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Microalghe e funghi, i bio-alleati della Sicilia per un futuro sostenibile

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Microalghe e funghi, i bio-alleati della Sicilia per un futuro sostenibile

Organismi minuscoli e spesso trascurati come le microalghe e i funghi si candidano a diventare i protagonisti della nuova economia verde siciliana. Dalla cattura della CO₂ alla produzione di integratori, dai biocarburanti alla valorizzazione degli scarti agricoli, questi “bio-alleati” naturali offrono soluzioni innovative e concrete per ridurre l’impatto ambientale e costruire un modello produttivo più sostenibile. È questo il messaggio emerso dal primo incontro formativo “Valorizzazione delle biotecnologie vegetali per un futuro sostenibile della produzione agroalimentare siciliana”, organizzato a Palermo dall’Ordine dei Biologi della Sicilia in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.

Microalghe e funghi, i bio-alleati della Sicilia per un futuro sostenibile

Il progetto dei biologi siciliani mette al centro il ruolo strategico di microalghe e funghi in un’economia circolare che punta a non sprecare nulla e a trasformare ogni problema in una risorsa. Le microalghe, ad esempio, sono in grado di catturare anidride carbonica e generare biomassa trasformabile in carburanti alternativi, integratori alimentari e ingredienti per l’industria farmaceutica. I funghi, noti per la loro capacità di crescere in condizioni ostili, trovano applicazioni in agricoltura, salute e bioindustria. Il messaggio è chiaro: la sostenibilità non è solo una sfida globale, ma una concreta opportunità economica e sociale da costruire sul territorio.

Dagli scarti del cemento ai farmaci per la mente
Tra le sorprese più eclatanti emerse nel corso della giornata, l’esempio di un impiego inedito: gli scarti della lavorazione dei cementifici possono contribuire alla prevenzione dell’Alzheimer. Un paradosso solo apparente, che conferma quanto il connubio tra scienza e intuizione possa aprire strade inedite e trasformare settori apparentemente lontani. Il dialogo fra enti di ricerca, università e imprese punta proprio a rendere sistemiche queste intuizioni, creando filiere produttive solide e sostenibili.


La Sicilia tra millenaria tradizione agricola e nuove frontiere biotech
Nel corso dell’evento, l’innovazione scientifica è stata accompagnata da un momento esperienziale di presentazione delle eccellenze agroalimentari siciliane, sottolineando il legame profondo tra scienza e tradizione contadina. Un incontro simbolico tra passato e futuro, tra la sapienza millenaria del territorio e le più recenti tecnologie biotecnologiche.

Il futuro è già cominciato: ora serve governance e formazione
“Ci siamo confrontati proficuamente ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei Biologi della Sicilia, Alessandro Pitruzzella e possiamo affermare con sicurezza che siamo sulla strada giusta. Ma la ricerca da sola non basta: serve una governance capace di valorizzare la sinergia tra scienza, impresa e territorio. La sostenibilità non è solo una sfida, è un’opportunità concreta”.

Prossima tappa il 17 luglio
Il percorso avviato non si esaurisce con la prima sessione. Il prossimo appuntamento, previsto per giovedì 17 luglio, vedrà una nuova giornata di confronto organizzata ancora una volta dall’Ordine dei Biologi della Sicilia e dall’Assessorato all’Agricoltura. L’obiettivo: esplorare ulteriormente le ricadute pratiche delle biotecnologie vegetali sulla vita quotidiana dei cittadini e sulle dinamiche produttive dell’isola. La bioeconomia, sottolineano i promotori, non è più una visione del futuro, ma un processo già in atto che richiede continuità, visione strategica e investimenti nella formazione dei professionisti.

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