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Ponte Morandi, Mattarella: “Pagina drammatica e ferita indelebile”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Ponte Morandi, Mattarella: “Pagina drammatica e ferita indelebile”

Il 14 agosto 2018 resta una data incisa nella memoria collettiva dell’Italia. Quel giorno, alle 11.36, il viadotto sul Polcevera, noto come Ponte Morandi, crollò improvvisamente, causando la morte di 43 persone, decine di feriti e lo sfollamento di oltre 500 residenti delle aree sottostanti. A sette anni dalla tragedia, Genova si è fermata per commemorare le vittime, con una cerimonia ufficiale alla presenza delle istituzioni locali e nazionali.

Ponte Morandi, Mattarella: “Pagina drammatica e ferita indelebile”

In questa ricorrenza, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio alla sindaca di Genova, Silvia Salis, in cui ha sottolineato come “il 14 agosto 2018 segni una pagina drammatica nella storia del nostro Paese: quarantatré vite spezzate, centinaia di persone costrette ad abbandonare le loro abitazioni. Una ferita indelebile nel cuore di Genova, della Liguria, dell’Italia”.

Il capo dello Stato ha ricordato come la risposta immediata alla tragedia sia stata caratterizzata da “uno straordinario spirito di solidarietà” sia a livello locale che nazionale. “Accanto agli immediati soccorsi offerti dalle autorità preposte – ha scritto – la comunità ha saputo reagire unita, affrontando con dignità e coraggio le catastrofiche conseguenze del crollo”.

La tragedia e le indagini
Il crollo del Ponte Morandi, infrastruttura inaugurata nel 1967 e considerata per decenni un simbolo dell’ingegneria italiana, ebbe un impatto devastante non solo sul piano umano, ma anche economico e logistico. La chiusura improvvisa dell’arteria, parte dell’autostrada A10, interruppe uno dei principali collegamenti tra la Liguria e il resto del Paese, penalizzando trasporti, commercio e turismo.

Le indagini avviate dalla Procura di Genova hanno messo in luce gravi carenze nella manutenzione e nella gestione dell’opera. Nel 2024 si è concluso il processo di primo grado, con condanne per diversi ex dirigenti e funzionari di Autostrade per l’Italia e della società Spea, responsabile delle verifiche tecniche.

La ricostruzione
Dopo la demolizione dei resti del viadotto, affidata a un’operazione complessa e spettacolare seguita in diretta televisiva, la città ha potuto contare sulla realizzazione in tempi record del nuovo ponte, progettato dall’architetto Renzo Piano. Il “Ponte San Giorgio” è stato inaugurato il 3 agosto 2020, diventando un simbolo di rinascita e di capacità realizzativa del Paese quando istituzioni, imprese e comunità lavorano in sinergia.

L’impegno delle istituzioni
Nel suo messaggio, Mattarella ha voluto sottolineare che “nel commemorare le vittime del Ponte Morandi, la Repubblica si unisce al dolore dei familiari”. La cerimonia odierna ha visto la partecipazione dei parenti delle vittime, delle autorità religiose e di numerosi cittadini, in un momento di raccoglimento e memoria.

Per la Liguria, il crollo del Ponte Morandi è stato uno spartiacque che ha riportato al centro del dibattito nazionale il tema della sicurezza delle infrastrutture. Negli anni successivi, sono stati avviati programmi straordinari di monitoraggio e manutenzione della rete viaria, accompagnati da un’accelerazione degli investimenti pubblici e privati nel settore.

Un’eredità di responsabilità
L’eco di quella tragedia continua a influenzare le politiche e le scelte operative delle aziende concessionarie e delle autorità di vigilanza. Il ricordo delle vittime e l’impatto sociale dell’evento restano un monito costante sulla necessità di garantire standard elevati di sicurezza e di adottare politiche preventive più rigorose.

“Genova – ha concluso Mattarella – ha saputo reagire con dignità, mostrando al Paese e al mondo il volto di una comunità capace di rialzarsi, di stringersi attorno ai suoi cittadini colpiti e di trasformare il dolore in determinazione”.

Oggi, sette anni dopo, il viadotto che sovrasta il Polcevera non è più il Ponte Morandi, ma la città continua a portare nella memoria collettiva il ricordo di quel 14 agosto, con la consapevolezza che la sicurezza delle infrastrutture è un bene pubblico irrinunciabile, da tutelare ogni giorno.

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