Una notte al castello: una fuga fuori dal tempo dove la storia intrattiene gli ospiti tra coccole e relax

- di: Samantha De Martin
 

Addormentarsi nel vigoroso abbraccio di un castello, tra i più grandi d’Europa, con oltre duemila anni di storia. E ancora scrutare la valle da una rocca, protetti da una fortezza di fondazione carolingia arroccata a nido d’aquila su uno strapiombo roccioso, passeggiando al tramonto lungo i camminamenti di ronda.

Dal Veneto all’Umbria ecco tre proposte per un weekend romantico tra storia e relax.

Castello di Gropparello

A una trentina di chilometri da Piacenza, il Castello di Gropparello troneggia dal suo sperone di ofiolite come una creatura fuori dal tempo.

La Torre del Barbagianni grandeggia sul ponte levatoio all’altezza delle chiome degli alberi. I primi raggi del mattino che si insinuano attraverso le finestre accarezzano lo sguardo che scruta i tre lati esterni al castello e il cortile interno.

È in questa torre, adibita a suite esclusiva, che il Castello accoglie i sogni dei suoi ospiti.

San Valentino è il momento giusto per regalarsi un soggiorno ricco di coccole, in questa suite esclusiva sospesa sui ponti levatoi, con prima colazione servita nel castello.

Il pacchetto “Taverna + visita al Castello” include un’esperienza gastronomica nella Taverna Medievale, il romantico ristorante nel parco, aperto per cena per gli ospiti della Torre.

Il pacchetto “Toi e moi. Fuga d’amore al Castello di Gropparello” propone invece una notte romantica con cena alla taverna del castello e prima colazione nella sala da pranzo ottocentesca, coccolati dal tepore del caminetto.

Chi volesse invece concedersi un soggiorno più lungo, può optare per “Weekend lungo San Valentino Mon Amour”, due giorni con cena romantica per due a lume di candela nel giardino segreto della masseria, o nella sala rossa, con menu di tre portate a scelta dal menu à la carte, la prima colazione con prodotti locali e di produzione della chef della Taverna, il primo rifornimento del frigo bar.

Questa fortezza carolingia, che nei documenti antichi figura come Rocca di Cagnano, compare in un diploma imperiale carolingio dell’808.

Alla fine del 1200 Gropparello divenne la dimora privata della potente famiglia guelfa dei Fulgosio, per lascito dell’allora vescovo di Piacenza Filippo Fulgosio.

Anche se, a partire dal Rinascimento il castello passò in mano a prestigiose famiglie, non alterò mai la struttura architettonica del X secolo costruita in pietra e scavata nella roccia.

Questa antica dimora nobiliare per i governatori messi qui dagli Sforza, da Papa Paolo III Farnese, e in seguito dai duchi di Parma e Piacenza, conserva, tra le sue meraviglie, un camino in stucco della prima metà del Cinquecento, il ponte levatoio in legno con bolzoni e catene, che mantiene intatto e vivo il fascino fiabesco della bella facciata trecentesca, creando in chi arriva una sensazione di meraviglia.

Passeggiando nella sala con il pavimento di cotto, le anfore di ceramica, i tegami di rame, i trofei di caccia, i mazzi di alloro lasciati a essiccare appesi alle pareti, l’atmosfera è da fiaba. Qui il legno, la pietra, il cotto, il ferro battuto la fanno da padrone, come anche la leggenda del fantasma di Rosania Fulgosio.

Con i suoi cunicoli scavati nelle viscere della roccia che costituiscono i suoi passaggi segreti, le cantine, e le intime stanze che si affacciano sull’orrido sorvegliato da querce secolari, edere legnose e i bagolari, Gropparello è un tempio di natura e relax.

Se sceglierete di farvi tappa dal 10 al 14 febbraio, in occasione di San Valentino, potrete partecipare anche alle visite guidate a tema, con l’approfondimento “Amori e guerre all’ombra delle mura merlate”. La visita offre l’opportunità di percorrere di notte i vari ambienti del castello, ad eccezione della parte alta della torre, con rimandi alla vita della civiltà cortese-cavalleresca e cena alla Taverna medievale.

Se vedrete apparire una nobildonna in camicia, cuffia da notte e vestaglia, che lamenta una grande stanchezza causata dai troppi rumori notturni dovuti ai tanti spettri che infestano il castello non preoccupatevi. Saranno gli antichi abitanti a guidarvi alla scoperta delle vicende di questo luogo ricco di fascino.

E in occasione del Carnevale a Gropparello arriveranno anche i Borgia.

