Medio Oriente: slitta lo scambio ostaggi israeliani - detenuti palestinesi

- di: Redazione
 
Cominceranno forse domani le liberazioni di parte degli ostaggi, sequestrati da Hamas e che si troverebbero a Gaza, come parte dell'accordo che con la scarcerazione di detenuti palestinesi, dovrebbe portare ad una tregua nei combattimenti. Secondo l’accordo previsto, 50 ostaggi israeliani presi da Hamas saranno rilasciati e 150 donne e adolescenti palestinesi detenuti nelle carceri israeliane saranno liberati.
In assenza delle liberazioni, Israele ha continuato le sue operazioni terrestri e aeree a Gaza, dando attuazione alle parole del primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha ha promesso di ottenere una ''vittoria assoluta'' su Hamas.

Medio Oriente: slitta lo scambio ostaggi israeliani - detenuti palestinesi

Anche se il momento in cui questo tanto atteso accordo entrerà in vigore non è stato annunciato ufficialmente, l'ulteriore attesa non fa altro che aumentare l'angoscia per i parenti degli oltre 200 ostaggi israeliani.
Anche le famiglie dei prigionieri palestinesi restano in attesa di vedere quali detenuti da un elenco di 300, pubblicato da Israele, potrebbero essere liberati. Comunque, secondo la Casa Bianca, i dettagli logistici dello scambio sono ancora in fase di elaborazione.
La previsione è che almeno 50 prigionieri israeliani – tutti bambini e donne – verranno rilasciati, forse dieci alla volta, nell’arco di quattro giorni. La pausa nei combattimenti potrebbe poi essere prolungata di giorno in giorno, a patto che vengano liberati altri ostaggi.

Senza alcuna tregua ancora in vigore, gli intensi combattimenti sono continuati a Gaza durante la notte. Le agenzie umanitarie hanno affermato di essere pronte ad aumentare il volume di cibo, carburante e forniture mediche che raggiungono Gaza, ma che una tregua temporanea non è sufficiente per aiutare.
Continuano intanto le operazioni militari al confine con il Libano. Cinque membri di Hezbollah - la potente milizia libanese sostenuta dall'Iran - sono stati uccisi in un attacco israeliano a Beit Yahoun, nel sud del Libano, secondo il gruppo islamista sciita.

Tra le cinque vittime ci sarebbe anche Abbas Raad , figlio di Mohammad Raad, esponente di spicco di Hezbollah e deputato libanese. Un bilancio redatto da Reuters dice che, dall'inizio delle violenze al confine tra Israele e Libano,, 85 combattenti di Hezbollah sono stati uccisi.
L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito mercoledì sera diversi obiettivi di Hezbollah in Libano, tra cui "infrastrutture e cellule terroristiche". Hezbollah è la più grande forza politica e militare del Libano. È classificata come organizzazione terroristica dal Regno Unito, dagli Stati Uniti e dalla Lega Araba.
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