Nel terzo trimestre 2025, il Prodotto Interno Lordo italiano è aumentato dello 0,1% su base trimestrale e dello 0,6% su base annua: lo spiega l’Istat con le sue stime, secondo cui la crescita congiunturale del Pil diffusa a fine ottobre era stata nulla, con quella tendenziale a + 0,4%.
Istat: Pil in aumento nel terzo trimestre, spinto da servizi e agricoltura
Il trimestre, che ha avuto 4 giornate lavorative in più del precedente e lo stesso numero di giornate di quello del 2024, ha visto una crescita di tutti i principali aggregati della domanda interna rispetto a quello che lo precedeva (consumi nazionali a +0,1%, investimenti fissi lordi a +0,6%) con crescita di importazioni ed esportazioni dell’1,2% e del 2,6% rispettivamente.
Al netto delle scorte, ha contribuito per 0,2 punti percentuali alla crescita del Pil nel terzo trimestre, percentuale divisa equamente tra consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, mentre il contributo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche risulta nullo.
Buono il contributo della domanda estera netta, negativo quello della variazione delle scorte e oggetti di valore (rispettivamente +0,5% e -0,6%). A spingere il Pil sono gli andamenti congiunturali positivi registrati per agricoltura (+0,8%) e servizi (+0,2%), mentre l’industria scende dello 0,3%.
“Sulla base delle maggiori informazioni disponibili sul terzo trimestre dell’anno, la stima dei conti economici trimestrali rivede al rialzo, rispettivamente di uno e due decimi di punto percentuali, le variazioni congiunturali e tendenziali del Pil rilasciate in occasione della stima preliminare di fine ottobre” commenta l’Istituto – “Si conferma, invece, a 0,5% la crescita acquisita per il 2025. Dal lato dell’offerta, si registra un aumento del valore aggiunto dell’agricoltura (+0,8%) e dei servizi (+0,2%) mentre quello dell’industria è diminuito dello 0,3%. Dal lato della domanda, è aumentata la spesa per investimenti fissi lordi (+0,6%) e quella per consumi finali (+0,1%). Rilevanti in termini di ampiezza i contributi di domanda estera netta e scorte e oggetti di valore, rispettivamente per +0,5 e -0, 6 punti percentuali. In crescita dello 0,7% sono risultate le ore lavorate e dello 0,6% le unità di lavoro. Si stimano in aumento i redditi di lavoro dipendente pro-capite per lo 0,8%”.