Fuga a Castelbrando

Puntiamo a nord est, verso il pittoresco borgo medievale di Cison di Valmarino, tra le colline del Prosecco, in provincia di Treviso.

Qui Castelbrando, uno dei castelli più grandi e antichi d’Europa, immerso in 50 ettari di Parco & Foresta, accoglie i suoi ospiti adagiato a metà strada tra l’affascinante città di Venezia e le Dolomiti.

Tutto intorno si estendono sentieri agevolmente accessibili sia a piedi che in mountain bike, percorsi che si interconnettono con le vie escursionistiche nelle Alpi settentrionali, nei dintorni dei laghi di Revine e Tarzo nella Valmareno.

L’accurato restauro ha restituito la bellezza originaria di questo gioiello con 2000 anni di storia, dimora nei secoli di nobili e illustri condottieri.

Del castrum romano si possono tuttora ammirare tre pareti, l’ingresso e l’antico forno del pane, ancora perfettamente integro. La caldaia in ghisa riscaldava l’aria che, ancora oggi, fluisce attraverso i condotti per mantenere calde le mura del castello.

Nel cuore dei questa fortezza, l’Hotel Castelbrando coccola gli ospiti con caratteristiche camere, eleganti suite e appartamenti arredati con mobili d’epoca.

Le stanze compongono l’ala cinquecentesca e settecentesca del castello, mentre nella Dependance, nel suggestivo borgo di Cison di Valmarino, collegata al castello tramite la funicolare panoramica, sono disponibili sedici ampie camere.

Ad accogliere gli ospiti dell’hotel 4 stelle, la Princess Spa & Royal Wellness, ricavata da antichi Bagni Romani, diverse aree museali oltre a ristoranti e bar.

All’interno della Princess SPA non avrete che l’imbarazzo della scelta, tra piscina con idrogetti e nuoto controcorrente, saune finlandesi, mediterranee e sauna sensoriale a infrarossi, bagno romano, percorso vascolare kneipp, Himalayan Grotto 8849, quattro piscine idromassaggio, docce cromo-aromatiche, aree relax straordinarie e un’intima Private Spa.

In occasione di San Valentino è possibile scegliere tra il pacchetto “Due cuori in Castello” e “Castello di cuori”, con cena a lume di candela con menu dedicato e musica dal vivo presso il Ristorante Sansovino.

Ma febbraio è anche il mese delle serate “Pizza e Rock con le Tribute Band, un omaggio ai Pink Floyd, Queen e Dire Straits.

Coccole e relax nel Castello di Monterone

Il weekend d’amore prosegue verso a sud, alla volta della verde Umbria. A tre chilometri dal centro storico di Perugia, lungo la strada che porta ad Assisi, il Castello di Monterone, trasformato in Residenza d’epoca, offre dalle sue terrazze panoramiche una vista unica sulla valle.

Visitarlo equivale a fare un salto nel passato, almeno all’XI secolo, quando la sua storia avrebbe avuto inizio accogliendo tra le sue mura urne etrusche, capitelli e colonne romane, affreschi, stemmi medievali.

Trascorrere anche solo una notte in questo libro di pietra è un regalo per l’anima.

Nei secoli XV e XVI il Castello fu gravemente danneggiato, probabilmente a causa dei continui conflitti interni alla città e che hanno visto coinvolte personalità come Braccio da Montone e membri delle illustri famiglie perugine.

I primi lavori di ristrutturazione furono eseguiti nel 1849 dalla famiglia Piceller. L’inaugurazione, avvenuta nello stesso anno, vide la presenza di Gioacchino Pecci, allora arcivescovo di Perugia e futuro Pontefice col nome di Leone XIII.

L’attuale aspetto si deve al definitivo ampliamento del 1886, al quale seguirono altri interventi tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento.

Le camere prendono il nome da alcuni aneddoti legati alla storia, ma anche alle vicende di questo luogo fuori dal tempo.

Se la Camera del cardinale deve il suo nome a uno stemma cardinalizio in pietra collocato su di una parete, la Camera dell’Etrusco allude alla piccola testa di un'antica urna. Una bifora offre un romantico affaccio sul chiostro interno e sul pozzo del Duecento.

Una pietra raffigurante due chiavi ed una data misteriosa, 15 genaio 1516, è invece all’origine della Camera delle chiavi.

Ci spostiamo al Ristorante Gradale dove la semplicità della pasta fatta in casa sposa i sapori freschi e genuini dell’orto e della cucina del territorio.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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