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Bce accusa Popolare di Sondrio: governance da rifare

- di: Bruno Coletta
 
Bce accusa Popolare di Sondrio: governance da rifare

Francoforte impone riforme radicali: top management sotto esame, crediti da riclassificare.

(Foto: Popolare Sondrio, il consigliere delegato e direttore, generale, Mario Alberto Pedranzini)

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La Banca Centrale Europea (BCE) ha lanciato un severo monito alla Banca Popolare di Sondrio, evidenziando “gravi e significative carenze” nella governance e nella gestione del rischio di credito dell’istituto valtellinese. Le criticità, emerse da un’ispezione condotta tra ottobre 2022 e marzo 2023, hanno spinto Francoforte a imporre una serie di misure correttive che coinvolgono l’intera struttura dirigenziale della banca. 

Governance sotto accusa
La BCE ha riscontrato che gli organi decisionali della Popolare di Sondrio non sono riusciti a istituire un quadro di controllo interno efficace e affidabile, capace di individuare, misurare, monitorare e valutare adeguatamente i rischi di credito. In particolare, sono stati evidenziati problemi nelle funzioni di risk management, compliance e audit, nonché nella struttura e nel funzionamento della dirigenza apicale e del consiglio di amministrazione.

Crediti deteriorati: 219 milioni da riclassificare
Tra le principali preoccupazioni della BCE figura la gestione di 219 milioni di euro di crediti che la banca continua a classificare come “in bonis”, nonostante siano già stati svalutati alla fine del 2023 su indicazione della stessa vigilanza. La BCE ha richiesto la riclassificazione di questi crediti come “inadempienze probabili”, sottolineando che il mantenimento della classificazione attuale comporta una visione distorta della qualità del portafoglio e della copertura dei crediti deteriorati. 

Riforme obbligatorie entro fine 2025
La BCE ha imposto alla Popolare di Sondrio di presentare entro il 30 settembre 2025 un piano dettagliato per il rafforzamento della governance e del top management. Tra le misure richieste figurano:
Una valutazione indipendente da parte di un consulente esterno sulla composizione e il funzionamento del top management, inclusi l’amministratore delegato, il responsabile del risk management e il direttore dei crediti.
L’adozione di misure per evitare la concentrazione di responsabilità e poteri nelle mani di pochi dirigenti, assicurare un’adeguata separazione e chiare responsabilità tra le funzioni dirigenziali chiave, e migliorare la sorveglianza dei processi decisionali .
Le azioni correttive dovranno essere implementate entro il 31 dicembre 2025.

Reazioni e contesto
La Popolare di Sondrio ha dichiarato di aver già avviato azioni e misure di rimedio che completerà nei tempi previsti e che la BCE si è riservata di valutare nel tempo in ragione della loro concreta efficacia ed implementazione. La banca ha inoltre precisato che, anche accogliendo le richieste di Francoforte sui crediti deteriorati, gli effetti a conto economico non sarebbero significativi. 
Questo intervento della BCE si inserisce in un momento delicato per la Popolare di Sondrio, al centro del risiko bancario italiano a seguito dell’offerta pubblica di scambio lanciata da Bper per acquisire una partecipazione di controllo. Le misure imposte da Francoforte potrebbero influenzare significativamente l’esito di questa operazione e il futuro assetto dell’istituto valtellinese. 


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