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Mercati: crollano le società cinesi nel mirino della Sec

- di: Redazione
 
Mercati: crollano le società cinesi nel mirino della Sec
I titoli tecnologici cinesi sono crollati dopo che, ieri, l'autorità di regolamentazione statunitense ha inserito cinque società che potrebbero essere rimosse dai mercati azionari americani per non aver soddisfatto i requisiti di audit. Dopo l'annuncio (che riguarda comunque altre società), Alibaba è sceso, oggi, di oltre il 6% a Hong Kong e ieri il suo titolo quotato, a Wall Street, ha chiuso in ribasso del 7,9%. JD.com (come Alibaba, commercio online) a Hong Kong è letteralmente crollato, perdendo quasi il 17% del suo valore. Ieri, a Wall Street le perdite erano state anch'esse pesanti, registrando un - 16%. Baidu (piattaforma di contenuti multimediali) è sceso del 5%(nella Borsa americana il calo è stato del 6,3%).

Pesante crollo delle società della Cina nel mirino della Sec

Anche altre società con doppia quotazione negli Stati Uniti e a Hong Kong hanno subito un forte calo.
Le ampie perdite sono state conseguenza dell'annuncio dato dalla Securities and Exchange Commission di avere rivolto la sua attenzione a cinque società cinesi per non aver aderito alla Holding Foreign Companies Accountability Act, legge che conferisce alla SEC il potere di espellere da Wall Street società che non consentono di ispezionare i loro audit finanziari per tre anni consecutivi.
L'ampio calo delle azioni cinesi di Internet e della tecnologia, che di solito sono quotate sia a New York che a Hong Kong, è dovuto, hanno commentato alcuni analisti, alla preoccupazione che la lista di società in odore di espulsione dalla contrattazioni di Wall Street possa allungarsi.

La Holding Foreign Companies Accountability Act, diventata esecutiva nel dicembre del 2020, impedisce di negoziare nelle borse statunitensi alle società che si rifiutano di aprire i propri libri contabili alle autorità di regolamentazione contabili americane. La legge si applica a qualsiasi azienda straniera, anche se l'attenzione su quelle cinesi è abbastanza scontata, anche perché Pechino in passato ha spesso resistito a tale controllo, chiedendo alle società che vengono scambiate all'estero di tenere i loro documenti di revisione in Cina, quindi al riparo dai controlli delle agenzie straniere.

Le società nel mirino della SEC Yum China Holdings (fast food), ACM Research (tecnologia), il gruppo BeiGene (biotecnologia), Zai Lab (biofarmacutica) e Hutchmed (farmaceutica).
Si tratta di un primo piccolo scaglione perché sono circa 270 le aziende cinesi che, potenzialmente, potrebbero essere cancellate dalla borsa di New York o dal Nasdaq per non aver rispettato le regole.
Oggi la ''controparte'' di Pechino, la China Securities Regulatory Commission, si è detta fiduciosa di raggiungere un accordo con le controparti statunitensi sulla supervisione dei titoli, parlando di ''progressi positivi'' nella trattativa.

L'annuncio della SEC ha scatenato una ondata di vendite di azioni di società cinesi.
Il Nasdaq Golden Dragon China Index (indice relativo a più di 90 società cinesi quotate negli Stati Uniti), è sceso del 10% , il peggior calo in un singolo giorno dall'ottobre 2008. Per quanto riguarda le società sotto procedura da parte della SEC Yum China (proprietaria in Cina dei marchi KFC e Taco Bell in Cina), è crollata dell'11%; ACM Research del 22%. Zai Lab del 9%, Hutchmed del 6,5% e BeiGene del 6%.
Perdite consistenti anche a Hong Kong, Yum China ha perso il 12%, mentre BeiGene ha ceduto l'8,3%.
L' indice Hang Seng ha perso oggi oltre il 3%, soprattutto per le preoccupazioni legate alla guerra in Ucraina. Il giapponese Nikkei 225 è sceso del 2,5%, il cinese Shanghai Composite dell'1,7% e il coreano Kospi dell'1%.
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