Incentivi partiti tardi, immatricolazioni giù di poco. Stellantis cresce controcorrente, elettrico in progresso, Gpl e ibride tengono il passo. I marchi cinesi alzano la voce: l’Italia entra nella fase della competizione totale.
Ottobre era atteso come il mese della ripartenza. È stato invece un pit-stop: l’avvio ritardato della piattaforma per gli incentivi ha congelato i clienti fino a fine mese, facendo scivolare le immatricolazioni poco sotto i livelli dell’anno scorso. Il mercato ha frenato, ma non tutti hanno perso velocità.
Stellantis tiene la rotta
Stellantis ha fatto eccezione. Con oltre 33 mila targhe a ottobre e una quota in aumento rispetto a un anno fa, il gruppo ha capitalizzato la spinta dei modelli di volume: Fiat resta il baricentro – Grande Panda e Pandina continuano a macinare ordini – mentre Jeep Avenger e Citroën C3 presidiano le fasce strategiche dell’offerta. “Questi risultati mostrano la solidità della nostra rotta e la capacità di reagire ai sobbalzi del mercato”, ha commentato Antonella Bruno, managing director di Stellantis Italia.
Privati cauti, dealer e noleggio reggono
Il quadro generale resta più complesso. Il consuntivo dei primi dieci mesi è in lieve ritirata rispetto al 2024 e ancora lontano dai livelli pre-pandemia. La domanda privata ha indossato il freno a mano: a sostenere i volumi sono state soprattutto immatricolazioni dei concessionari e noleggio, in attesa che gli incentivi si traducano in consegne tra novembre e l’inizio 2026.
Elettrico in risalita, ibride e Gpl in scia
Le Bev hanno allungato il passo a ottobre, spinte da promozioni e dall’effetto-annuncio degli incentivi. La quota è ancora contenuta, ma il trend migliora. Intanto le ibride si confermano pilastro del mix, mentre il Gpl consolida una quota vicina al diesel, complice il costo d’uso e le limitazioni urbane per il gasolio.
I nuovi sfidanti: la spinta cinese
I marchi cinesi hanno alzato la voce nel 2025: offerta ampia, time-to-market rapido, prezzi aggressivi. Nomi come Leapmotor corrono, mentre gruppi focalizzati sull’elettrico come BYD presidiano la filiera con efficienza industriale. L’Italia entra nella fase della competizione totale.
Modelli chiave e guerra dei margini
Nei piazzamenti di ottobre brillano i best-seller dei segmenti compatti e B-Suv: citycar e utilitarie restano il cuore del mercato domestico, mentre i C-Suv tengono grazie a versioni ibride capaci di limare consumi senza far saltare il budget.
Cosa ci diranno gli ultimi due mesi
Il bimestre novembre-dicembre sarà il test decisivo: se gli incentivi diventeranno immatricolazioni effettive, il 2025 chiuderà meglio del previsto; altrimenti resterà un anno di ripartenze a singhiozzo. “Serve un orizzonte stabile, non finestre che si aprono e si chiudono all’improvviso”, osserva un grande dealer del Nord-Ovest.
La rotta per il 2026
Tre leve guideranno la traiettoria: stabilità degli incentivi, costi dell’energia e arrivo di una nuova ondata di elettriche più accessibili con batterie Lfp o sodium-ion. Per l’industria italiana la chiave è presidiare software, ricerca e catena di fornitura.