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Maserati, Imparato: “Possibile ritorno all’utile in due o tre anni”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Maserati, Imparato: “Possibile ritorno all’utile in due o tre anni”

“Con 15 mila macchine l’anno è possibile riportare Maserati in utile. Non ci servono volumi per fare profitti: non siamo più la Maserati della Ghibli, non dobbiamo essere un marchio generalista, ma coltivare l’ossessione per la qualità e per l’attenzione ai dettagli”.
Parla così Jean-Claude Imparato, amministratore delegato del Tridente, tracciando con tono deciso la rotta per il futuro della casa modenese.

Maserati, Imparato: “Possibile ritorno all’utile in due o tre anni”

L’obiettivo — spiegato a margine della cerimonia per il ritorno della produzione della gamma GranTurismo e GranCabrio nello storico stabilimento di Modena — è ambizioso ma chiaro: un ritorno alla redditività entro due o tre anni, fondato su personalizzazione, esclusività e solidità industriale.

Il rilancio parte da Modena
Per Imparato, il cuore del rilancio è proprio Modena, dove Maserati sta riportando la produzione delle sue icone sportive.
“Maserati sta procedendo velocemente sul percorso di risanamento dei conti, dello stock e del valore residuo”, ha detto il manager francese, ricordando che “un anno fa questi elementi erano fuori posto, ma oggi la performance è guidata dall’Europa e dall’America. Certo, in Cina c’è ancora qualcosa da sistemare, ma tutto il resto, anche sul fronte della qualità, è totalmente sano”.

Numeri alla mano, il lavoro di risanamento è già evidente.
“Quando Santo Ficili è arrivato nel dicembre 2024, il livello di stock era di 12 mila macchine, pari a dodici mesi: adesso si è dimezzato, con una riduzione del 63% dello stock più anziano, quello fermo da oltre 90 giorni”.

Il modello “built to order” e l’ossessione per il cliente
Il piano del gruppo prevede di raggiungere entro il 2026 un livello dell’80% di produzione “built to order”, cioè su ordinazione diretta del cliente.
“Vogliamo essere guidati dai nostri clienti, evitando operazioni tossiche”, sottolinea Imparato, rivendicando una strategia opposta alla logica dei volumi e delle immatricolazioni facili.

Il marchio punta sulla personalizzazione estrema come leva di redditività.
“In Maserati possiamo raggiungere una quota di personalizzazione delle vetture del 30-40%, e questo è fondamentale se si vogliono fare profitti: consente di aumentare del 30% la redditività media delle auto”, spiega l’ad.
Un concetto chiave che trova la sua espressione nel progetto Bottega Fuoriserie, nato in collaborazione con Alfa Romeo, pensato per offrire ai clienti un’esperienza su misura in ogni dettaglio.

Verso il ritorno all’utile

Il percorso verso l’utile, spiega Imparato, “è già tracciato”: il marchio mira a far risalire il valore residuo delle vetture di 5 punti nei prossimi anni.
“Se ci riusciremo — aggiunge — Maserati potrà tornare in utile entro due o tre anni”.
Una strategia che punta non tanto alla quantità quanto alla redditività sostenibile, con margini più alti e una struttura produttiva più snella.

L’amministratore delegato sintetizza così la nuova filosofia del marchio: “È importante raggiungere il livello di produzione giusto e margini più elevati. Maserati non deve inseguire le logiche dei grandi numeri, ma quelle del lusso intelligente, della precisione artigianale e del valore nel tempo”.

Qualità, sostenibilità e nuove sinergie

Il piano di risanamento si accompagna a una rinnovata attenzione alla sostenibilità e alle alleanze industriali.
Progetti come Bottega Fuoriserie e la collaborazione con Alfa Romeo vanno in questa direzione, valorizzando la manifattura italiana e la filiera del lusso sostenibile.

Intanto, la visione del gruppo Stellantis — di cui Maserati fa parte — è chiara: riportare il Tridente ai livelli di prestigio e redditività dei marchi globali di alta gamma, trasformandolo in un laboratorio di eccellenza tecnologica e stilistica.
“Il 2026 sarà molto diverso dal 2024”, promette Imparato, convinto che la rinascita del marchio non sia un sogno romantico, ma una sfida industriale concreta, già in corso.

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