della pensione. Ogni aggiornamento di questi coefficienti avviene in base ai dati demografici, che monitorano l’aumento della longevità della popolazione.

Se la speranza di vita aumenta, il coefficiente di trasformazione tende a ridursi, perché si presume che la pensione debba essere erogata per un numero maggiore di anni. Questo meccanismo può penalizzare chi sceglie di andare in pensione prima, poiché un coefficiente più basso porta a un assegno mensile inferiore. Al contrario, chi attende qualche anno in più può beneficiare di un coefficiente più favorevole e quindi di una pensione più alta.

Pace contributiva: un’opportunità per chi ha buchi nei contributi
Un aspetto rilevante per chi ha avuto carriere lavorative discontinue è la pace contributiva, una misura che consente di riscattare i periodi in cui non sono stati versati contributi, aumentando così il montante contributivo e migliorando l’importo finale della pensione.

Questa possibilità è particolarmente utile per i lavoratori che hanno attraversato periodi di inattività o hanno avuto contratti atipici che non hanno garantito una copertura contributiva continua. Grazie alla pace contributiva, è possibile colmare queste lacune versando un importo calcolato sulla base dei contributi mancanti, il che può fare la differenza nel determinare una pensione più dignitosa.

L’importanza di una pianificazione previdenziale attenta
Alla luce di queste novità, diventa sempre più importante pianificare con attenzione il proprio percorso previdenziale. Valutare l’età del pensionamento, monitorare la crescita del proprio montante contributivo e considerare l’impatto della speranza di vita sono elementi essenziali per garantire un assegno adeguato alle proprie esigenze future.

In un sistema pensionistico in continua evoluzione, è fondamentale essere informati su tutte le opportunità disponibili, come la pace contributiva, e sulle modifiche che possono influenzare l'importo della pensione. Il 2025 si prospetta come un anno favorevole per chi andrà in pensione, grazie alla maggiore rivalutazione del montante contributivo, ma è sempre consigliabile valutare ogni aspetto con attenzione per prendere le decisioni migliori in base alla propria situazione lavorativa e previdenziale.

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