Ha aperto ufficialmente al pubblico il Tselinny Center of Contemporary Culture, il nuovo centro indipendente dedicato alle arti visive in Kazakistan. Si tratta di un progetto di ampio respiro, che ha trasformato lo storico cinema sovietico Tselinny, costruito nel 1964 e da anni in disuso, in un polo culturale contemporaneo. La città di Almaty si arricchisce così di un luogo destinato a diventare riferimento per la scena artistica centro-asiatica e per il dialogo internazionale.
Kazakistan: inaugurato ad Almaty il Tselinny Center of Contemporary Culture
Il restauro e la riconversione dell’edificio sono stati affidati all’architetto britannico Asif Khan, noto per interventi in grado di coniugare innovazione e rispetto della memoria storica. L’intervento ha conservato elementi identitari del complesso modernista, tra cui lo sgraffito monumentale dell’artista Evgeny Sidorkin, riscoperto e valorizzato nel corso dei lavori. La nuova facciata del foyer, concepita come un “velo luminoso”, reinterpreta l’iconografia dell’arte rupestre kazaka attraverso motivi astratti e petrografici, creando una connessione tra eredità culturale e linguaggi contemporanei.
Un ponte tra memoria e futuro
La riapertura del Tselinny non è soltanto un’operazione architettonica: è anche un atto simbolico di rinascita culturale. Da spazio dedicato alla cultura di massa sovietica, il centro si propone oggi come piattaforma di ricerca, produzione e sperimentazione. Le sue sale, un tempo cinematografiche, ospitano ora installazioni, mostre, performance e programmi educativi, in un percorso che intreccia passato e futuro.
Il programma inaugurale: “Barsakelmes”
Per celebrare l’apertura, è stato presentato un ampio programma multidisciplinare intitolato “Barsakelmes” – termine che significa letteralmente “luogo da cui non si torna” e che richiama l’isola ormai scomparsa del Mar d’Aral, simbolo delle trasformazioni ambientali della regione. Dal mese di aprile fino all’estate 2025, il centro ha accolto opere di artisti locali e internazionali, tra cui installazioni multimediali, concerti, talk e laboratori. Il progetto ha posto al centro il tema della memoria ecologica e culturale, proponendo riflessioni sul rapporto tra uomo, territorio e ambiente.
Un calendario internazionale
Il Tselinny Center ha già annunciato i prossimi appuntamenti di rilievo. Tra questi spicca la seconda edizione della Korkut Sonic Arts Triennale, prevista dal 6 settembre al 1° novembre 2025. La rassegna riunirà artisti sonori e visivi provenienti da tutta l’Asia e dal Medio Oriente, consolidando il ruolo del centro come hub creativo di portata regionale e globale.
Una missione culturale ampia
Fondato nel 2018 dall’imprenditore kazako Kairat Boranbayev, il centro nasce con l’obiettivo di sostenere la scena artistica locale, promuovere la produzione contemporanea e stimolare il dialogo tra discipline, comunità e generazioni diverse. I temi guida sono la coscienza ecologica, la memoria collettiva e la valorizzazione dell’identità culturale. Dal 2024 Tselinny è membro della rete CIMAM (International Committee for Museums and Collections of Modern Art), entrando così in connessione con le principali istituzioni internazionali dedicate all’arte contemporanea.
Un nuovo epicentro per l’arte centro-asiatica
Con la sua apertura, Almaty consolida il proprio ruolo di capitale culturale della regione. Il Tselinny Center of Contemporary Culture si propone come catalizzatore di energie creative, pronto a ospitare non solo mostre ed eventi ma anche attività di formazione, progetti di ricerca e iniziative comunitarie. In un edificio che custodisce la memoria del XX secolo e la rilegge alla luce delle sfide del XXI, il nuovo centro diventa un simbolo della volontà del Kazakistan di aprirsi sempre più alle dinamiche culturali globali, senza rinunciare alle proprie radici.