Lagarde: notizie positive sull'economia, ma niente taglio dei tassi di interesse

- di: Redazione
 
L'economia dell'Europa va meglio di quanto si pensasse fino a poche settimane fa, ma questo non sposta di un millimetro la politica di rigore della Bce, la cui presidente, Christine Lagarde, ha approfittato della platea del World Economic Forum, di Davos, per ribadire che l'Istituto di Francoforte non modificherà le sue scelte in tema di rialzo dei tassi di interesse. Perché, ha spiegato, nonostante il fatto che "nelle ultime settimane sono arrivate notizie più positive" sul fronte dell'attività economica, che spostano ''in avanti le prospettive di recessione nell'Eurozona'' portando il confine al primo trimestre del 2023, le scelte che sono state adottate per contenere l'inflazione rimangono immutate. E mentre alcuni Paesi ''non registreranno alcuna recessione", ci sono buone notizie sul mercato del lavoro, ''mai così vivace''.

Lagarde: notizie positive sull'economia, ma niente taglio dei tassi di interesse

Eppure questo quadro che mostra certamente più luci che ombre non convince Lagarde e la Bce ad allentare la politica dei rialzi dei tassi di interesse. Sentendo parlare Christine Lagarde si capisce che c'è piena sintonia tra le politiche della Federal Reserve e quella della Bce (ma anche di altre banche centrali, ad eccezione di quella giapponese, che ha adottato una linea molto soft), che per tenere bassa l'inflazione usano l'arma del rialzo dei tassi, anche se la speranza è che i prossimi non siano dell'ampiezza di quelli dello scorso anno. Come parrebbe, d'altra parte, dalle voci che rimbalzano da Washington e dintorni secondo le quali, a conclusione della prima riunione, in programma il primo febbraio, sarà annunciato un rialzo, ma molto contenuto (forse di 0,25 punti percentuali). Ma resta sempre alto il timore che la ''clava'' del rialzo dei tassi possa spingere le economie verso una fase recessiva.

Comunque, Lagarde va avanti per la sua strada, sostenendo, come ha fatto oggi a Davos, che "l'inflazione ha numeri ancora troppo alti: alla Bce valutiamo tutti gli elementi che la compongono, ma da qualunque parte la si guardi resta troppo elevata. Restiamo determinati a riportarla al 2% in maniera ordinata, abbiamo già alzato i nostri tassi del 2,50 e rimarremo su questo percorso fino a quando a non sarà scesa".
Insomma, c'è da essere ottimisti, ma la Bce non si può permettere di rischiare. In ogni caso il 2023 per l'Eurozona "non sarà brillante, ma sarà comunque molto meglio di quanto si temesse".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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