FOTO: Paul Klee, Baumgruppe, 1931, acquerello italiano su carta Ingres, 49,5 x 65 cm, Collezione privata. Courtesy Nuova Galleria Morone, Milano
A Domodossola Fuori dai confini della realtà
Gli anni a cavallo tra le due guerre fino agli Sessanta vanno in scena ai Musei civici “Gian Giacomo Galletti” in Palazzo San Francesco di Domodossola grazie alla mostra Fuori dai confini della realtà. Tra Klee, Chagall e Picasso in corso fino all’11 gennaio.
L’arte del Novecento che celebra il ribaltamento dei vincoli razionali, si fa spazio attraverso un nucleo di dipinti e opere d’arte applicata inedite che puntano a infrangere le regole imposte dalla razionalità per riscoprire una dimensione spirituale e liberatoria rispetto a ciò che è visibile e tangibile.
Protagonisti del progetto prodotto dal Museo Bagatti Valsecchi di Milano, a cura di Antonio D’Amico con la collaborazione di Stefano Papetti e Federico Troletti, sono artisti straordinari come Pablo Picasso, Osvaldo Licini, Fausto Melotti, Paul Klee, Marc Chagall e Gastone Novelli.
Il confine tra Italia e Svizzera ha rappresentato sempre un terreno fertile e un luogo di incontro per molti artisti, come quelli esposti in mostra quali Paul Klee, Marc Chagall, Pablo Picasso, Fausto Melotti, Osvaldo Licini e Gastone Novelli. Da un lato la lunga tradizione culturale e artistica dell’Italia, e dall’altra l’innovazione e lo sperimentalismo della Svizzera, hanno alimentato rapporti fruttuosi tra gli artisti, influenzando profondamente l’immaginario collettivo.
Significativa in questa panoramica artistica è la presenza di Paul Klee con l’acquerello Baumgruppe del 1931 e di Marc Chagall, in mostra sia il suo Suonatore di violino che la Composition au cirque del 1976-77. E infine anche le opere pittoriche di Osvaldo Licini, come Angelo ribelle (1954), Amalassunta. mano piede (1954) e il ciclo dei Notturni (1956). Gastone Novelli sarà presente con una serie di opere che testimoniano l’interesse per un alfabeto fantastico che diventa la cifra stilistica di una pittura profondamente mentale.
A l’arte di Elisabetta Rogai
C’è Il tuffo perfetto, concepito quest’anno proprio come omaggio al mare della Versilia. E ci sono cinque dipinti su denim (il tessuto dei jeans che da motti anni rappresenta un supporto particolarmente caro all’artista) e sette scaglie di marmo dai 10 ai 25 chilogrammi, su cui Elisabetta Rogai ha dipinto figure per lo più femminili utilizzando colori a olio e vino.
Dal 1° agosto al 7 settembre l’ottocentesca Villa Bertelli di Forte dei Marmi accoglie la mostra Forte più che mai, l’omaggio alla Versilia da parte dell’artista Elisabetta Rogai.
La scelta del marmo bianco delle Alpi Apuane come supporto per la pittura rappresenta l’ennesima dedica della pittrice fiorentina, oltre 50 anni di carriera, alla terra tanto amata anche da Eugenio Montale.
Un’arte, che come la stessa Rogai scrive sul catalogo, “È un dono di me agli altri, un pensiero che prende forma ed è unico e irripetibile. Un dono che nel tempo accresce il proprio valore e che è frutto della passione di una donna che non ha mai dipinto per hobby, ma l’ha scelto come professione”.
A Châtillon arriva Pistoletto
Il legame tra arte, sostenibilità e moda rigenerativa è il filo conduttore della mostra “Glacial Threads. Dalle Foreste ai Tessuti del Futuro”, un progetto di Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte in collaborazione con la Struttura patrimonio storico-artistico e gestione dei siti culturali della regione, e con la curatela di Fortunato D’Amico.
Ad accogliere il progetto, fino al 28 settembre, il Castello Gamba - Museo di Arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta a Châtillon.
Finalizzato alla creazione di tessuti privi di microplastiche per proteggere i ghiacciai, la mostra affronta il tema del riscaldamento globale e dei cambiamenti socio-ecologici con una particolare attenzione per l'arco alpino.
Avvalendosi di installazioni immersive, opere interattive e contenuti scientifici, il percorso accompagna i visitatori in un viaggio visivo e sensoriale: dalle foreste, simbolo di equilibrio naturale, ai tessuti del futuro, emblema di un’evoluzione responsabile.
All’interno di Glacial Threads, lo spazio espositivo si trasforma in un organismo vitale dove arte, pensiero ecologico e sperimentazione convivono in un dialogo fluido.
A Escalaplano il microcosmo dei torrenti sotto la lente
Un mondo silenzioso e affascinante, popolato di insetti, ragni, anfibi e altri piccoli organismi che popolano ecosistemi tanto fragili quanto essenziali, fa capolino dalle rive di piccoli corsi d’acqua della Sardegna.
Invisibile a occhio nudo, la vita segreta di questi organismi si racconta attraverso le immagini naturalistiche in macrofotografia del geologo e guida ambientale escursionistica Francesco Cuccuru.
Da sempre interessato alla natura in tutte le sue manifestazioni, l’autore ha unito l’osservazione scientifica alla fotografia naturalistica per raccontare il territorio e i suoi abitanti con attenzione al dettaglio, esplorando e documentando un mondo che sfugge allo sguardo, con un approccio orientato alla divulgazione e alla sensibilizzazione ambientale.
Scatti d’acqua dolce - Il microcosmo del torrente si potrà visitare fino al 18 agosto a Escalaplano (SU), a circa un’ora da Cagliari, presso la sede del Municipio in via Sindaco Giovanni Carta
L’ingresso alla mostra è libero.