Nobel per la letteratura: e se toccasse ad una donna?

- di: Redazione
 
L'esperienza degli ultimi anni insegna a non avventurarsi in previsioni su chi sarà il destinatario del Nobel per la Letteratura, visto che, sistematicamente, esse sono disattese. Non che questo implichi giudizi su chi ne viene insignito, ma è spesso accaduto che, all'annuncio del vincitore, la sorpresa sia stata tanta. Domani, comunque, si conoscerà chi ha vinto e, quindi, si saprà se il Nobel per la Letteratura 2022 sia andato ad un ''grande nome'' oppure ad un outsider.
Difficile quindi fare delle previsioni, anche perché chi ha deciso gli ultimi vincitori ha privilegiato autori spesso poco tradotti (sempre che questo possa essere un indicatore di valore) e comunque poco conosciuti al di fuori degli addetti ai lavori.

Nobel per la letteratura: parte il toto-nomi

Indicativo è il caso del vincitore del premio per il 2021, andato al romanziere britannico di origine tanzaniana Abdulrazak Gurnah. Quando fu scandito il suo nome, la sorpresa ebbe il sopravvento, anche perché ci sono scrittori e scrittrici, poeti e poetesse di - ammettiamolo - maggiore fama mediatica che coltivano, da decenni, il sogno di ottenere il Nobel, vedendo le loro speranze sistematicamente cancellate.
Dire che annunciando il premio a Gurnah ci sia stata sorpresa è addirittura riduttivo, non volendo togliere nulla allo scrittore che ha scelto di ambientare quasi tutti i suoi romanzi nella natia isola di Zanzibar.

Cercando di non apparire troppe severi con le scelte passare, si potrebbe dire che per l'edizione 2022 l'attesa è quella di un nome ''conosciuto'' anche per ridare vigore ed interesse ad un premio che, appunto per la sua ultima deriva quasi divulgativa, sembra non godere più dell'attenzione spasmodica di un tempo, quasi catalogato come un riconoscimento non al profilo, ma troppo spesso all'estrazione culturale o addirittura geografica del premiato.
Il Nobel per la Letteratura, peraltro, deve ancora riprendersi dalle polemiche che seguirono l'assegnazione del premio, nel 2018, allo scrittore austriaco Peter Handke, che ottenne il riconoscimento nonostante si conoscessero alcune sue convinzioni politiche. Come quella che, in precedenza, l'aveva portato ad assumere posizioni favorevoli a Slobodan Milosevic, controverso politico serbo, cui solo la morte, nel 2006, evitò una durissima condanna per crimini di guerra dalla Corte penale dell'Aja.

Anche se nulla trapela sulle scelte dell'Accademia, l'organismo chiamato alla scelta, sembra probabile che, l'edizione 2022, possa andare ad una donna, come accaduto nel 2020, quando ad essere premiata fu la poetessa americana Louise Glück. Dalla creazione del Nobel per la Letteratura, solo 16 donne sono state premiate (la prima, nel 1909 è stata la scrittrice svedese Selma Lagerlöf).

La rosa delle eventuali, possibili, ipotizzabili vincitrici in fondo è sempre la stessa, anche se le scelte dell'Accademia hanno talvolta smentito ogni pronostico. Anche quest'anno, nel novero dei papabili, c'è la scrittrice Margaret Atwood, ma sono talmente tante le edizioni in cui il suo nome era, alla vigilia, tra i più accreditati e che si sono concluse con altre indicazioni, che forse lei stessa nemmeno ci crede più. Un altro nome che gira è quello della poetessa Anne Carson, ma senza molte certezze, così come quelli dell'americana Joyce Oates, delle francesi francesi Annie Ernaux e Maryse Condé. Nelle ultime ore sta prendendo forza l'ipotesi che il Premio Nobel per la Letteratura alla russa Ludmila Oulitskaïa, cosa che potrebbe portare in sé un messaggio politico, in considerazione di quanto sta accadendo in Russia, con l'autrice spesso in contrasto con le politiche del Cremlino.

Restando in ''campo'' politico, l'Accademia potrebbe anche fare cadere la sua scelta su Salman Rushdie, ancora convalescente dopo essere stato ferito gravemente in un attentato, in agosto, negli Stati Uniti. Per continuare a ''giocare'' con i nomi, gli scrittori che potrebbero essere tra i favoriti sono il francese Michel Houellebecq, il keniota Ngugi Wa Thiong'o, l'ungherese Laszlo Krasznahorkai o gli americani Thomas Pynchon o Don DeLillo, il francesce Tahar Ben Jelloun, la croata (naturalizzata olandese) Dubravka Ugresic, i norvegesi Jon Fosse e Karl Ove Knausgaard.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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