• Banner 850 1 Genertel 2025
  • EDISON25 850 1
  • Fineco Change is Good
  • Banca IFIS maggio25 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • SIMEST25 850 1

Limes: l’autarchia torna di moda, l’Occidente scopre la fragilità della globalizzazione

- di: Redazione
 
Limes: l’autarchia torna di moda, l’Occidente scopre la fragilità della globalizzazione

Fabrizio Maronta, responsabile della redazione di Limes, analizza nel podcast "Il mondo paga dazio" la fine dell’ordine economico liberale e il ritorno delle barriere commerciali. Gli Stati Uniti di Trump e Biden hanno smesso di fare i gendarmi del libero scambio. L’Europa rischia di pagare il conto più salato.

La lezione del 1935: quando l’Italia fascista sfidò le sanzioni
«Noi tireremo dritto», cantavano gli italiani nel 1935, rispondendo alle sanzioni della Lega delle Nazioni per la guerra d’Etiopia. Quella canzone propagandistica, come ricorda Fabrizio Maronta nel podcast di Limes, non serviva solo a ridicolizzare la comunità internazionale, ma a preparare il paese all’autarchia. Un esperimento doloroso, che oggi – in forme diverse – torna ad affacciarsi nel dibattito globale.
«All’epoca l’Italia era un paese poco industrializzato e povero di materie prime», spiega Maronta. «Oggi diamo per scontata l’abbondanza di beni e servizi, ma questa è una condizione recente e fragile, legata a filo doppio con i flussi commerciali».

La grande illusione americana
Limes ricostruisce la parabola della globalizzazione:
1990-2010: l'apice con +60% di scambi globali
2016-oggi: la resa dei conti con fabbriche che lasciano l'Occidente
2024: Trump promette dazi del 60% sulla Cina, Biden blocca i chip
«Gli USA - spiega Maronta - hanno scoperto che finanziare il debito stampando dollari non basta più. Ora vogliono indietro le fabbriche, a qualunque costo».

L’America cambia idea: da promotrice a nemica della globalizzazione
Per decenni, gli Stati Uniti hanno spinto per un mondo senza barriere. Dopo il crollo dell’URSS, l’iperglobalizzazione (1990-2010) ha moltiplicato del 60% gli scambi internazionali. Washington ci ha guadagnato, finanziando il proprio debito con i dollari che il mondo accettava volentieri in cambio di merci.
Ma qualcosa si è rotto. «L’America ha scoperto che non ci guadagna più», afferma Maronta. Il debito è fuori controllo, la classe media si impoverisce, le fabbriche volano in Asia. La rabbia sociale esplosa con l’assalto al Capitolo nel 2021 è solo la punta dell’iceberg.
E così, da Obama a Trump fino a Biden, la politica americana ha virato verso il protezionismo: dazi alla Cina, sanzioni alla Russia, pressioni sulla Germania per ridurre il surplus commerciale. «Trump ha portato questa linea all’estremo, minacciando persino una recessione pur di riequilibrare i conti», ricorda Maronta.

Blocchi economici e nuove guerre commerciali

Cosa ci aspetta? «Non torneremo all’autarchia pura», avverte Maronta, «ma a blocchi regionali che cercano autonomia nelle filiere critiche». La Cina punta all’autosufficienza tecnologica, gli USA riportano a casa le fabbriche di chip, l’Europa…
L’Europa rischia di rimanere intrappolata. «Abbiamo smantellato interi settori industriali», sottolinea Maronta. «Ora paghiamo il prezzo della dipendenza, mentre Washington e Pechino si preparano alla lunga guerra tecnologica».

Europa divisa, Italia a rischio
L'allarme di Limes è chiaro:
La Germania tergiversa sul commercio con la Cina
La Francia spinge per un'autonomia europea
L'Italia? «Senza una strategia industriale, rischiamo di diventare marginali», avverte Maronta.

L’Italia alla prova della transizione
Per Roma la sfida è doppia: evitare di finire schiacciata nello scontro USA-Cina e ricostruire una base produttiva credibile. «Negli ultimi anni abbiamo perso terreno nelle tecnologie avanzate», osserva Maronta. «Servono politiche industriali coraggiose, altrimenti saremo sempre più marginali».
Una lezione che, in fondo, riporta alla canzone del 1935. Allora come oggi, chi non controlla la propria economia finisce per subire le regole degli altri.


Notizie dello stesso argomento
Trovati 69 record
Pagina
3
30/05/2025
Tasse, l’inferno è adesso
Siamo tutti (almeno quelli che le tasse le pagano) alle prese in questi giorni con le denu...
30/05/2025
Controlli fiscali 2025: chi rischia molto e chi può dormire tranquillo
Così il Fisco stringe la rete: occhi puntati su patrimoni esteri, residenze fittizie e inc...
30/05/2025
Asia in rosso: pesano i dazi USA e l’inflazione giapponese
Shanghai affonda sui colloqui in stallo, Tokyo giù con lo yen forte. Oro e petrolio deboli...
30/05/2025
Trump e il caos dazi: la Corte blocca, ma l'appello li riattiva
Una corte federale dichiara illegittime le tariffe imposte da Trump, ma l'appello le manti...
30/05/2025
Italia in vendita? Ecco chi rastrella potere (mentre nessuno guarda)
Fondi, holding e scalate silenziose: le vere partite si giocano fuori dai riflettori.
30/05/2025
Italia, la ripresa è fragile: FMI avverte, industria tentenna
L’FMI chiede riforme strutturali e rigore fiscale. Fiducia in rialzo, ma la produzione met...
Trovati 69 record
Pagina
3
  • Banner 720 Genertel 2025
  • Banca IFIS maggio25 720
  • 720 intesa GREEN 25
  • Fineco Change is good
  • EDISON25 720